Warren Buffett su bolle finanziarie, investimento e speculazione (e altro ancora)
E’ stato reso pubblico il contenuto di una intervista rilasciata da Warren Buffett alla Financial Crisis Inquiry Committee nel 2010. Ecco cosa pensa l’oracolo di Omaha su alcune questioni importanti per chi si interessa di finanza
di Marco Delugan 22 mar 2016 ore 09:46A quasi novant’anni di distanza alcuni si chiedono ancora cosa abbia provocato la Grande Depressione degli anni ‘30, molti di più si fanno all’incirca le stesse domande sulla bolla immobiliare del 2007, altri ancora su come evitare la prossima bolla finanziaria; e in molti, su tutte queste cose assieme. E' uno degli effetti delle grandi crisi economiche e finanziarie.
Sono questioni piuttosto complicate, dove teorie generali si intrecciano con le specificità della fase storica e del concreto groviglio economico finanziario da cui sono scaturite. Uno dei modi possibili per dare un senso a cosa è accaduto è tentare di legare le storie di chi ne è rimasto coinvolto. E così ha fatto nel 2009 il governo degli Stati Uniti, quando ha creato il Financial Crisis Inquiry Committee – commissione bipartisan, formata da sei rappresentanti del Partito Democratico e da quattro del Partito Repubblicano - che ha intervistato banchieri, membri di agenzie di regolamentazione dei mercati, investitori e politici.
Uno degli intervistati è stato Warren Buffett. L’intervista si è svolta nel 2010, ma la trascrizione è stata resa pubblica solo nelle ultime settimane.
L’intera intervista (103 pagine) la trovate a questo link.
Ecco alcune cose che ha detto Buffett in quell’occasione.
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SULLA BOLLA IMMOBILIARE DEL 2007La causa più importante è stata di tipo psicologico, e cioè la convinzione diffusa che i prezzi delle case non sarebbero mai scesi. Una bolla finanziaria si genera quando una parte sufficientemente ampia della popolazione acquista qualcosa in base a considerazioni che all’inizio del processo erano sensate. Ma che col tempo tendono a distorcersi, a diventare sempre meno visibili agli investitori che si concentrano sempre di più sulla dinamica dei prezzi. E così tutti – i media, le banche, le agenzie di rating, ma anche i politici e il pubblico americano – hanno cominciato a credere che i prezzi non sarebbero mai scesi in modo significativo. E dal momento che gli immobili sono l’asset class più diffusa negli Stati Uniti, e quella per cui è più facile chiedere prestiti, questa convinzione ha contribuito a creare la più grande bolla finanziaria della storia.
SULLE BOLLE FINANZIARIE IN GENERALE
Su questo punto Buffett ricorda una osservazione fatta Ben Graham, per cui ha lavorato all’inizio della sua carriera, circa 50 anni fa, e che adesso dice di vedere confermata dagli eventi. Graham avrebbe detto: “Puoi avere molti più problemi quando investi in base a premesse solide rispetto a quando lo fai su premesse false.”
L’ipotesi che la luna sia fatta di formaggio verde, ha detto Buffett, o di qualche cosa del genere è evidentemente ridicola. Ma l’idea che il mercato azionario abbia storicamente fatto meglio di quello obbligazionario non lo è affatto.
Questa premessa – storicamente fondata, appunto - è stata la forza portante della bolla azionaria del 1929. Gli investitori pensavano che le azioni avrebbero reso tantissimo, e hanno dimenticato i limiti delle premesse originarie. E così, dopo un po’, quelle premesse sono state dimenticate e il movimento dei prezzi ha preso il sopravvento.
Come abbiamo visto al punto precedente, la bolla immobiliare ha seguito, secondo Buffett, una dinamica molto simile. E per internet è stata la stessa cosa: “Internet stava per cambiare le nostre vite. Ma questo non poteva voler dire che ogni azienda del settore dovesse valere 50 miliardi di dollari.”
SU DEBITO E RISCHIO
Buffett sostiene che “se non ci fosse la leva finanziaria, non ci sarebbero problemi. La leva finanziaria è l’unico modo in cui una persona intelligente può costruirsi la propria rovina. Ho sempre detto che se sei intelligente, non ne hai bisogno; e che se sei stupido, non dovresti usarla.”
SULLA DIFFERENZA TRA INVESTIRE, SPECULARE E GIOCARE D’AZZARDO
“E’ una definizione difficile,” ha detto. Per dirimere la questione è necessario capire l’intenzione delle persone coinvolte nell’operazione. Secondo Buffett, un’operazione è di investimento quando nella scelta di spendere una somma di denaro per ottenerne di più in futuro l’investitore considera il valore dell’asset in se e quello che può produrre. E questo vale allo stesso modo per un appartamento, per un titolo azionario e per una azienda agricola. Se si agisce in questo modo, delle prospettive del prezzo ci si può del tutto disinteressare.
La speculazione è invece più focalizzata sull’andamento del prezzo e sui fattori che possono influenzarlo.
“Il vero test per capire cosa stai facendo è se dai peso a come i mercati hanno aperto. Quando acquisto una azione, non mi importa se domani chiuderanno i mercati per due anni, perché quello che mi interessa è se l’azienda produrrà utili oppure no.”
Il gioco d’azzardo è invece un modo di operare slegato dalle dinamiche più ampie di un sistema. Stando alle definizioni di Buffett, chi investe guarda alle prospettive dell’azienda, e alla sua capacità di produrre utili; chi specula guada alla dinamica dei prezzi, e a ciò che può influenzarla. Chi gioca d’azzardo, invece, agisce senza rapportarsi ad un orizzonte più ampio rispetto alla specifica operazione che svolge, come chi scommette su una partita di football, ad esempio.
CRISI E FRODI FINANZIARIE
“Ci sono state, ovviamente, un sacco di frodi. Ci sono state frodi da parte di chi ha preso a prestito, e ci sono state frodi da parte degli intermediari. Ma è sempre meglio avere un sistema che non dipenda dall’assenza di frodi. “
E SUL FUTURO
“Avremo altre bolle finanziarie in futuro. Non ho dubbi su questo.”