Quando vendere un’azione
Anche per chi segue una strategia buy and hold possono presentarsi opportunità interessanti per vendere le azioni che ha in portafoglio. Vediamo nove casi possibili, e quale può essere il criterio di scelta migliore.
di Marco Delugan 31 mag 2017 ore 15:11Immaginate di avere costruito il vostro portafoglio azionario in un’ottica di lungo periodo. Avete scelto le azioni con attenzione in base ai fondamentali delle aziende e alle prospettive di business. E avete diversificato il portafoglio in modo da non dipendere troppo dall’andamento di pochi titoli.
Avete fatto un buon lavoro e vi mettete tranquilli, decisi a non farvi distrarre dal trambusto quotidiano dei mercati finanziari.
Ma dopo un po’ le notizie, i rumors e le più disparate analisi e previsioni trovano la strada per raggiungervi. La danza delle quotazioni apre come sempre nuove e interessanti opportunità. E fa nascere dubbi.
Quanto tempo pensate di resistere?
In fondo, nemmeno Warren Buffett tiene le azioni per sempre.
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QUANDO VENDERE UNA AZIONE
Una strategia di investimento è, appunto, una strategia per far soldi, e non una morale a cui dedicare la propria esistenza, e anche in un’ottica di lungo periodo ci possono essere buone ragioni per vendere un titolo azionario. Certo, se le scelte iniziali sono state fatte bene, allora non dovrebbe essere necessario movimentare troppo il portafoglio, ma tutto cambia, e le ragioni delle scelte possono sparire, e i movimenti delle quotazioni possono essere tali da rendere conveniente vendere
Vediamo nove scenari in cui può essere corretto – anche per chi segue uno stile buy and hold – acquistare e vendere le azioni su cui ha investito.
Come vedrete, non è previsto vendere un titolo solo perché il prezzo è sceso. In un’ottica di lungo periodo, infatti, l’investitore deve rimanere concentrato sulle prospettive del titolo e non farsi distrarre dai movimenti di breve termine. Molte ricerche dimostrano inoltre che movimentare troppo spesso il portafoglio, e in particolare come risposta alla fluttuazione dei prezzi, riduce le performance complessive dell’investimento.
Le indicazioni che troverete di seguito, si ispirano allo stile di investimento buy and hold come interpretato da The Motley Fool.
1) Le ragioni dell'acquisto quel titolo sono ancora valide?
In un’ottica di lungo periodo per acquistare un titolo azionario bisogna prima chiedersi alcune cose. L’azienda genera profitti e le vendite sono in crescita? Ha un vantaggio competitivo riconoscibile che le permetterà di continuare a crescere in futuro? Se il quadro complessivo risulta soddisfacente si può decidere di acquistare il titolo. Ma se alcune delle caratteristiche che vi hanno spinto all’acquisto sono molto cambiate, e se questi cambiamenti non sono per il meglio, allora possono esserci buoni motivi per vendere.
2) Il prezzo del titolo è cresciuto troppo?
Se il titolo è cresciuto troppo, se lo si può cioè considerare sopravvalutato, allora può essere il caso di venderlo. Ma attenzione, questo non vuol dire che dobbiate vendere le vostre azioni anche quando la quotazione è salita in un contesto di crescita complessiva del mercato. Le fluttuazioni di mercato, anche ampie, fanno infatti parte dell’esperienza di chi investe in borsa. E il market timing raramente funziona.
La cosa migliore da fare quando la quotazione di un titolo è cresciuta molto, è valutare se il prezzo sia giustificato dai profitti e dalla crescita dell’azienda. Ma non in termini assoluti, quanto piuttosto in termini relativi. Confrontate, ad esempio, il rapporto prezzo/utile del titolo in questione con titoli simili per settore e tasso di crescita aziendale. Se il titolo su cui state indagando risulta significativamente più caro dei suoi pari, allora può essere il caso di venderlo.
3) Avete bisogno di soldi
In un’ottica di lungo periodo, e se vi aprite alle opportunità di investimento che offrono i mercati globali, l’investimento azionario può dare ottime soddisfazioni. Ma nel medio periodo (cinque anni o meno), il mercato azionario può fluttuare molto. Warren Buffet scoraggia perfino l’investimento nella sua Berkshire Hathaway se l’investitore non ha la possibilità o l’intenzione di investire nel lungo termine.
Così, se pensate di avere bisogno, a breve o a medio termine, di parte dei soldi che avete investito, può essere allora opportuno vendere quella parte del vostro portafoglio e mantenere ciò che rimane in un’ottica di lungo periodo.
4) Avete davvero il tempo per monitorare le aziende che avete in portafoglio?
Investire in azioni è una attività che richiede tempo. Non dovete solo dedicarvi alla selezione dei titoli, ma anche al monitoraggio delle performance delle aziende in modo da capire se le ragioni del vostro investimento permangono nel tempo oppure no. Se non lo avete, allora è meglio che vi dedichiate a investimenti più semplici, come i fondi indice o gli ETF.
5) Avete necessità di ribilanciare il portafoglio
Ribilanciare vuol dire aggiustare il portafoglio in modo che mantenga determinate caratteristiche di asset allocation. E la cosa può essere particolarmente importante se uno dei titoli ha performato particolarmente bene nell’ultimo periodo
Il problema, in questi casi, è che il vostro portafoglio diventa troppo dipendente dal destino di un solo titolo. Ed è importante essere consapevoli di quanto del vostro portafoglio sia investito, in termini percentuali, nei diversi titoli che contiene. E ribilanciarlo se va fuori equilibrio.
6) L’azienda ha ridotto la distribuzione di dividendi?
La riduzione dei dividendi distribuiti è spesso un indizio che l’azienda sta incontrando problemi. Ed è particolarmente vero nel caso di aziende che hanno avuto una lunga storia di ottime performance proprio su questo aspetto della loro vita finanziaria. Questo non vuol dire che il titolo debba essere venduto, ma piuttosto che si debba fare qualche ricerca per capire il perché della riduzione.
Ecco alcune cose su cui si può indagare. I profitti e le vendite stanno calando? Il calo è dovuto alla concorrenza di altre aziende e/o alla maturità del business? Il peso dei debiti sta diventando eccessivo?
La riduzione dei dividendi potrebbe essere anche giustificata da progetti validi, come il riacquisto di azioni proprie.
Qualora la riduzione dei dividendi distribuiti dovesse derivare da problemi seri, allora vendere il titolo potrebbe essere una buona scelta.
7) Ci sono occasioni migliori sul mercato?
Poniamo che siate esperti di un dato settore, e che la quotazione del titolo XYZ scenda molto per “futili motivi”. Nel senso che l’azienda resta ottima e con ottime prospettive, ma qualche strana notizia ne ha depresso il titolo. Al nuovo prezzo diventa un ottimo affare: un’azienda di valore che costa poco. In un’ottica di lungo periodo può essere allora una buona cosa vendere titoli che avete in portafoglio e che mostrano minori margini di crescita e acquistare il titolo XYZ
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8) E’ stata recentemente annunciata o completata una acquisizione o una fusione?
Se una delle aziende in cui avete investito viene acquisita da un’altra, il prezzo del titolo salirà rapidamente al livello pattuito per l’acquisizione, o molto vicino a questo. Di solito non ci sono però altri grossi margini di crescita, almeno fino al momento della chiusura dell’operazione. Può essere quindi una buona cosa vendere il titolo e acquistare altri con maggiori prospettive di crescita.
9) L’azienda ha dichiarato bancarotta?
Se una azienda dichiara bancarotta, è sicuro che il titolo perderà valore quando le procedure fallimentari saranno completate. Anche se il titolo viene già scambiato a prezzi molto bassi, è spesso una buona idea vendere subito in modo da salvare il salvabile.