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Come investire in borsa

Investire in borsa può dare soddisfazioni. Ma per farlo con successo bisogna sapere un po' di cose. Strumenti e strategie, per cominciare. E avere il carattere giusto per sopportarne le inevitabili montagne russe.

di Marco Delugan 24 mag 2017 ore 10:54

Per far rendere i risparmi un po’ di più. Per guadagnare senza dover sudare. O fare il colpo della vita. Per sfidare la complessità. O sentirsi dei piccoli guru. Perché qualche soldo in più fa sempre comodo. Perché devo mettere via qualche cosa per la vecchia. Qualsiasi sia il motivo per cui decidete di investire in borsa, state per iniziare una avventura non certo delle più facili.

Bisogna imparare tante cose (non credete a quelli che “ho io la soffiata giusta”) e avere carattere, molto carattere. Se vi capiterà di essere in mezzo quando tutto crolla, vedrete che è vero. Poi mischiate conoscenza e carattere con una buona dose di intuito e avrete un investitore che ci sa fare. E non è davvero poca cosa. Quindi, preparatevi.

Così, se davvero ci volete provare, la cosa migliore da fare è iniziare a capire le prime cose importanti su come investire in borsa. Partiamo dalle basi, e vedrete che non sarà comunque poco.

 

COS’E’ LA BORSA VALORI

Come abbiamo visto sopra, per investire in borsa bisogna conoscere un po' di cose. La prima è cos'è la borsa valori. La borsa valori è un mercato organizzato e regolamentato in cui si acquistano e si vendono strumenti finanziari e valute. Gli strumenti finanziari (o titoli finanziari, o prodotti finanziari)  sono obbligazioni e azioni. Le prime rappresentano debiti di istituzioni o di imprese. Le seconde rappresentano invece quote del capitale delle imprese quotate in borsa. Altri titoli quotati e scambiati in borsa sono i così detti derivati, come futures, opzioni e covered warrant. E poi ci sono gli Etf, e cioè quote di fondi indice scambiabili come fossero azioni.

La borsa valori non è più un luogo fisico, ma un sistema elettronico costituito da una unità centrale, da una rete di trasmissione dei dati (principalmente orini di acquisto e di vendita) e da un insieme di terminali da cui operano gli intermediari finanziari. Chiunque voglia investire in borsa, deve essere un intermediario o agire tramite un intermediario.

 

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LA FUNZIONE DELLA BORSA VALORI

La funzione principale della borsa è quella di mettere in contatto chi ha risparmi con chi ha bisogno di quei risparmi per investire in attività economiche. Investire in borsa vuol dire cioè veicolare il denaro dei risparmiatori (che sia il proprio o quello di altri) verso gli emittenti dei titoli finanziari. In questo senso la borsa valori è un segmento del più ampio sistema

La regolamentazione della borsa, e l’attività di sorveglianza sul rispetto dei regolamenti, ha lo scopo di favorire la correttezza e la sicurezza degli scambi, così da attrarre sempre più emittenti e risparmiatori.

 

LA STRUTTURA DI PIAZZA AFFARI

La borsa valori di Milano, anche nota come Piazza Affari è composta dal mercato telematico azionario (MTA), a sua volta suddiviso in altri due segmenti: il mercato primario e quello secondario. Sul primo vengono negoziati i titoli di nuova emissione, sul secondo i titoli già in circolazione.

 

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Ma, come abbiamo visto sopra, in borsa vengono scambiati anche altri titoli finanziari. Sul mercato SEDEX vengono scambiati covered warrant e certificates. Sul MOT vengono scambiate le obbligazioni. Gli Etf e i derivati cartolarizzati vengono scambiati su ETFplus. Sul mercato IDEM si possono scambiare i contratti futures e i contratti d’opzione aventi come attività sottostante indici e singoli titoli azionari. E poi c’è il mercato After hours, dove è possibile negoziare dopo la chiusura di borsa, ma solo azioni, covered warrant e certificates.

In questa guida introduttiva a come investire in borsa ci occuperemo solo di azioni, obbligazioni ed Etf. Un po' perché alcuni degli altri sono troppo complessi e difficili da utilizzare, e altri sono meno conosciuti dai principianti.

 

COSA SONO GLI INDICI DI BORSA

Gli indici di borsa sono di solito medie ponderate di un paniere di titoli che in quella borsa vengono trattati. Sono importanti essenzialmente per due motivi. Il primo è che rappresentano sinteticamente l’andamento di un mercato o di una parte di esso, e permettono di capire come stanno andando le cose quasi a colpo d’occhio. Gli indici di borsa servono anche come punto di riferimento per valutare i risultati di una strategia di investimento o di una gestione di un portafoglio. In questo caso vengono chiamati benchmark. Gli indici più importanti e più seguiti dagli operatori dei mercati, quelli che condizionano maggiormente la finanza mondiale, sono quelli americani: Dow Jones, Nasdaq Composite e S&P 500.

Il Dow Jones Industrial Average risale al lavoro di Charles Dow, e ha visto la luce nel 1896. Adesso è composto dai 30 titoli industriali a maggiore capitalizzazione. All’inizio erano 12.

Il Nasdaq è l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana. In realtà di indici Nasdaq ce ne sono tre, il Nasdaq Composite, il Nasdaq 100 e il Nasdaq Biotechnology Index. Il più importante è in Nasdaq Composite.

Lo S&P 500 è stato definito e realizzato nel 1957 da Standard & Poor’s, società di ricerche e analisi finanziarie, e oggi tra le maggiori agenzie di rating al mondo. L’indice è composto dalle 500 aziende Usa a maggiore capitalizzazione quotate al New York Stock Exchange, all’American Stock Exchange e al Nasdaq.

Altri indici importanti a livello mondiale sono il giapponese Nikkei 225, il tedesco Dax 30, e l’indice della borsa di Shangai.

L’indice FTSE MIB è l’indice azionario più importante della Borsa Italiana. E’ composto dalle 40 società italiane a maggiore capitalizzazione quotate sul mercato telematico azionario (MTA).

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COS'E' LA QUOTAZIONE IN BORSA

La quotazione in borsa consiste nell'offerta al pubblico degli investitori dei titoli di una società che intende quotarsi in borsa, e cioè avere i propri titoli trattati regolarmente su quel mercato. E' una operazione molto complessa per l'impresa, che solitamente si fa aiutare da un intermediario finanziario accreditato.

La quotazione in borsa può avvenire in tre modi, e cioè con azioni:

  • di nuova emissione: offerta pubblica di sottoscrizione (OPS)
  • già esistenti: offerta pubblica di vendita (OPV)
  • di nuova emissione e già esistenti: offerta pubblica di vendita e di sottoscrizione (OPVS)

Quando vengono collocate azioni di nuova emissione, l'operazione comporta una raccolta di capitale positiva per l'impresa.

Quando vengono collocate azioni già esistenti, i soci che le cedono riceveranno denaro ma perderanno parte dei loro diritti sull'impresa che si colloca in borsa. In questo caso l'impresa non raccoglie capitali.

LEGGI ANCHE: Ipo: conviene investire in fase di collocamento?

 

GLI OBIETTIVI DELL’INVESTIMENTO

Prima di cominciare a investire in borsa bisogna definire i propri obiettivi di investimento. Ma anche quando si investe già da tempo, ogni tanto può essere necessario rivedere cosa si sta facendo e perché lo si sta facendo.

Restando su un piano strettamente finanziario, se le cose vanno bene investire in borsa può dare tre ordini di risultati. Far crescere il capitale, quando ad esempio sale il valore dei titoli in portafoglio. Dare una rendita periodica, fatta di interessi sulle obbligazioni o di dividendi azionari. Oppure proteggere il capitale dall’inflazione, e cioè mantenerne costante il potere d’acquisto nel tempo.

Tra questi obiettivi esiste un trade off, un tasso di sostituzione. Non è cioè possibile avere una rendita periodica e titoli azionari in forte crescita. Così come non è possibile proteggere con buona certezza il capitale e trarne chissà che rendimenti. Si possono però costruire portafogli misti, che facciano un po’ l’una e un po’ l’altra cosa.

 

COSA VOLETE DAI VOSTRI SOLDI?

Ma prima degi obiettivi finanziari è importante stabilire i propri obiettivi “esistenziali”, nel senso di cosa si vuol fare dei risultati del proprio investimento. Che sia acquistare un’auto nuova, avere i soldi per far studiare i figli o garantirsi una integrazione di reddito per la pensione. Idealmente, ogni obiettivo dovrà avere una sua asset allocation dedicata, e che tenga conto anche dei diversi orizzonti temporali, definiti di volta in volta da quanto i singoli obiettivi saranno lontani nel tempo.

Ad esempio. Se si vuole una rendita periodica dal proprio portafoglio finanziario, si dovranno scegliere obbligazioni e azioni che pagano dividendi. Se avete davanti 15 anni per mettere da parte i soldi per far studiare i figli, un fondo indice sui mercati Usa potrebbe essere una buona idea, fatto salvo il rischio legato all’andamento del cambio tra euro e dollaro.

 

INVESTIRE IN AZIONI

Le azioni sono frammenti del capitale di un’impresa. E le società per azioni sono società in cui le partecipazioni dei soci al capitale sono appunto rappresentate da azioni. Sono tutte dello stesso valore nominale e la loro somma rappresenta il capitale sociale dell’azienda.

Quando si acquista una azione si acquista un pezzettino del capitale dell’azienda stessa. E quindi, se l'azienda dovesse fallire, l'azionista perderebbe tutto quanto vi ha investito. In alcuni casi, e cioè per alcuni tipi di azione, si “acquistano” anche diritti di varia natura, come il diritto di voto nelle assemblee, di controllo della gestione, di opzione su nuove azioni od obbligazioni convertibili, di partecipazione al dividendo.

Ci sono due modi per guadagnare con le azioni: l’aumento del valore delle stesse e la distribuzione dei dividendi azionari.

Il valore di un titolo può aumentare per diversi motivi: perché un’azienda è solida e ha buone prospettive future, perché il mercato ci crede, o per manovre di speculazione al rialzo. Per chi vuole investire in un’ottica di periodo medio o lungo, lo stato di salute economica dell’azienda e le sue prospettive future sono le cose da guardare con maggiore attenzione.

Ma vi sono anche aziende che distribuiscono dividendi, e cioè la quota parte che spetta all’azionista degli utili prodotti. Un’azienda può decidere di non distribuire dividendi, magari per reinvestirli nell’attività stessa, di distribuirne una parte o di distribuire tutti gli utili prodotti agli azionisti. Le aziende che distribuiscono i dividendi sono tipicamente aziende grandi, affermate e affidabili.

 

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INVESTIRE IN OBBLIGAZIONI

Le obbligazioni sono titoli finanziari che rappresentano debiti. Possono essere emesse da aziende, Stati ed enti pubblici. Se avviene in fase in collocamento, acquistare una obbligazione vuol dire prestare soldi a chi le emette. E in ogni caso, anche acquistando l’obbligazione da altri che non siano l’emittente, vuol dire diventare titolari del diritto a ricevere a una certa data un certo capitale, più gli interessi promessi dal titolo stesso. Gli interessi sono il compenso per aver prestato quel denaro.

Rispetto all’investimento in azioni, quello in obbligazioni da più certezze, anche se non è comunque totalmente privo di rischi. Le certezze sono il rimborso del capitale a scadenza e il pagamento degli interessi, a meno del fallimento dell’emittente. Nel caso del fallimento di un emittente, quanto un obbligazionista riceve dipende dal tipo di obbligazione che ha sottoscritto. Per approfondimenti su questo punto, cliccate qui. In questo senso è molto importante accertarsi dell’affidabilità di chi ha emesso l’obbligazione che vogliamo acquistare.

Valutazioni sull’affidabilità degli emittenti di titoli obbligazionari vengono prodotte dalle agenzie di rating.

 

LEGGI ANCHE: Obbligazioni, una guida sui rating

La storia dei mercati finanziari dimostra però che anche il parere delle agenzie di rating, e degli esperti in generale, non può dare garanzie assolute di sicurezza. Il metodo migliore per ridurre l’incertezza e il rischio è studiare e informarsi.

 

INVESTIRE IN ETF

Gli Etf (Exchange Traded Fund) rappresentano la quota di un fondo indice. Gli Etf sono quotati e negoziabili in borsa, come fossero azioni. Un fondo indice è un fondo comune di investimento che replica, nella sua composizione, un indice finanziario. Può essere un indice azionario, obbligazionario, può essere un indice immobiliare o sulle materie prime. La cosa che davvero caratterizza un fondo indice è però la così detta gestione passiva. I gestori del fondo, cioè, non mettono in atto complesse strategie finanziarie. Non fanno sostanzialmente nulla se non replicare nel fondo indice la composizione dell’indice stesso.

Gli Exchange Traded Fund sono anche definiti azioni indice, perché possono essere acquistati e venduti in borsa come fossero semplici azioni. E anche il lotto minimo negoziabile – la quantità minima di Etf acquistabili e vendibili, cioè – è solitamente accessibile a tutti.

Gli Etf permettono ai risparmiatori di investire su un ampio spettro di asset e di aree geografiche, e possono essere utilizzati sia per operazioni di breve periodo che per investimenti di lunga durata.

 

IL RISCHIO FINANZIARIO

Una prima e semplice definizione di rischio finanziario è la possibilità che l’investimento possa andare male, che possa rendere meno del previsto, o possa anche andare in rosso. Ma questo semplice e purtroppo non infrequente fatto ha diverse dimensioni che è meglio conoscere. Il rischio finanziario ha infatti diverse sfaccettature. E cioè il rischio può essere:

  • specifico: legato all’andamento del singolo strumento che abbiamo acquistato
  • sistematico: legato all’oscillazione del mercato finanziario
  • del gestore: legato alle competenze di chi gestisce il vostro denaro, che sia il gestore di un fondo di investimento, o un promotore finanziario o il consulente a cui vi siete affidati
  • di market timing: e cioè la possibilità di sbagliare il momento di entrata e/o di uscita dal mercato
  • di liquidità: la possibilità di dover vendere un titolo che ha poco mercato (si dice titolo poco liquido) e spuntare un prezzo basso
  • valutario: quando si acquista un titolo denominato in valuta estera il rendimento dipenderà anche dal rapporto tra la valuta e l’euro.

Visto così, il rischio finanziario è un po’ più complesso della semplice possibilità che le cose vadano male. E conoscere e saper gestire questi diversi rischi può spostare a vostro favore le probabilità che le cose vadano bene.

 

PROFILO DI RISCHIO DELL’INVESTITORE

Ogni strumento finanziario è caratterizzato da una diversa rischiosità. Il prezzo di un titolo azionario, ad esempio, varia nel tempo molto di più di quello di una obbligazione. Ma le cose non sono così semplici come può sembrare a prima vista. Su un orizzonte temporale lungo le azioni Usa hanno storicamente reso molto bene. E visto il grafico qui sotto potrebbero rappresentare un investimento abbastanza sicuro. Certo, come si vede non ci sono certezze assolute nemmeno in questo caso.

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(Immagine tratta da Yahoo Finance)

A uno sguardo più ampio, e cioè se si considera il portafoglio di investimento e non il singolo strumento, esistono modi di far convivere strumenti diversi, alcuni anche piuttosto rischiosi, in modo da ridurre il rischio complessivo dell’investimento.

E poi c’è un fattore molto importante, e cioè la competenza finanziaria dell’investitore e il tempo che è disposto a dedicare alla gestione dei propri risparmi. E’ un fattore – o meglio due, competenza e tempo - che possono davvero cambiare le carte in tavola, e rendere gestibile e profittevole uno stile di investimento che per altri potrebbe diventare un ansiogeno bagno di sangue.

Riguardo al rischio e alla propria propensione ad affrontarlo, le domande da fare a se stessi sono sostanzialmente due. La prima è quanto tempo e quante energie siete disposti a dedicare ai vostri investimenti. La seconda è quanto siete ansiosi riguardo al denaro e alla sicurezza economica. Perché se lo siete davvero tanto, e neppure la conoscenza del gioco riesce a placarvi, allora è meglio che stiate lontani almeno dagli strumenti più volatili e rischiosi come le azioni e i derivati. O che vi facciate aiutare da qualcuno di cui avete fiducia.

Ma per restare sul generalissimo, considerate queste faccende di base: se volete un investimento tranquillo, preferite le obbligazioni; se vi sentite in grado di sopportare le fluttuazioni di breve periodo del valore del vostro portafoglio, allora datevi alle azioni. Se non volete esagerare né in un senso né nell’altro, createvi un mix tra azioni e obbligazioni.

 

LEGGI ANCHE: La differenza tra obbligazioni e azioni

 

STRATEGIE PER INVESTIRE IN BORSA

Due definizioni del concetto di strategia tratte dal vocabolario Treccani online.

Nell’arte militare, la tecnica di individuare gli obiettivi generali e finali di una guerra o di un ampio settore di operazioni, di elaborare le grandi linee di azione, predisponendo i mezzi per conseguire la vittoria (o i risultati più favorevoli) con il minor sacrificio possibile.

Nella teoria dei giochi e in applicazioni statistiche, regola generale di condotta che, prevedendo i possibili sviluppi di certe situazioni (per es., le successive mosse dell’avversario), stabilisce quali linee di azione si debbano seguire per il conseguimento dell’obiettivo.

Prese assieme definiscono bene cosa deve fare chi vuole investire con successo sui mercati finanziari. O meglio, potendo sperare in un successo, visto che di certezze sui mercati difficilmente se ne trovano. Riprendendo discorsi già iniziati sopra.

Obiettivi di investimento:

  • rendita periodica
  • guadagno in conto capitale

 

NON SI PUO' AVERE SEMPRE TUTTO

Si può puntare sull'uno o sull'altro - rendita periodica o guadagno in conto capitale - o su un mix di entrambi. Cosa scegliere dipende da tante cose, come l'età, il capitale e il reddito su cui si può contare, gli obiettivi specifici che si vuole raggiungere (integrazione di reddito, acquisti importanti, studia dei figli).

Una cosa a cui bisogna sempre porre attenzione è che nella vita esiste l'imprevisto. E quindi è meglio investire solo il denaro che per cui si può ragionevolmente credere di non avere bisogno per l'orizzonte temporale dell'investimento. Un principio che vale per l'investimento in generale, ma soprattutto per gli strumenti il cui valore (la quotazione del titolo in borsa) cambia di più nel tempo.

Ad esempio. Supponete di avere investito in titoli azionari. E che abbiate improvvisamente bisogno di quei solti per urgenze importanti. E che la quotazione di quei titoli in quel momento sia scesa. Vi trovereste a perdere soldi. Se invece i soldi per le "sorprese" fossero rimasti tranquilli in un conto corrente, per dire, il prelievo sarebbe stato del tutto indolore.

 

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INVESTIRE IN BORSA: LE PRINCIPALI TECNICHE DI ANALISI

Per quanto riguarda le "regole generali di condotta", si tratta essenzialmente dei criteri di scelta da adottare per acquistare e vendere i titoli finanziari.

A questo punto si aprirebbe un capitolo davvero troppo lungo per gli scopi di questo articolo. Essendoci di mezzo il denaro, infatti, molte menti brillanti si sono applicate al tema su come investire in borsa e guadagnarci. E hanno prodotto tantissimi approcci, e tecniche e tattiche di investimento. Tra queste c'è una prima grande divisione da fare: da una parte c'è l'analisi tecnica e dall'altra l'analisi fondamentale.

L'analisi tecnica si basa sullo studio dell'andamento dei prezzi, considerando che tutte le informazioni in qualsiasi modo disponibili su una azienda si riflettono nella valutazione della stessa da parte del mercato. Per sapere di più dell'analisi tecnica, cliccate qui.

L'analisi fondamentale si fonda invece sullo studio dell'azienda e del suo mercato di riferimento. E quindi sui dati di bilancio, sulle capacità e credibilità del management, sulle tendenze dello specifico settore in cui l'azienda opera.

Per sapere di più sull'analisi fondamentale cliccate qui.

Figli e nipoti dell'analisi fondamentale possono essere considerati, tra gli altri, il value investing, il growth investing e l'investimento sui dividendi azionari.

Ogni stile è stato poi interpretato in maniera diversa da diversi grandi investitori. Sviluppando ognuno le sue tecniche particolari, i suoi trucchi particolari e i suoi "segreti" particolari. Trovate la sezione di Soldionline sui grandi investitori a questo link.

Ma non fatevi la strana idea di poter imparare a investire leggendo articoli su internet. Può essere utile, certo, può chiarirvi qualche idea e darvi un orientamento generale, ma per fare sul serio vi servono cose più lunghe e più approfondite. Che siano di carta o elettronici, vi servono i libri. Trovate la recensione di alcuni tra i più importanti a questa pagina.

 

COME INVESTIRE IN BORSA

Per investire in borsa bisogna sempre passare attraverso un intermediario, che sia la vostra banca o altro intermediario accreditato.

Lo si può fare con il trading online, e cioè via internet, con il proprio computer e attraverso una piattaforma dedicata.

Lo si può fare attraverso il risparmio gestito, e cioè acquistando quote di fondi di investimento, presso la propria banca o via internet, acquistando quote presso le varie Sim che si possono trovare online.

E si può investire in borsa tramite la propria banca, direttamente o tramite il servizio di home banking.

I titoli che acquisterete finiranno in un nuovo conto, il contro titoli. Il conto titoli è un conto di appoggio, collegato a un conto corrente. Su quel conto transiteranno i titoli che acquisterete. A volte il conto titoli viene aperto quando si apre il conto corrente. A volte quando si comincia a operare sul mercato finanziario. Nel primo caso non avrà costi di gestione finché non si inizierà a investire in borsa. Il conto titoli è un conto esclusivamente dedicato all’investimento e serve a custodire le azioni, le obbligazioni e gli altri titoli che avete acquistato.

Qualsiasi sia la “via” che scegliete per investire in borsa, fate attenzione ai costi. Tasse e commissioni posso infatti incidere molto sul risultato finale, erodendo anche buona parte dei guadagni delle vostre operazioni. Soprattutto se sceglierete strategie che implicano una frequente movimentazione del portafoglio.

 

CONCLUSIONI

Insomma, per niente facile. Ma può dare soddisfazioni: se avrete le conoscenze giuste, se vi applicherete abbastanza, se avrete costanza e metodo. Investire in borsa non è un passatempo, ecco.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.