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I venditori sui mercati finanziari: chi sono e chi sono le controparti

La sell side si occupa della fase di origine di azioni e obbligazioni, e poi del loro collocamento iniziale, e infine di assistenza nella fase di negoziazione sui mercati secondari dei singoli strumenti

di Valter Buffo 7 nov 2019 ore 11:18

sell-sideIl mercato finanziario mette in contatto gli operatori che dispongono di un surplus di fondi finanziari con gli operatori che al contrario sono in deficit e necessitano di risorse. Nel capitolo che precede questo, abbiamo scritto della cosiddetta “buy side”, ed in particolare della buy side istituzionale, descrivendo (in modo sintetico) le principali categorie di operatori istituzionali che raccolgono i fondi dei privati per poi investirli sui mercati finanziari.

In questo nuovo capitolo del corso di finanza e mercati, ci occupiamo della cosiddetta “sell side”, ovvero di quelle istituzioni che si collocano dalla parte opposta, rispetto agli investitori istituzionali (ed individuali). Con la definizione di “sell side”, in genere, si intendono quelle istituzioni che agiscono da puri intermediari, creando quegli strumenti sui quali poi si concentrano gli investimenti della buy side: tra questi strumenti ci sono ovviamente quelli dei quali il nostro corso ha già trattato in precedenti capitoli (azioni ed obbligazioni) come pure altri veicoli che vedremo in seguito. La sell side si occupa della fase di origine (origination) delle azioni e delle obbligazioni, e poi del loro collocamento iniziale, e infine di assistenza nella fase di negoziazione sui mercati secondari dei singoli strumenti.

Della sell side fanno parte anche le cosiddette reti di brokeraggio, che in Italia si chiamano reti di promotori finanziari, che sono appunto addetti alla vendita. E’ utile precisare che il brokeraggio nei paesi anglosassoni viene inteso soprattutto come collocamento di singoli titoli azionari ed obbligazionari ad investitori individuali ovvero al dettaglio, mentre in Italia queste reti vendono esclusivamente o quasi quote di fondi comuni, e fanno quindi riferimento a prodotti che vengono originati dalla buy side.

Le attività delle società che operano sulla sell side del mercato finanziario sono, come capite, affini a quelle degli operatori all’ingrosso in ogni altro settore merceologico non finanziario, ed includono anche altre tipologie di attività, tra le quali spiccano le operazioni di M&A ovvero le operazioni di fusione ed acquisizione. Allo scopo di fornire alcuni punti di riferimento in termini di volumi, abbiamo selezionato qui di seguito un brano che riporta alcuni dati relativi alla crescita delle attività di M&A in un periodo particolarmente significativo nella storia recente dei mercati finanziari (1990 – 2010), mentre più in basso nella tabella potete vedere una fotografia recente (2010) dei volumi coinvolti nelle attività di origination di cui vi abbiamo detto più in alto.

Total dollar volume (measured by transaction value) of domestic M&As increased from less than $200 billion in 1990 to $1.83 trillion in 2000. 1 This merger wave was not restricted to the United States. For example, in 2000 there were over 36,700 merger and acquisition deals globally, valued at over $3.49 trillion. Nevertheless, reflecting the downturn in the U.S. economy, M&A transactions fell 53 percent in 2001 to $819 billion on only 7,525 deals (the first time since 1995 there were fewer than 10,000 deals). Similarly, worldwide M&As fell to $1.74 trillion in 2001. Domestic M&A activity bottomed out at $458 billion in 2002 (while worldwide activity fell to $1.20 trillion) before recovering (along with the economy), topping $1.71 trillion in the United States (and $4.01 trillion worldwide) in 2007. During the financial crisis, domestic M&A activity fell to $924 billion, $713 billion, and $452 billion in 2008, 2009, and (January through September) 2010, respectively, while worldwide M&As fell to $2.85 trillion, $1.70 trillion, and $1.28 trillion, respectively.  Note that while this period included the worst financial crisis since the Great Depression, M&A activity remained at higher levels than those experienced in the early 2000s.

 

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