Parola di Warren Buffett
Nel libro di Janet Lowe lo spirito e la saggezza del più grande investitore del mondo
di Manuela TaglianiDivertente. Ammesso che sia possibile riassumere in una sola parola un intero libro, divertente ci sembra l’aggettivo più adatto. “Warren Buffett Speaks”, di Janet Lowe (edizioni John Wiley & Sons inc, 1997) è una raccolta di citazioni e di aforismi che il grande investitore ha seminato nel corso degli anni.
Il libro presenta quasi tutti i pregi e i difetti che raccolte come questa generalmente presentano. Frasi come “Occorrono vent’anni per sviluppare una reputazione e cinque minuti per rovinarla”, oppure: “Regola n°1: non perdere mai soldi. Regola n° 2: non dimenticare mai la regola n°1” sono banalità o perle di saggezza? Forse, a pensarci bene, tutte e due le cose insieme.
Le citazioni sono prese in parte da pubblicazioni precedenti, in parte sono inedite: l’autrice le ha raccolte e messe insieme in maniera intelligente, pescando tra gli argomenti più vari toccati da Warren Buffet. Non solo, quindi, consigli e arguzie sul miglior modo di investire i propri soldi e di fare affari, ma anche riflessioni sull’amicizia, sull’onestà, sulla famiglia, sulla società e molto altro ancora.
Poiché Buffett è una persona brillante (e poiché l’autrice ha fatto un ottimo lavoro di “spigolatura”) il libro risulta scorrevole e interessante al tempo stesso. Janet Lowe, in altri termini, è riuscita a catturare, come dice il sottotitolo del libro, l’essenza dello spirito e della saggezza del più grande investitore del mondo.
“Warren Buffett Speaks” non pretende, naturalmente, di essere una guida per diventare grandi esperti di finanza e fare i soldi in borsa. L’ambizione, più semplicemente, è quella di offrire un ritratto di Warren Buffett, della sua personalità e della sua filosofia di investimento.
Abbiamo detto che divertente è un buon aggettivo per definire questo libro: non certo perché faccia ridere, anche se l’ironia che si cela dietro molte frasi di Warren Buffett strappa più di un sorriso, ma perché stimola l’intelligenza e la curiosità del lettore senza affaticarla. Un libro leggero, se si vuole, ma nell’accezione migliore del termine.
Un libro godibilissimo e raccomandabile, insomma, a patto che lo si legga senza pretese eccessive e che lo si prenda per quello che è: un cocktail ben riuscito di ironia e comune buon senso.
Manuela Tagliani