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Berkshire Hathaway: com'è nata (e cresciuta) la holding di Warren Buffett

La Berkshire Hathaway è la società di investimenti di Warren Buffett da più di 50 anni. Ecco la storia di come è nata e quanto ha reso in questi anni

di Gianluca Marzoli 19 feb 2019 ore 15:48

Nel lontano 1965, uno sconosciuto Warren Buffett acquisì il controllo di una ditta tessile, la Berkshire Hathaway, ad un prezzo stracciato (classico acquisto alla Buffett). Il tessile in America stava andando in crisi, schiacciato dalla concorrenza straniera ma - evidentemente - l'oracolo di Omaha pensava che il mercato stesse esagerando, e il prezzo di questa società si fosse spinto troppo in basso rendendone conveniente l’acquisto. Negli anni il gruppo ha poi cambiato pelle, diventando un colosso di partecipazioni societarie. In questo pezzo raccontiamo la storia di Berkshire Hathaway.

 

BERKSHIRE HATHAWAY, I PRIMI PASSI DI BUFFET

Warren Buffett comprò le prime azioni della Berkshire nel 1962, quando crollarono fino a 8 dollari per azione. Siccome a libro i mezzi propri avevano un valore di 16,50 dollari ad azione, gli sembrava un affare, e cominciò ad accumularne, senza minimamente avere l’intenzione di assumerne il controllo. Poi nel 1963 conobbe Ken Chace, l’allora vice Chairman della Berkshire, il quale gli fece visitare gli impianti. L’azienda gli piacque così tanto che continuò ad acquistare.

Nel 1965 Buffett raggiunse la maggioranza azionaria, e ne assunse il controllo, con un prezzo medio di acquisto di 15 dollari ad azione, oggi una azione vale 294.000 dollari! (ticker BRK.A quotata al Nyse). Il Chairman dell’azienda, Jack Stanton, messo in minoranza si dimise, e Buffett nominò al suo posto Ken Chace, mentre lui si sarebbe occupato di come utilizzare il denaro. Diede la direttiva a Ken Chace di accumulare quanto più cash possibile sui conti invece di rinnovare gli impianti, perché aveva altri posti dove impiegarlo meglio.

 

BERKSHIRE HATHAWAY DIVENTA UNA HOLDING

warren-buffett_7Nei primi due anni della nuova gestione la Berkshire Hathaway andò benissimo facendo grandi utili, ma questi non vennero reinvestiti nel tessile. Fu la mossa vincente di Buffett: reinvestì gli utili in partecipazioni azionarie, quello che sapeva fare meglio, trasformando gradualmente la Berkshire in una Holding di partecipazioni.

Il primo acquisto fu la National Indemnity Co., una compagnia di assicurazioni, poi acquistò la Illinois National Bank. Nel 1970, cinque anni dopo l’inizio dell’era Buffett, la Berkshire guadagnò una risibile somma di 45.000 dollari con il tessile, 2,1 milioni con le assicurazioni e 2,6 milioni con il banking. Gradualmente il tessile fu completamente dismesso.

Negli anni, la Berkshire Hathaway è diventata una Holding colossale dalla capitalizzazione totale di 482 miliardi di dollari, con molteplici partecipazioni in società quotate e non quotate. Un successo travolgente e straordinario. Nei 53 anni di gestione Buffett, le azioni Berkshire hanno performato una media del 20,9% all’anno, per un totale del 2.404.748%, contro un andamento dell’indice S&P500 del 9,9% all’anno, per un totale del 15.508%  (dati a fine 2017). Ha surclassato i già ottimi rendimenti dell’indice S&P500, e quindi si può dire a pieno titolo che sia stato uno dei migliori investimenti al mondo.

 

I SETTORI SU CUI INVESTE BERKSHIRE HATHAWAY

Attualmente la galassia delle partecipazioni non quotate può essere raggruppata in 5 diverse classi di business: Assicurazioni, Produzione di beni, Ferrovie e Energia, Servizi e Retail, Business Finanziari. Si tratta di circa 90 diverse società, con un totale di 377.291 dipendenti. L’acquisizione di società intere non quotate si è molto sviluppata nella seconda parte della gestione Buffett.

Le principali partecipazioni quotate sono riassunte nella seguente tabella.

 

Shares Company Percentage of Company Owned Cost (in millions $) Market (in millions $)
 151,610,700  American Express Company 17.6 1.287 15.056
 166,713,209  Apple Inc 3.3 20.961 28.213
 700,000,000  Bank of America Corporation 6.8 5.007 20.664
53,307,534 The Bank of New York Mellon Corporation
5.3 2.230 2.871
225,000,000 BYD Company Ltd 8.2 232 1.961
6,789,054 Charter Communications, Inc 2.8 1.210 2.281
400,000,000 The Coca-Cola Company 9.4 1.299 18.352
53,110,395 Delta Airlines Inc 7.4 2.219 2.974
44,527,147 General Motors Company 3.2 1.343 1.825
11,390,582 The Goldman Sachs Group, Inc 3.0 654 2.902
24,669,778 Moody's Corporation 12.9 248 3.642
74,587,892 Phillips 66
14.9 5.841 7.545
47,659,456 Southwest Airlines Co 8.1 1.997 3.119
103,855,045 U.S. Bancorp 6.3 3.343 5.565
482,544,468 Wells Fargo & Company
9.9 11.837 29.276
  Others   14.968 24.294
         
  Total Common Stocks Carried at Market   74.676 170.540

 

Buffett, e il suo socio storico Charlie Munger, pensano a queste azioni come a partecipazioni di lungo termine a dei business, non come ad un prezzo su un monitor, comprato e venduto sulla base di grafici, oppure di target price dati dettati da analisti o di opinioni prese da media specializzati.

 

PENSARE AL VALORE E MENO AL PREZZO

Semplicemente, Buffett crede che se il business sottostante alle partecipazioni farà bene (e lui è convinto che la maggior parte delle società nelle quali ha investito farà bene) altrettanto bene andranno anche i suoi investimenti. Qualche volta la ricompensa sarà modesta, qualche altra invece il registratore di cassa suonerà pesantemente. Qualche volta farà qualche errore. Ma complessivamente, e nel tempo, gli investimenti dovrebbero dare risultati accettabili. Buffett è fermamente convinto che chi investe in azioni in America abbia il vento alle sue spalle.

Da questo portafoglio nel 2017 la Berkshire Hathaway ha ricevuto 3,7 miliardi di dividendi. Ma si tratta di una cifra che ampiamente sottostima i veri guadagni, infatti Buffett si aspetta grandi ritorni anche dagli utili non distribuiti, che contribuiranno a costruire valore nelle società, e questo valore alla fine si rifletterà nel prezzo delle loro azioni.

 

INVESTIRE SUL LUNGO PERIODO

Nella sua mentalità, Buffett guarda sempre al lungo termine. Infatti afferma che questa costruzione di valore è impossibile da individuare nei prezzi di borsa nel breve periodo. I prezzi delle azioni salgono e scendono seguendo gli umori del mercato, sembrando totalmente sganciati dalla creazione di valore del business sottostante. Nel tempo invece, inevitabilmente i prezzi di borsa seguiranno l’andamento del business delle aziende. Come dice la famosa citazione di Benjamin Graham: “Nel breve periodo il mercato è una macchina che vota, nel lungo periodo il mercato è una macchina che pesa”.

 

L'OTTIMISMO DI WARREN BUFFETT

L’ottimismo per la società americana è sicuramente uno dei tratti più caratteristici di Buffett, e questa caratteristica è stata uno delle componenti più forti del suo successo come investitore. Di questo ottimismo ne ha trattato più volte, ma forse la più efficace e clamorosa è stato l’articolo comparso il 16 ottobre 2008 sul New York Times, nel pieno del panico per la crisi finanziaria, dal titolo “Compra Americano, io lo sto facendo”.

In questo articolo afferma che: “Il mondo finanziario è nel caos, sia negli Stati Uniti che all’estero. I suoi problemi si stanno spargendo in tutta l’economia, e le crepe si stanno trasformando in voragini. Nel breve termine, la disoccupazione aumenterà, l’attività economica vacillerà e i titoli dei giornali continueranno a fare paura. Così, io ho comprato azioni Americane.”

Perché lo ha fatto? “Una semplice regola guida i miei acquisti: sii spaventato quando gli altri sono ottimisti e sii ottimista quando gli altri sono spaventati.”

 

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E LA STORIA CHE LO GIUSTIFICA

Poi, il suo ottimismo: “Un po’ di storia: Durante la grande depressione, il Dow toccò i suoi minimi l’8 Luglio 1932 a 41 punti. Da quel momento le condizioni economiche continuarono a deteriorarsi fino a che non andò in carica Franklin D. Roosevelt nel Marzo 1933, ma nel frattempo il mercato era già cresciuto del 30%. Oppure torniamo indietro ai primi giorni della Seconda Guerra Mondiale, quando le cose stavano andando male per gli Stati Uniti in Europa e nel Pacifico. Il mercato toccò i suoi minimi nell’Aprile 1942, molto prima di veder girare le fortune degli Alleati. E ancora, nei primi anni ’80, il momento di comprare azioni fu quando l’inflazione infuriava e l’economia era bloccata. Per farla breve, le cattive notizie sono il migliore amico dell’investitore. Esse ti permettono di comprare una fetta del futuro dell’America a prezzo scontato”.

“Nel ventesimo secolo, gli Stati Uniti hanno sofferto due guerre mondiali e altri costosi e traumatici conflitti; una Depressione; una dozzina e più di recessioni e panici finanziari; shock petroliferi; una epidemia; e le dimissioni di un Presidente caduto in disgrazia. Eppure il Dow è cresciuto da 66 a 11.497 punti”.

 

WARREN BUFFETT E GLI ERRORI DEGLI INVESTITORI

E infine, gli errori nei quali possono cadere investitori: “Potreste pensare che durante un secolo di guadagni così straordinari sia stato impossibile per un investitore perdere soldi. Eppure alcuni investitori lo hanno fatto. Questi sfortunati hanno comprato le azioni solo quando si sentivano tranquilli nel farlo, per poi procedere alla vendita quando le notizie erano sconfortanti”.

 

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Più volte Buffett ha trattato l’argomento dell’investimento a lungo termine nel mercato azionario, di come bisogna mantenere il proprio self control soprattutto nei momenti di ribasso, e assolutamente di evitare di prendere soldi a prestito per comprare azioni. In un bell’esempio, prende i prezzi della sua Berkshire Hathaway, per mostrare come il casuale movimento dei prezzi possa rovinare i risultati di lungo termine anche di uno dei migliori investimenti al mondo.

Negli ultimi 53 anni, la compagnia ha costruito valore reinvestendo i guadagni anno dopo anno, lasciando che la magia della capitalizzazione composta facesse il suo lavoro. Eppure, durante il loro percorso, le azioni hanno sofferto quattro pesanti cali, indicati nella seguente tabella.

 

Periodo Massimo Minimo Calo in percentuale
Marzo 1973 - Gennaio 1975 93 38 (59.1%)
02/10/87 - 27/10/87 4.250 2.675 (37.1%)
19/06/98 - 10/03/2000 80.900 41.300 (48.9%)
19/9/08 - 05/03/09 147.000 72.400 (50.7%)

 

Secondo Buffett, questa tabella fornisce il più potente argomento contro l’utilizzo di soldi a prestito per l’acquisto di azioni. Non si può mai dire quanto le azioni possano calare nel breve periodo. Anche se il prestito è di piccola entità, e non c’è bisogno di rientrare a breve, la mente umana potrebbe rimanere scossa dagli spaventosi titoli dei giornali e da commenti mozzafiato dei presentatori televisivi. E una mente scossa non prende buone decisioni.

 

SE WARREN BUFFETT CITA KIPLING

Nei prossimi 53 anni le azioni Berkshire Hathaway (e anche le altre) sicuramente subiranno cali come quelli descritti nella tabella. La luce può passare dal verde al rosso in ogni momento, senza passare dall’arancione, e nessuno può prevedere quando questo accadrà.

Tuttavia, quando questi momenti accadranno, offriranno straordinarie possibilità per chi non sarà indebitato.

E Buffett cita alcune frasi di Kipling’s.

Se riesci a mantenere il controllo quando gli altri lo perdono

Se riesci ad aspettare e non ti stancherai di farlo

Se riesci a pensare e a non farti condizionare dai tuoi pensieri

Se riesci a credere in te stesso quando tutti gli altri dubitano di te

Tuo è il mondo e tutto quanto in esso contenuto

 

Bibliografia

Cenni di storia della Berkshire Hathaway: da Buffett – The making of an American Capitalist – di Roger Lowenstein

Dati e concetti recenti: da “Berkshire Hathaway Letter to shareholders 2017”

Compra Americano: da articolo di Buffett apparso sul New York Times del 18 ottobre 2008 “Buy American, I am”

Partecipazioni da: “Berkshire Hathaway 2017 Annual Report”

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