Guadagnare con le Opzioni? Matematica, statistica e un software che alla fine fa tutto lui
di Marco Delugan 13 apr 2010 ore 14:26Sarebbe troppo bello, vero? E in effetti non è proprio così facile come potrebbe sembrare dal titolo. Guadagnare in Borsa, lo sanno tutti, è impresa che riesce a pochi. Ma sembra che Tiziano Cagalli sia uno di quelli. Trader indipendente dal 1994, docente, consulente divisione derivati di asset manager italiani e esteri, sarà uno dei protagonisti del prossimo Investment & Trading Forum, che si terrà a Rimini il 13 e 14 maggio 2010. Vediamo come ci riesce lui, a guadagnare con le Opzioni…
Dottor Cagalli, in cosa consiste il suo metodo di trading?
Io vedo opzioni, strumenti derivati che si trattano normalmente sul mercato azionario. In questo venti anni di trading con i miei collaboratori ho costruito diversi software – siamo anche una software house – e li usiamo sia per decidere quali operazioni fare sia per gestirle. E quindi, alla fine, il metodo che uso è quello incorporato negli algoritmi di calcolo che sono all’interno del software. Non uso analisi tecnica, ma uso matematica e statistica, il metodo Monte Carlo, sistemi statistici e stocastici che si usano anche per altre applicazioni, e non solo per il trading.
E quindi un metodo che si basa sull’osservazione di quanto avvenuto in passato
Esattamente. Noi esaminiamo delle serie storiche. Abbiamo 22mila titoli che in tempo reale vengono valutati dai nostri software, che poi producono una serie di segnali in base ai quali possiamo prendere posizione sull’uno o sull’altro.
Quali sono i vantaggi del suo metodo ha rispetto agli altri?
Quando ho iniziato a fare trading, tanti anni fa, ho provato quello che c’era, quindi metodi come di analisi tecnica e non sono riuscito a guadagnare nulla. Avevo smesso di fare il mio mestiere, che era il pilota di auto, sono matematico e i soldi che avevo messo da parte volevo gestirli io. Con quei sistemi non si riusciva a fare niente e quindi ho iniziato a cercare qualche cosa di alternativo. E con questo metodo – basato su matematica e statistica, come le ho detto prima - campiamo in tre famiglie da circa quindici anni.
Ci sono necessità di adattamento del metodo secondo le diverse situazioni di mercato?
Anche le opzioni, che sono derivate dal sottostante, richiedono delle prese di posizione diverse secondo le fasi di mercato. Il fattore determinante di un contratto di opzione è il suo prezzo, che varia secondo la volatilità del sottostante, e quindi potrebbe non essere vantaggioso, in un dato momento, venderne uno anziché venderne un altro. Ma è il software che si adatta al mercato. Abbiamo automatizzato quasi tutto, per cui il software, alla fine, fa da solo.
Quanto contano l’esperienza e l’intuizione nei risultati del trading?
Credo che l’esperienza sia determinate. L’intuizione invece non serve proprio a nulla, almeno nel metodo che seguo io. E’ in base all’esperienza che lei riesce a gestire il rischio. L’automatizzazione di un sistema di trading, poi, non può prescindere dall’esperienza. Ed è ancora l’esperienza che permetterà di migliorarlo. Perché il software è un work in progress, e noi impariamo sempre cose nuove.
L’esperienza entra nell’elaborazione del software o anche in altre vostre attività legate al trading?
Facciamo anche studi, a latere dell’attività di trading, per capire quali sono gli strumenti derivati su cui è meglio investire in un certo momento. A noi interessa che il sottostante si muova poco, perché meno il sottostante si muove e più è probabile che il trade vada a buon fine. In questo caso l’esperienza è quella che ci permette di trovare nel mercato globale il particolare sottostante che si presume, e si calcola, che sarà meno volatile.
La scelta di cosa dare in pasto al software, quindi?
Esatto.
E anche in questo caso il ruolo delle modalità non razionali della conoscenza è limitato?
Qui di emotivo e di intuitivo non c’è nulla. Anzi, il lavoro sulle opzioni è un lavoro piuttosto piatto.
Su cosa consiglia di investire nei prossimi mesi?
Per una persona che ha una visuale ampia credo ci siano diverse opportunità che non siano i soliti mercati emergenti. Credo che nel mercato italiano ci siano sicuramente delle buone opportunità, opzioni o sottostanti che siano. Credo che tra i settori, adesso e nei prossimi mesi, quello energetico e non sicuramente quello bancario. E questo per le manovre di salvataggio che sono state fatte. I soldi che ci sono in giro piano piano dovranno essere restituiti e quindi ci sarà inflazione, l’energetico ne trarrà vantaggio e il bancario scenderà.
Per approfondimenti:
Gli strumenti finanziari derivati
Le opzioni: prime definizioni
Le opzioni call
Le opzioni put
Opzioni e sottostanti
Marco Delugan
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