Legge 104: le agevolazioni lavorative
La legge 104 stabilisce una serie di agevolazioni lavorative che hanno come destinatari le persone gravemente malate e anche i familiari più stretti. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta
di Francesca Secci 24 set 2018 ore 12:27Nell'ambito della Legge 104, nata con lo scopo di incoraggiare e promuovere il diritto all'inclusione sociale e professionale dei disabili e delle loro famiglie, esistono diverse agevolazioni lavorative. Agevolazioni che riguardano sia la persona affetta da una grave malattia sia i parenti.
Senza dubbio, il principale (e il più chiacchierato) di questi diritti concerne i permessi retribuiti.
PER APPROFONDIRE: La Legge 104 spiegata in pillole
LEGGE 104, I PERMESSI RETRIBUITI
Cosa sono i permessi retribuiti della 104? Si tratta di giorni, o ore, che spettano ai sensi dela legge al lavoratore disabile in situazione di gravità. Essi possono essere richiesti al proprio datore di lavoro, pubblico o privato, da:
- Disabili con contratto individuale di lavoro dipendente, che comprendono anche i lavoratori part-time. Sono invece esclusi i lavoratori:
- Autonomi
- Parasubordinati
- Agricoli a tempo determinato occupati in giornata
- Lavoratori a domicilio
- addetti ai lavori domestici e familiari
- Genitori del disabile, se sono lavoratori dipendenti
- Coniuge lavoratore dipendente
- Parenti o affini entro il II grado lavoratori dipendenti.
Modifiche recenti. La sentenza 213 della Corte Costituzionale, del 2016, ha stabilito come illegittimo l'articolo 33, comma 3, della legge 104 nella parte in cui non include il convivente tra i soggetti legittimati a fruire del permesso mensile retribuito per l'assistenza alla persona con handicap in situazione di gravità, in alternativa al coniuge, parente o affine entro il secondo grado.
Nella circolare 38 del 2017, l’Inps ha permesso ad altre due categorie di persone la possibilità di ricevere i benefici concessi dalla legge 104 per l'assistenza di persone disabili anche:
- Alle parti di un’unione civile
- Ai conviventi di fatto con riferimento al proprio partner. Tuttavia, il beneficio non è stato esteso a sostegno dei parenti del partner
I parenti entro il terzo grado possono usufruire della legge? La risposta è affermativa, ma a diverse condizioni. Si fa riferimento alla legge 183 del 2010 e alla risposta del ministero del Lavoro all’Interpello n. 19 del 26 giugno 2014. I parenti entro il terzo grado possono usufruire della legge 104 quando i genitori, il coniuge o il convivente del disabile:
- Hanno più di 65 anni
- Sono anche loro affetti da patologie invalidanti permanenti
- Sono deceduti o assenti per assenza naturale o legale o permanente confermata dall'autorità giudiziaria
I DIRITTI DEL LAVORATORE DISABILE
L’articolo 21 della Legge 104 stabilisce che, in ambito lavorativo, alla persona con un grado d’invalidità superiore ai due terzi o con minorazioni, spetta il diritto della:
- Scelta prioritaria tra le sedi disponibili
- Precedenza della domanda di trasferimento
Se il disabile è maggiorenne, ciascun mese ha diritto alternativamente a permessi retribuiti di:
- Riposi giornalieri di una o due ore a seconda dell'orario lavorativo
- 3 giorni, continui o frazionati
Per beneficiare del permesso, la persona disabile deve avere un certificato d’invalidità grave rilasciato dalla Commissione speciale dell’Asl (integrata da un certificato rilasciato da un medico dell'Inps).
Il tipo di permesso richiesto (giornaliero o orario) può essere modificato dal dipendente da un mese a quello successivo. La domanda in precedenza presentata può essere eccezionalmente variata anche durante il mese, per esigenze improvvise che devono essere documentate dal lavoratore.
Se il lavoratore disabile ha un part-time? In questo caso, la distribuzione dei tre giorni di permesso è concessa dall’Inps solo ai dipendenti privati, mentre quelli pubblici possono accedervi solo se sono previsti dal contratto collettivo nazionale.
I giorni di permesso dovuti devono essere proporzionalmente ridotti. La formula di calcolo è la seguente:
(Orario medio settimanale teoricamente eseguibile dal lavoratore part-time/Numero medio dei giorni o turni lavorativi settimanali previsti) x 3
Gli altri diritti in ambito lavorativo previsti dalla Legge 104, validi sia per il disabile che per i familiari, sono i seguenti:
- Priorità nella scelta della sede di lavoro. Il dipendente portatore di handicap grave, beneficiario della Legge 104, o chi assiste un parente gravemente malato, ha il diritto alla scelta della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, purché non sussistano ragioni contrarie motivate dall’azienda
- Rifiuto al trasferimento. La persona gravemente disabile o il lavoratore che sostiene un familiare nella stessa condizione non può in nessun modo essere trasferito contro la sua volontà in un’altra sede, indipendentemente dall'esistenza di validi motivi motivati da parte della società. In questo caso si configura un vero e proprio diritto soggettivo in capo al dipendente
- Rifiuto di prestare lavoro notturno. Il lavoratore beneficiario di Legge 104, oppure il familiare lavoratore che lo assiste, non può prestarsi al lavoro notturno contro la sua volontà
- Rifiuto di prestare lavoro domenicale o festivo. La legge non prevede espressamente, per i portatori di handicap grave o per i familiari che li assistono, la possibilità di rifiutarsi di prestare lavoro festivo o domenicale. Alcuni contratti collettivi invece prevedono questa possibilità
I DIRITTI CHE LA LEGGE 104 CONCEDE AI FAMILIARI DEL DISABILE
Il lavoratore che ha un parente gravemente malato gode di diversi benefici, primo fra tutti i giorni di permesso retribuiti nella misura di tre giornate mensili.
Il diritto ai permessi retribuiti per l'aiuto della persona disabile non può essere riconosciuto a più di un lavoratore alla volta.
Il lavoratore che usufruisce dei permessi legati alle Legge 104 per accudire un parente o coniuge disabile o malato grave, ha stessi diritti dei suoi colleghi, in altre parole:
- Ha diritto alla tredicesima e quattordicesima (se prevista dal contratto) mensilità.
- Ha diritto ai premi di produzione, se sono stati raggiunti i risultati prefissati.
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