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Propensione e avversione al rischio

Quanto più un investitore è disposto a impiegare i propri risparmi sulla base di alte probabilità, tanto più mostra avversione al rischio; viceversa, quanto più è disposto a puntare su una combinazione di eventi possibile ma non probabile tanto più mostra propensione al rischio

di Redazione Soldionline 23 set 2020 ore 11:54

rischio_11Un investimento è sostanzialmente un’equazione nella quale una serie di variabili portano a un risultato, che può essere un rendimento o, in caso negativo, una perdita rispetto al capitale conferito per l’investimento stesso. E’ quindi una scommessa, basata però su un calcolo probabilistico. Chi investe scommette, ritenendolo molto probabile, che le cose seguiranno un certo corso, che cioè le variabili dell’equazione si incastreranno tra loro in un certo modo piuttosto che in tutti gli altri modi possibili, e che questo consentirà di mettere a frutto i propri risparmi. Trattandosi di un calcolo probabilistico, l’investimento presenta sempre un margine di rischio, perché ci si basa pur sempre su probabilità e non su certezze e dunque il lieto fine non è scontato.

L’inclinazione dell’investitore a impiegare i propri risparmi sulla base di probabilità più o meno alte che le cose seguano un determinato corso viene definita avversione o propensione al rischio. Quanto più un investitore è disposto a impiegare i propri risparmi sulla base di alte probabilità, tanto più mostra avversione al rischio; viceversa, quanto più è disposto a puntare su una combinazione di eventi possibile ma non probabile tanto più mostra propensione al rischio.

 

Quando il gioco vale la candela

Ogni allocazione dei propri averi ha un costo opportunità, perché destinando quegli averi a una certa attività (investire piuttosto che andare in vacanza, per esempio) un individuo rinuncia implicitamente a impiegarli per altre finalità (che evidentemente ritiene meno interessanti). La propensione e l’avversione al rischio possono quindi essere considerate come i livelli necessari perché un risparmiatore scelga di investire piuttosto che di impiegare altrimenti il denaro. Poiché esiste una correlazione diretta tra rischiosità e redditività di qualsiasi investimento, una persona con propensione al rischio può essere invogliata a investire solo laddove il rendimento sia alto e può essere indotta a disinvestire se la redditività cala, mentre una persona con avversione al rischio può essere indotta a investire anche se i rendimenti sono bassi ma solo finché i rischi sono contenuti.
Propensione e avversione al rischio determinano insomma quando per il singolo specifico risparmiatore il gioco (cioè l’investimento) vale la candela.

 

Competenza e profilazione paletti per gli investimenti

In materia di investimento propensione e avversione al rischio non sono elementi del carattere, come tali difficili da modificare. Qui infatti non si tratta di amare l’adrenalina del paracadutismo piuttosto che la rilassatezza di una lettura sul divano di casa. Propensione e avversione al rischio sono piuttosto indici della conoscenza che si ha del mondo della finanza e criteri per scegliere gli strumenti d’investimento più idonei tra i vari che il mercato offre.

Poiché un investimento è un calcolo probabilistico esso si basa sulla conoscenza del mondo della finanza, delle regole in base alle quali quel mondo vive (sostanzialmente, i fondamentali dei soggetti che ad esso danno vita). Maggiore è la conoscenza, maggiore è la capacità di calcolare le probabilità, di ponderare tutte le possibili variabili che compongono l’equazione dell’investimento, maggiore quindi può essere (fermo restando che non vi è nessun obbligo) la propensione al rischio. Di contro, e quasi istintivamente, una minor dimestichezza col mondo della finanza riduce la capacità di decifrarlo e intuirne gli orientamenti e induce quindi a cautela ed avversione al rischio.

Come detto, una buona capacità di calcolare i rischi agevola ma non obbliga a scegliere tipologie di investimento e strumenti finanziari ad alta rischiosità. Di contro, proprio per evitare che eventuali perdite comportino conseguenze gravi e non ben ponderate a carico di investitori con minor dimestichezza dei mercati, vi sono tipi e strumenti di investimento riservati solo a chi risulti avere una certa propensione al rischio. Alcune regole (come la direttiva europea Mifid) disciplinano pertanto i casi e le procedure di questa profilazione, stabilendo quali investimenti sono possibili e quali strumenti finanziari sono consentiti ad un individuo in base alle cognizioni finanziarie che possiede.

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