Il titolare dell'azienda deve periodicamente effettuare il controllo dei contanti disponibili in cassa: dovrebbe svolgere questo controllo almeno una volta ogni tre mesi. Il controllo può rilevare un saldo in attivo, con la presenza di contanti, oppure un saldo in passivo, senza quindi la presenza di denaro contante.
Nel primo caso non sorge alcun problema, essendo la cassa in attivo, e dando così la possibilità di sostenere delle spese aziendali con uso di denaro contante. Nel secondo caso invece il titolare è necessario che effettui un versamento (esempio con lo spostamento di denaro dal conto corrente bancario intestato sempre alla società) in cassa.
Il titolare non può mettere in cassa, e quindi pagare eventualmente delle spese, con denaro di propria tasca, perché questo per il fisco rappresenterebbe un'entrata non dichiarata, anche se fornita dal titolare. L'unico modo in cui il titolare potrebbe introdurre denaro in cassa dai propri possedimenti personali è attraverso un conferimento di capitale.