Sostegno al reddito, tutte le misure di aiuto economico in Italia
In Italia ci sono diverse forme di sostegno al reddito. Servono ad aiutare chi si trova in difficoltà economiche. In questo articolo vediamo quali sono.
di Redazione SoldieLavoro 13 giu 2018 ore 16:35Di Fabio Pioli, fondatore di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente (www.cfionline.it)
Reddito di inclusione, reddito di cittadinanza e reddito minimo garantito: cosa sono? Ma soprattutto, perché abbiamo iniziato a parlarne? Se anche tu, come noi, ti sei posto questa domanda sei nel posto giusto. In questo articolo ti mostreremo proprio tutte le forme di sostegno al reddito in vigore in Italia oggi.
Teniamo particolarmente a rispondere a questa domanda proprio perché vogliamo che tutti siano al corrente delle misure in vigore atte a fornire un reddito in quanto, a scopo aziendale, ci impegniamo a fornire un reddito aggiuntivo alle persone. Perciò mettiti comodo e prenditi qualche minuto per capire quali aiuti al reddito sono presenti nel nostro paese attualmente.
PERCHE' PARLIAMO DI SOSTEGNO AL REDDITO
Ogni qual tipo di soluzione deriva da un problema. E il problema è proprio la distribuzione della ricchezza. Stiamo vivendo e andando sempre più incontro ad un’epoca in cui i ricchi continueranno ad arricchirsi sempre più e i poveri aumenteranno esponenzialmente.
POVERTA' NEL MONDO
Da un rapporto Oxfam del 2017, otto uomini possiedono la stessa ricchezza di metà della popolazione mondiale, in soldoni possiedono esattamente 426 miliardi di dollari, ricchezza spalmata di 3,6 miliardi di persone. Non male vero? L’1% della popolazione possiede la maggior parte della ricchezza mondiale. Pensa che l’amministratore delegato di una delle cento aziende più importanti quotate in borsa a Londra guadagna in un anno quanto diecimila lavoratori in una fabbrica in Bangladesh, oppure che in Vietnam l’uomo più ricco guadagna in un giorno più di quello che guadagna in un anno la persona più povera. E in quanto l’Italia?
POVERTA' IN ITALIA
A proposito di povertà purtroppo l’Italia ne sa qualcosa: come numero di poveri in Europa è il secondo paese dopo la Grecia. Sono 9 milioni coloro che vivono sotto la soglia di povertà nel Bel Paese e le disuguaglianze rispetto ai ricchi lasciano a bocca aperta. A fornire i dati del 2017 è proprio l’Oxfam che mette in luce come il 20% dei più ricchi in Italia detenga il 66% della ricchezza nazionale netta, l’altro 20% ne controlli il 18,8% lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza nazionale. Capito ora perché abbiamo iniziato a parlare di sostegno al reddito?
LE FORME DI SOSTEGNO AL REDDITO IN VIGORE IN ITALIA
Da una stima fresca fresca del 2018, sono quasi 900mila coloro che beneficiano di misure di sostegno al reddito, 7 persone su 10 sono al Sud. Ma quali sono queste misure?
- REI – Reddito di Inclusione
- Indennità di disoccupazione (NASpi)
- Assegno sociale
- Assegno al nucleo familiare (ANF)
- Assegno per nuclei con tre figli minori
- Bonus bebè (Assegno di natalità)
- Carta acquisti ordinaria
- Bonus elettrico
- Bonus gas
- Premio alla nascita (Bonus mamma domani
- Bonus asilo nido
- Bonus 80 euro
Ma vediamone una ad una.
IL REDDITO DI INCLUSIONE SOCIALE
Partiamo proprio dal neo sostegno al reddito erogato dal 1 gennaio 2018, il REI (Reddito di inclusione) che sostituisce le misure SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) e l’ASDI (Assegno di disoccupazione).
E’ composto da una Carta REI sulla quale viene erogato mensilmente il beneficio economico e da un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.
Per poter usufruire del REI bisogna avere determinati requisiti.
REQUISITI DI RESIDENZA
Si può fare richiesta se si è cittadino dell’Unione o familiare di cittadino dell' Unione titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente oppure se si è cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo. Inoltre si può far richiesta se si è residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della presentazione della domanda. Invece, non si può fare richiesta se si è cittadino non comunitario avente permesso di soggiorno con scadenza.
REQUISITI FAMILIARI
Se il nucleo familiare si trova in presenza di un minore, oppure in presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o tutore, o in presenza di una donna in stato di gravidanza, o in presenza di un componente che abbia compiuto 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione, la richiesta per il REI può essere fatta. Attenzione però, dal 1 luglio 2018 tutti i requisiti sopraccitati decadranno.
REQUISITI ECONOMICI
Il nucleo familiare deve essere in possesso di un’attestazione ISEE in corso di validità. In tale attestazione devono essere presenti congiuntamente:
- un valore ISEE non superiore a 6000€
- il valore ISRE (indicatore reddituale ISEE) non superiore a 3000€
- un valore di patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 20000€
- e un valore di patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore ai 10000€ (ridotto a 8000€ per la coppia e 6000€ per la persona sola)
Vi sono inoltre altri requisiti tra cui che un componente del nucleo familiare non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego come la NASpi o di altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito, non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta e non possieda navi e imbarcazioni da diporto.
IMPORTO REDDITO INCLUSIONE SOCIALE
Una volta visti tutti i requisiti, quanto spetterebbe? Per un solo componente la soglia di riferimento ammonta a 2250€ all'anno e il beneficio massimo mensile sarebbe di 187,50€. Se il nucleo familiare fosse formato da 2 persone, invece, la soglia massima annuale sarebbe di 3532,50€ e spetterebbero quindi 294,38€ al mese. Per 3 persone il tetto ammonterebbe a 4590€ e il beneficio mensile sarebbe di 382,50€. Per 4 persone la soglia è di 5535€ perciò il beneficio sarebbe di 461,25€ e se il nucleo familiare fosse formato da 5 persone o più, il tetto massimo ammonterebbe a 5889€ annui e spetterebbero perciò 490,75€ mensili (dal 1° luglio il massimale aumenterà a 534€ per questo tipo di nucleo familiare).
QUANTO DURA IL REDDITO DI INCLUSIONE SOCIALE
La tempistica per beneficiare di questa misura è di 18 mesi al termine dei quali non è possibile rinnovare a meno che non siano trascorsi almeno sei mesi dal termine. Da questa durata massima vengono ovviamente sottratte le mensilità del SIA se eventualmente erano già state erogate alla famiglia.
INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE NASPI
Continuiamo invece spiegando nello specifico l’indennità di disoccupazione NASpi. Cos’è e chi può beneficiarne? La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è un’indennità mensile di disoccupazione che viene erogata su richiesta dell’interessato e sostituisce le precedenti prestazioni ASpi e miniASpi. Coloro che possono richiedere tale sostegno al reddito sono apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti a tempo determinato nelle pubbliche amministrazione.
L’indennità di disoccupazione spetta a partire dall’ottavo giorno successivo rispetto alla data di cessazione del rapporto di lavoro, dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, infortunio sul lavoro/ malattia professionale o preavviso se la domanda è presentata al termine dell’ottavo giorno oppure dal trentottesimo giorno al licenziamento per giusta causa. La NASpi è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro
ASSEGNO SOCIALE
Un’altra misura di sostegno al reddito presente in Italia è l’Assegno Sociale. Consiste in una prestazione economica erogata a domanda, dedicata a cittadini italiani, stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza e a cittadini extracomunitari, rifugiati e titolari di protezione sussidiaria con permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Tutti i richiedenti devono percepire un reddito inferiore alle soglie stabilite annualmente dalla legge. L’importo dell'assegno è pari a 453 euro per tredici mensilità.
Per l’anno 2018 il limite di reddito è di 5889 euro annui e 11778 euro se il soggetto è coniugato. I soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito e quelli coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’assegno hanno diritto alla misura intera. Mentre la misura ridotta spetterà ai soggetti non coniugati che hanno un reddito familiare inferiore all’importo annuo dell’assegno e ai soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo dell’assegno.
COME VIENE CALCOLATA LA MISURA RIDOTTA
Ma come viene calcolata la misura ridotta? Facciamo degli esempi.
Poniamo che Sig. X non sia sposato e abbia come reddito annuo 3000€. Per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile dovremo:
- sottrarre il reddito posseduto dalla soglia di 5889€ (5889 -3000)
- dividere il risultato per 13 mensilità. Il risultato in questo caso darà 222,23€ mensili che Sig. X percepirà.
Stessa operazione andrà fatta se il soggetto è coniugato. Quindi poniamo che Sig. Y sia coniugato e che abbia come reddito annuo sempre 3000€ e sua moglie invece 5000€ per un totale di 8000€. Per calcolare l’ammontare dell’assegno sociale mensile dovremo:
- sottrarre il reddito posseduto dalla soglia di 11778€ (11778 – 8000)
- dividere il risultato in 13 mensilità. Il risultato sarà in questo caso 290,61€ nonché mensilità che Sig. Y percepirà.
ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE
Ora parliamo invece dell’Assegno al Nucleo Familiare (ANF), misura a sostegno delle famiglie di lavoratori dipendenti, dei titolari delle pensioni e delle prestazioni economiche previdenziali da lavoro dipendente. Questo assegno è rivolto a lavoratori dipendenti, lavoratori dipendenti agricoli, lavoratori domestici, lavoratori iscritti alla gestione separata, titolari di pensioni a carico del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti.
L’importo dell’assegno è calcolato in base alla tipologia di nucleo familiare, del numero dei componenti e del reddito complessivo del nucleo che è assoggettabile all’IRPEF. Per quanto riguarda gli assegni invece, se giornalieri, non possono essere erogati più di sei per settimana e non più di ventisei per mese. Per il 2017 l’importo mensile massimo per un nucleo familiare con un solo minore a carico era di 137,50€ ma l’importo dell’assegno è pubblicato annualmente dall’INPS in tabelle valide dal 1° luglio di ogni anno perciò a breve consigliamo di andarle a consultare.
ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE CON TRE FIGLI MINORI
Ma dal 2018 vi è anche l’Assegno al Nucleo Familiare con tre figli minori che prevede come importo massimo 142,85€ al mese per tredici mensilità a favore delle famiglie aventi a carico tre figli di età inferiore a 18 anni. Può essere richiesto una sola volta all’anno da un genitore italiano o comunitario o appartenente a paesi terzi in qualità di cittadino. I requisiti necessari per poter usufruire di questo sostegno al reddito sono la certificazione ISEE non superiore a 8650,11€ e naturalmente tre figli minori a carico conviventi.
BONUS BEBE' O ASSEGNO DI NATALITA'
Ma veniamo al Bonus Bebè o Assegno di natalità. A cadenza mensile, è destinato alle famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo con un ISEE inferiore ai 25000 euro. La misura dell’assegno dipende ovviamente dall’ISEE minorenni del minore per il quale si richiede l’assegno. Quindi, con ISEE inferiore ai 7000 euro per minore la misura sarà di 1920 euro. Con ISEE minorenni compreso tra 7000 e 25000 euro, la misura sarà di 960 euro. Il beneficio decadrà quando il minore avrà compiuto 3 anni o saranno trascorsi 3 anni dall’ingresso in famiglia o se il figlio ravrà raggiunto i 18 anni di età.
CARTA ACQUISTI ORDINARIA
Un'altra forma di sostegno al reddito è proprio quello della Carta Acquisti Ordinaria concessa a cittadini che si trovano in condizioni di disagio economico che abbiano più di 65 anni. La stessa consiste proprio in una carta di pagamento elettronica sulla quale viene versato a cadenza bimestrale un importo che può essere utilizzato per per la spesa alimentare negli esercizi convenzionati e per il pagamento di luce e gas. Ovviamente non è utilizzabile per il ritiro di denaro.
Sulla carta vengono quindi accreditati 80 euro con cadenza bimestrale e i negozi che aderiscono a questa iniziativa avranno esposto questa etichetta. Dal 1° gennaio 2018, ai nuclei familiari con componenti minorenni beneficiari di questa carta, che abbiano fatto richiesta del Reddito di Inclusione, il beneficio economico connesso sarà erogato sulla medesima carta che in questo caso viene denominata Carta REI, assorbendo il beneficio della Carta Acquisti Ordinaria.
BONUS ELETTRICO E BONUS GAS
In quanto invece al Bonus Elettrico e il Bonus Gas: sono entrambi sconti. Il primo è uno sconto annuale automatico sulla bolletta. Per poterne usufruire serve essere dei clienti domestici (privati), intestatari di un contratto di fornitura elettrica per la sola abitazione di residenza, avere una soglia ISEE pari a 8107,50€ se si è un nucleo familiare con meno di tre figli e una soglia di 20000€ se si è un nucleo con più di tre figli a carico.
Il Bonus elettrico è permesso anche per un nucleo familiare presso il quale vive un malato grave che deve usare macchine elettromedicali. Lo sconto ammonta al 30% della spesa annua presunta e il valore dello sconto è diversificato a seconda del numero di membri familiari. Per quanto riguarda il Bonus Gas i requisiti sono i medesimi del Bonus elettrico. La differenza è sostanzialmente essere clienti domestici titolari di un’utenza per il gas naturale con regolare contratto di fornitura stipulato presso una delle società distributrici italiane.
BONUS MAMMA DOMANI
Ma veniamo al Premio alla nascita, conosciuto anche come Bonus mamma domani. Questo sostegno al reddito è rivolto a tutte le mamme. Possono richiederlo al settimo mese di gravidanza (inizio ottavo mese), alla nascita del bambino (anche se antecedente all’inizio dell’ottavo mese di gravidanza), all’adozione nazionale o internazionale del minore e all’affidamento preadottivo nazionale. Una volta fatta domanda e accettata, l’assegno ammonterà a 800€ che potranno essere versati tramite bonifico presso ufficio postale, accredito su conto corrente bancario o postale, libretto postale o carta prepagata con IBAN.
BONUS ASILO NIDO
E in quanto al Bonus asilo nido? Per i figli nati dal 1° gennaio 2016 spetta un contributo di massimo 1000€ per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici o privati e di forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie. Il pagamento viene erogato con cadenza mensile per 11 mensilità con un importo massimo di 90,91€.
BONUS 80 EURO
Ed eccoci infine al Bonus 80 euro. Tanti di voi probabilmente ne avranno già sentito parlare ma in cosa consiste? A chi spetta? Tutti i lavoratori dipendenti e tutti coloro che percepiscono redditi assimilati al lavoro dipendente come soci lavoratori delle cooperative, disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione, i lavoratori in mobilità e cassa integrazione, i titolari di borse di studio e assegni di formazione professionale, i collaboratori coordinati, continuativi e a progetto e i lavoratori impiegati in lavori socialmente utili potranno fare richiesta degli 80€.
Attenzione però, tale misura ha dei limiti di reddito. Chi guadagna meno di 8000€ lordi l’anno non avrà diritto al bonus poiché incapiente d’imposta. Chi guadagna tra gli 8000€ e i 24000€ lordi l’anno spetteranno 960€ annuali. E chi ha un reddito tra 24000€ e 26000€ dovrà calcolare il bonus sottraendo il reddito complessivo da 26000€. Il risultato dovrà essere diviso per 2000 (26000- reddito complessivo/2000).
SOSTEGNO PER L'INCLUSIONE ATTIVA
E il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) e l’Asdi (Indennità di disoccupazione)? Tranquilli, sono semplicemente state sostituite dal REI – Reddito di Inclusione.
Alcuni stanno ancora beneficiando di tali misure prima di essere inglobate totalmente dal REI. Per quanto riguarda il SIA, le richieste per usufruirne sono terminate il 1° novembre 2017 e coloro che hanno fatto richiesta l’anno scorso continueranno a percepire il beneficio economico. Per quanto riguarda l’Asdi invece le domande potevano essere presentate fino al 30 gennaio 2018 solo per coloro che avevano terminato la NaSPI entro il 31 dicembre 2017.