Momentum: la velocità dei prezzi
di Egidio MariellaIn analisi tecnica, uno degli oscillatori più utilizzati è il Momentum. Tra i più semplici e intuitivi, il Momentum è usato per valutare la velocità del movimento dei prezzi.
Come si calcola il Momentum
La velocità è data dalla formula:
Spazio / Tempo = Velocità
In analisi tecnica, lo spazio è essenzialmente rappresentato dalla differenza tra due prezzi presi in due movimenti diversi, ossia da un valore che ci indica "quanto" si è mosso il grafico nel periodo considerato. Il tempo, invece, è semplicemente il periodo-base rispetto al quale si sceglie di calcolare il Momentum.
Dato il periodo base rispetto al quale si intende sviluppare l'analisi, e astraendo per semplicità da questo, la formula per il calcolo di questo indicatore è la seguente:
Momentum (t) = P(t) – P(t-x)
Dove:
Momentum (t) = valore del Momentum al tempo t
P(t) = Prezzo del titolo al tempo t
x = numero di osservazioni
Ad esempio, qualora si volesse calcolare il Momentum a 10 giorni, non si dovrebbe far altro che risolvere la formula:
Momentum (10) = P(oggi) – P(10 giorni fa)
In altre parole, il Momentum non è altro che la differenza tra il prezzo di oggi e quello di x giorni fa. E’ chiaro, quindi, che tale indicatore può assumere sia valori positivi (nel caso in cui il prezzo odierno sia superiore al prezzo passato) sia valori negativi (nel caso in cui il prezzo odierno sia inferiore al prezzo passato).
Per questa ragione, a differenza di oscillatori (quali Stocastico, Rsi, etc..) che si muovono all’interno di un range compreso tra 0 e 100, il Momentum non ha limiti superiori e inferiori; l’unico elemento che contraddistingue la rappresentazione di tale indicatore è la linea dello zero.
I segnali operativi generati dal Momentum
La linea dello zero è anche quella che permette all’indicatore che stiamo esaminando di generare segnali. In particolare, nel momento in cui il Momentum passa da negativo a positivo, verrà generato un segnale rialzista; nel caso contrario, in cui il Momentum passa da positivo a negativo, verrà generato un segnale ribassista.
Un ulteriore metodo di interpretazione dei valori segnati da tale oscillatore è quello delle divergenze. In linea di massima, il Momentum tende a seguire i movimenti dei prezzi: ad un massimo dei prezzi corrisponderà un massimo dell’indicatore, e viceversa. Nel momento in cui, ad un nuovo massimo realizzato dai prezzi, non corrisponde un nuovo massimo segnato dall’indicatore, ecco che si crea una cosiddetta “divergenza” tra i due elementi.
Di fronte a tale situazione ci si aspetterà quindi un ritracciamento dei prezzi verso il basso, a conferma della debolezza dimostrata dal Momentum. Il discorso vale ovviamente anche nel caso di nuovi minimi.
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Egidio Mariella
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