L'approccio Contrarian (parte I)
Ci sono altre strategie di investimento attente ai fattori psicologici ed emotivi del comportamento umano. Questi approcci sono conosciuti col termine Contrarian
di Marco DeluganI dati del mercato, e il flusso di informazioni che li accompagna, definiscono un mondo complesso e di difficile interpretazione. Le diverse teorie sviluppate sull’investimento finanziario rispondono all’esigenza di semplificare e ordinare un mondo così, al fine di interpretarne e prevederne i cambiamenti. L’economia cognitiva è una necessità di molti processi mentali che mettiamo in atto quotidianamente. Nel caso di situazioni complesse, come l’investimento finanziario, la necessità di semplificare il processo decisionale è, come è facile intuire, ancora maggiore. Sarà il risultato, poi, a definire l’efficacia dei processi seguiti.
L’ipotesi che caratterizza gli approcci Contrarian è la seguente: atteggiamenti psicologici e spinte emotive possono interferire nei processi decisionali, rendendo meno efficaci le scelte di investimento. La necessità di semplificare il processo di decisione, ad esempio, può spingere gli investitori a focalizzarsi su dati e informazioni troppo “parziali”, ed impedire una visione sufficientemente ampia ed adeguata alla realizzazione di strategie di investimento.
Come vedremo in seguito, il vero pericolo di questo genere di errori è quello di intrappolare gli investitori nelle scelte fatte, impedendogli di percepire in tempo i segnali di fine trend, e questo espone al rischio di perdite e/o di mancati guadagni. L’investitore Contarian tenterà di evitare questo genere di errori, e di capire il clima psicologico ed emotivo dei mercati per poterne anticipare scelte i comportamenti.
Vediamo in dettaglio alcuni dei principali errori individuati da chi ha elaborato i processi Contrarian.
L’errore principale è quello di focalizzarsi sulla performance di breve periodo. Questo porta ad investire su quei titoli che offrono performance significativamente alte (sopra la media del mercato) e soprattutto, e questo è uno degli errori più insidiosi, ad ipotizzare che queste prestazioni possano essere mantenute nel medio-lungo periodo. Questo rende più difficile uno sguardo ampio al mercato, e la possibilità di prevedere adeguatamente gli andamenti.
Quando molti interpretano il mercato allo stesso modo, investono cioè sugli stessi titoli, la rapida crescita dei prezzi che ne consegue non solo rinforza la scelta fatta, ma in questo modo può bloccare l’investitore in quella posizione.
Spesso gli investitori tendono a dare troppa importanza agli eventi recenti e di forte impatto emotivo, che non necessariamente saranno decisivi per i destini dell’azienda; a fondare le proprie decisioni su poche informazioni, e sull’osservazione di campioni di analisi troppo ristretti. Come per i due casi precedenti, un’eccessiva riduzione del quadro informativo può impedire una corretta valutazione degli andamenti del mercato.
Marco Delugan
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