La figura del diamante
di Egidio MariellaIn analisi tecnica quella del diamante rientra tra le figure di inversione del trend in atto. Si tratta di una configurazione non molto frequente e di non semplice rilevazione. E’ importante sottolineare che, a differenza di quanto accade per altre figure di inversione - come, ad esempio, per il testa e spalle – la figura del Diamante può verificarsi anche durante semplici pause del trend ed assumere, quindi, le caratteristiche di una figura di continuazione.
Quando e come si presenta la figura del diamante
Un diamante può presentarsi in due circostanze: al termine di un trend rialzista o al termine di un trend ribassista; nel primo caso prende il nome di "Diamond Top", viceversa ci troveremmo di fronte ad un "Diamond Bottom". Possiamo quindi considerare la formazione a diamante composta da due parti: una broadening top (sinistra) e un triangolo (destra). Un elemento importante da evidenziare è che non sempre la figura si sviluppa in maniera simmetrica: frequentemente capita che la seconda parte si prolunghi nel tempo più di quanto non abbia fatto la prima parte.
Gli elementi fondamentali per individuare la formazione sono comunque quattro: una fase iniziale di espansione dei prezzi, un massimo seguito da un minimo (o viceversa) e, infine, una fase di contrazione dei prezzi.
Come la maggior parte delle formazioni grafiche, essa si completa solo nel momento in cui avviene il breakout. A differenza delle altre figure, però, non è necessario che si verifichi un pullback sulla trendline rotta: a volte il movimento seguente alla rottura è infatti particolarmente deciso, e non lascia troppo spazio ad eventuali correzioni dei prezzi.
Come utilizzare la figura del diamante
E' possibile, anche per il diamante, calcolare un prezzo target. E' sufficiente, infatti, proiettare l'ampiezza massima della figura e proiettarla a partire dal punto in cui è avvenuto il breakout. Nel caso in cui esso si configuri invece come figura di continuazione è possibile derivare anche un secondo target, proiettando l’ampiezza del movimento che ha preceduto l’inizio del diamante, dal punto del breakout finale.
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Egidio Mariella
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