Warren Buffett, consigli pratici per gli investitori
Le indicazioni dell’oracolo di Omaha per guadagnare in Borsa
di Gianluca MarzoliLa ricetta di Warren Buffett per buoni investimenti è "Studio, competenza e coerenza", ma anche fondi indice. Consiglio interessante se viene dall'Oracolo di Omaha. Dalle lettere agli azionisti della sua Berkshire Hathaway è possibile estrapolare qua e là preziosi consigli per la gestione delle finanze personali.
Come al solito il pubblico a cui si rivolge sono gli investitori di profilo prudente e di lungo periodo. Il modo operativo è fuori dai condizionamenti e dalle mode del momento, ma bada al concreto e ai fondamentali.
Primo sorprendente consiglio di Buffett: “La maggior parte degli investitori, sia individuali sia istituzionali, troverà che il miglior modo di detenere azioni quotate è attraverso un fondo comune collegato agli indici (index fund) che carichi basse commissioni”.
Detto da un investitore che diversifica poco sembra incredibile. Il punto è che sui mercati azionari mondiali si confrontano le maggiori intelligenze del mondo, persone preparate che gestiscono patrimoni ingenti. E’ estremamente difficile riuscire nell’impresa di battere l’indice. Inoltre è da considerare che nel tentativo di farlo si corrono i rischi impliciti al detenere singole azioni, che potrebbero andare molto male. Così è più agevole rimanere collegati direttamente con l’indice, magari entrando sul mercato con un piano di investimento frazionato, che permette di eliminare il rischio di entrare nel momento sbagliato.
E per chi invece volesse costruirsi il suo portafoglio titoli? Qui la cosa si complica. Per Buffett si tratta di: “comprare a buon prezzo, un buon business, con fondamentali eccellenti, e un abile ed onesto management. Poi si dovrà solo monitorare che queste qualità vengano preservate”.
Ma come si fa a capire quale è un buon business e a valutare se il prezzo è buono?
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Buffett approfondisce il concetto e afferma che per essere un investitore di successo non hai bisogno di capire le teorie moderne di portafoglio, il beta, le opzioni o i mercati emergenti: “Nel nostro modo di vedere, chi studia la materia degli investimenti finanziari ha bisogno solo di due corsi ben fatti: Come Valutare un Business e Come pensare riguardo ai Prezzi di Mercato”.
Come nel suo stile, Buffett ha semplificato molto il concetto, e quindi potrebbero risultare a prima vista due corsi facili. In realtà, per la documentazione che in diversi anni sono riuscito a reperire, vi posso garantire che risulterebbero molto pesanti.
Cercando di semplificare molto anche noi, per quanto riguarda il primo corso, nel pensiero di Buffett un buon business è facilmente comprensibile, e possiede la virtuale certezza che i guadagni saranno sempre più alti tra cinque, dieci o venti anni rispetto ad oggi. Le aziende con queste caratteristiche sono poche sul mercato e, quando se ne individuano, non bisogna lasciarle scappare.
VIDEO - Pensare come Warren Buffett:
E se si ha la sensazione che un titolo crescerà molto nel breve?
Buffett afferma che “ si deve resistere alla tentazione di deviare dalle proprie linee guida". Se non sei disposto a possedere un’azione per dieci anni, non pensare di tenerla nemmeno per dieci minuti. Metti insieme un portafoglio di aziende i cui guadagni complessivi cresceranno negli anni, e così di conseguenza farà il valore del tuo portafoglio”.
Per essere sicuri di valutare bene un’azienda, questa dovrebbe essere entro il proprio “circolo di competenza”, e cioè dovrebbe essere facilmente comprensibile sulla base delle conoscenze possedute. Per Buffett “”la grandezza di questo circolo non è importante, ciò che importa è conoscerne bene i confini” per evitare illusioni di competenza.
Per questo motivo Buffett ha sempre evitato le azioni tecnologiche, pur apprezzando i miglioramenti e le innovazioni che questo settore porta: “ come investitori (lui e Charlie Munger), la nostra reazione a un’industria in fermento è molto simile a quella verso l’esplorazione dello spazio; applaudiamo l’intento, ma preferiamo saltare la corsa”.
E per quanto riguarda il secondo corso? Anche in questo caso la vastità dell’argomento è notevole, ed abbiamo provato ad affrontarla da alcuni anni con diversi articoli. Il concetto che più si adatta ad una sintesi estrema è l’allegoria di Mr. Market.
Si tratta di immaginarsi il mercato azionario come un signore, Mr. Market, che è il tuo interlocutore in affari. Questo signore ogni giorno ha il potere di nominare i prezzi dei titoli, ed è nelle tue facoltà accettarli acquistando o vendendo i titoli, oppure ignorarli. La caratteristica di questo signore è che soffre di gravi problemi emozionali. Questo lo porta a comportarsi in modo molto irrazionale: durante i periodi negativi tende a nominare prezzi esageratamente bassi per paura che tu gli vendi i tuoi titoli, che nelle sue previsioni in futuro non varranno più niente. Durante i periodi positivi, al contrario, tende a nominare prezzi esageratamente alti per paura che tu gli compri i suoi titoli, che in quel periodo invece prevede che in futuro varranno molto di più.
Il punto è che con un interlocutore del genere se sei in grado di approfittarne farai affari d’oro, e sarà la tua fortuna; ma sarà disastroso per te se finirai sotto la sua influenza e ti farai condizionare. Per quanto semplice può sembrare sulla carta, è estremamente difficile trattare con il mercato. La realtà è che la maggioranza degli investitori, nella pratica, normalmente finisce sotto la sua influenza.
Per trarre delle conclusioni, la maggioranza degli investitori farà bene a seguire il primo consiglio. Per chi invece vuole farsi il proprio portafoglio titoli, sarà comunque meglio che, oltre a seguire le regole di buon senso di Buffett, consideri una soluzione mista: una parte del proprio patrimonio nel giardinetto titoli ben selezionato, e una parte in index fund, magari acquistati con piani di investimento programmati. Il tutto in percentuali variabili a seconda della propria propensione al rischio e alle proprie capacità di affrontare il difficile mondo della borsa.
Non dimenticando mai che l’asse temporale degli investimenti azionari di Warren Buffett è “per sempre”.
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