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Macro Usa, indice dei prezzi al consumo (Cpi)

di Marco Delugan

L’indice dei prezzi al consumo (Cpi) è uno dei dati macroeconomici Usa più seguiti dagli operatori dei mercati finanziari. L’inflazione ha infatti un forte impatto sulla vita concreta di tutti: dei consumatori, aumentando i prezzi di beni e servizi; delle imprese; aumentando i costi dei prestiti e degli input di produzione; dei mercati finanziari pesando negativamente sulle quotazioni di obbligazioni e azioni.

INDICE PREZZI AL CONSUMO: COS'E'

E’ il più importante indice dell’inflazione. Misura la variazione media dei prezzi al dettaglio per beni e servizi. E’ un indice mensile.

PREZZI AL CONSUMO: COME VIENE ELABORATO
L’elaborazione dell’indice dei prezzi al consumo si basa sulla rilevazione dei prezzi di beni e servizi che appartengono a 200 categorie merceologiche, poi raggruppate in 8 grandi gruppi: casalinghi, alimentari e bevande, trasporti, cure mediche, abbigliamento, tempo libero, istruzione, altri beni e servizi. Durante le prime tre settimane del mese, il Bureau of Labor Statistics rileva i prezzi praticati da 23mila punti vendita di 87 aree metropolitane degli Stati Uniti d’America. Ogni mese viene analizzato lo stesso paniere di beni e servizi. Aggiustamenti al sistema di elaborazione vengono periodicamente effettuati per prodotti il cui prezzo può variare significativamente per fattori stagionali come, ad esempio, per le arance e altra frutta di stagione. Altre variazioni straordinarie possono interessare beni come il petrolio e i suoi derivati, spesso dovute a motivi geopolitici. Per evitare che variazioni dei due tipi appena citati possano alterare la percezione del vero trend dell’inflazione al dettaglio, viene calcolato il così detto indice “core”, nella cui elaborazione non sono compresi i prezzi dei prodotti alimentari e di quelli energetici. Ogni due anni i “pesi” associati da ogni categoria vengono mutati, per riflettere i cambiamenti avvenuti nel modello di consumi degli americani.

PREZZI AL CONSUMO: I DATI PIU' IMPORTANTI
La variazione mensile e annuale dell’indice complessivo e dell’indice “core”. Anche l’indice dei prezzi dei prodotti energetici viene seguito con molta attenzione. Il consumo di energia è infatti difficile da ridurre, anche nel caso di cospicui aumenti dei prezzi. E l’aumento di spesa che ne segue può influire negativamente sulla spesa per altri prodotti o servizi.

PREZZI AL CONSUMO: IMPORTANZA PER IL MERCATO

L’inflazione peggiora la qualità della vita riducendo il potere d’acquisto dei redditi dei cittadini. Nel breve periodo può aumentare gli introiti delle imprese, ma a corsa appena più lunga finisce con l’aumentare anche i costi di tutti gli input di produzione, e dei prestiti. Se l’inflazione cresce a ritmi alti, è allora possibile che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse, e questo ha solitamente un impatto negativo sui mercati finanziari.


Obbligazioni

Se l’inflazione al dettaglio dovesse rivelarsi superiore alle attese, è possibile che i prezzi delle obbligazioni si abbassino, e aumentino i rendimenti. Con inflazione in linea con le attese, o in calo, è invece possibile che i prezzi non mutino, o addirittura salgano.

Azioni

L’inflazione può portare all’aumento del costo dei prestiti per le imprese seguendo due vie: le dinamiche proprie dei mercati obbligazionari, per cui attese di aumento dei prezzi al consumo riducono il rendimento reale atteso dall’investimento e alla richiesta di remunerazioni monetarie più alte che la compensino; e attraverso le possibili decisioni della Fed di alzare i tassi di interesse per prevenire ulteriori impennate dei prezzi. Qualunque sia la via seguita, l’aumento del costo dei prestiti può causare una riduzione dei profitti, e quindi delle quotazioni dei titoli azionari.

Dollaro

L’effetto di un aumento dei prezzi sulla quotazione del dollaro è più incerto di quello che ha su obbligazioni e azioni. L’inflazione, da un lato, riduce il rendimento reale di qualsiasi investimento in dollari (obbligazioni, azioni, depositi bancari…) e quindi, via disinvestimenti di vario genere, il suo prezzo in termini di altre monete. Ma se gli operatori del mercato valutario considerano che la Fed stia reagendo in maniera adeguata alle spinte inflazionistiche in atto, è anche possibile che la quotazione del dollaro aumenti.


Frequenza: mensile

Fonte: Bureau of Labor Statistics, Dipartimento del Lavoro

Link: http://www.bls.gov/CPI/

Revisioni: Non ci sono revisioni mensili.


Marco Delugan
marcodelugan@soldionline.it

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