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Tre modi di perdere soldi in borsa

I mercati azionari sono rischiosi, si sa. E perdere soldi non piace a nessuno. Una delle cose che si può fare è cercare di evitare almeno le trappole peggiori. The Motley Fool ne ha individuate tre

di Marco Delugan 10 feb 2016 ore 16:45

Biglietti della lotteria: bisognerebbe acquistarne pochi, e soprattutto per gioco. Le possibilità di vincere sono bassissime.

Sui mercati azionari, invece, le cose possono andare meglio. Soprattutto se si investe in ottica di lungo periodo, e si ha la fortuna di imbroccare il periodo giusto.

Ma i mercati azionari presentano rischi, come ben sappiamo, rischi che bisogna imparare a evitare.

Eccone tre, di cui ha scritto The Motley Fool alla fine di gennaio.

Secondo Selena Maranjian, autrice del pezzo, il primo pericolo da evitare sono le opzioni.

perdere-soldiLe opzioni sono dei contratti derivati che danno il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare (opzione call) o vendere (opzione put) un determinato numero di azioni di una società a un prezzo prefissato entro una data anch’essa prefissata. In realtà, questa prima versione delle opzioni è quella americana. Esiste anche una europea, dove il diritto può essere esercitato a una data precisa, e non in un intervallo di tempo come in quella americana. In cambio di questo diritto gli investitori pagano il così detto premio alla controparte, il cui valore può variare nel tempo in base all’andamento del prezzo del titolo opzionato e a quanto tempo rimane prima della data di scadenza dell’opzione.

Le opzioni possono offrire ottimi rendimenti, ma hanno il difetto di scadere in date precise e questo, considerando che i mercati finanziari sono difficili da prevedere, le rende piuttosto rischiose.

Immaginate, ad esempio, che un titolo venga scambiato a 17 dollari. Se un investitore acquista una opzione “call” che gli da il diritto di acquistarlo a 20 dollari e quel titolo sale a 30, allora l’investitore può esercitare quel diritto è l’opzione e realizzare un guadagno di 10 dollari; poi bisogna togliere il premio e le tasse, ma il risultato non è male. Ma se il titolo scende a 10, allora è meglio non esercitarla – si perderebbero 10 dollari – e perderci solo il premio pagato alla controparte.

Le opzioni non sono intrinsecamente cattive, e ci sono investitori che le usano bene, nel senso che ci guadagnano, ma utilizzarle senza comprenderne il rischio può essere davvero rovinoso.

Il secondo pericolo è il day trading.

I day trader acquistano e vendono azioni con grande frequenza, spesso tenendo un titolo per poche ore, o pochi minuti, o addirittura pochi secondi nella speranza di guadagnare dai movimenti dei prezzi. L’obiettivo è quello di guadagnare magari poco da molte operazioni, e accumulare così tanti piccoli guadagni.

E secondo Maranjian, questo non è investimento, ma gioco d’azzardo.

Per diventare ricchi con i mercati finanziari, sostiene Maranjian, bisogna studiare le aziende, e comprare le azioni delle migliori quando il loro prezzo è a un livello interessante, e tenerle per molti anni. Che poi è la strategia di investimento di investitori come Warren Buffett e altri grandi.

I day trader affrontano anche alti costi per le commissioni di borsa dovuti al grande numero di operazioni che eseguono; e pagano le tasse sui guadagni in conto capitale, se guadagnano.

Maranjian riporta anche quanto affermato dalla Securities and Exchange Commission (SEC) – l’autorità di controllo Usa sulle operazioni di borsa - proprio riguardo al day trading.

I day trader tipicamente subiscono forti perdite nel loro primo mese di attività, e possono anche non riuscire mai a guadagnare. Il day trading è molto stressante, è un lavoro costoso e richiede molto tempo. Non credete a chi dice che con il day trading si possano ottenere guadagni facili.

Il terzo errore da evitare è quello acquistare azioni di aziende biotech il cui futuro dipende troppo da un farmaco ancora in fase di test clinico. Se i test vanno bene, possono rendere molto, ma se il farmaco non passa i test, allora può essere davvero un disastro.

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