Come investire piccole somme e perché farlo
Non è mai troppo tardi per iniziare ad investire. E non esiste una cifra per cominciare a farlo. Ma come è possibile investire piccole somme? E perché è molto utile farlo?
di Redazione Soldionline 7 feb 2020 ore 10:37Non è mai troppo tardi per iniziare ad investire. E non esiste una cifra per cominciare a farlo. Serve invece costanza e, per chi non ha conoscenze o tempo, l’aiuto di un soggetto competente e professionale.
Ma come è possibile investire piccole somme? E perché è molto utile farlo?
Piccole somme da investire: come iniziare
La migliore soluzione per iniziare a investire piccole somme è quello di ricorrere ai PAC, acronimo di Piani di Accumulo del Capitale. I PAC sono una modalità di sottoscrizione di alcuni strumenti finanziari (come fondi comuni o ETF) che permette l’acquisto di quote con versamenti periodici successivi. Questi programmi possono prevedere l’apporto di somme fisse o variabili, alla cadenza più comoda (mensile, bimestrale, trimestrale e così via) e per archi temporali solitamente prefissati.
Perché è importante investire anche piccole somme?
Per chi non ha da investire grandi somme è importante iniziare ad accantonare con costanza anche piccole quantità di denaro. E farlo il prima possibile. Così facendo, il capitale cresce in modo graduale e costante e si ha la possibilità di capitalizzare i guadagni via via che passa il tempo.
Immaginiamo di partire con un capitale di 2mila euro nel 2020 e di poter versare 100 euro al mese. Nel 2040 avremmo risparmiato 26mila euro (i 2mila iniziali più i 24mila apportati). Che potrebbero diventare circa 32mila con un rendimento complessivo semplice del 19% (quindi meno dell’1% all’anno), 34mila con un rendimento complessivo semplice del 25%, 37mila con un rendimento complessivo semplice del 38% fino a 42mila euro con un rendimento complessivo semplice del 60% (mediamente, quindi, meno del 3% all’anno).
I pregi di un investimento ad accantonamenti costanti
Il più grande pregio di un sistema di investimento a quote anche piccole ma costanti è quello di calmierare la componente “stagionale” dell’investimento. L’investimento con un PAC è invece diluito su durate piuttosto lunghe e quindi gli acquisti frazionati sono distribuiti su quasi tutte le condizioni di mercato.
Un altro vantaggio è più di natura psicologica: il PAC “costringe” l’investitore all’accantonamento di una somma in modo costante.
A cosa fare attenzione
Ma ci sono punti di debolezza nell’approccio agli investimenti ad accumulo? Naturalmente sì: il maggior limite risiede nel fatto che dopo un certo periodo di tempo, le quote più recenti incideranno in modo sempre meno importante sulla media del prezzo.
Incappare in una fase negativa dopo un certo numero di periodi, con un controvalore dell’investimento che si è fatto quindi più corposo, potrebbe comportare perdite di rilievo. Vanificando di fatto tutta la serie di accantonamenti. Un motivo decisamente valido per rivolgersi a operatori professionali.