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Le figure di inversione

di Gianrocco Mecca

In analisi tecnica le figure di inversione sono particolari figure grafiche che preannunciano una inversione del trend in atto. Tra queste figure le più ricorrenti sono: il "Testa e Spalle", "Doppio Massimo" e "Doppio Minimo", "Triplo Massimo" e "Triplo Minimo".

Per parlare di figure di inversione è quindi necessario che esista un trend di riferimento da invertire.  E’ evidente che l'importanza attribuita a questo tipo di una figura varia in funzione della sua dimensione e della sua durata; maggiore è il tempo occorrente per la sua formazione e completamento, maggiore sarà la validità del modello e più importante sarà l'inversione.  Può accadere che una figura di inversione non trovi conferma, in questo caso ci troveremo di fronte ad un segnale di continuazione del trend in essere.

Testa e spalle


La figura d'inversione denominata "testa e spalle" è sicuramente la più nota. Risulterà caratterizzata da tre distinte fasi:
1.    una prima fase di rialzo caratterizzata da forti volumi e seguita da una rapida correzione al ribasso accompagnata però da volumi sicuramente più bassi, verrà quindi a costituirsi la "spalla sinistra";
2.    una seconda fase, nuovamente al rialzo, con superamento dei massimi precedenti in termini di prezzo, ma accompagnata da volumi sicuramente inferiori. Anche in questo caso seguirà ancora una fase correttiva che troverà fine in prossimità della base della spalla sinistra; verrà quindi a costituirsi la "testa";
3.    una terza ed ultima fase, ancora al rialzo, caratterizzata da valori inferiori sia in termini di prezzi che di volumi. Anche in questa ultima fase seguirà una nuova correzione; verrà quindi a costituirsi la "spalla destra".

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A questo punto, sarà per ricavare la cosiddetta “neckline” - testa del collo -, basta tracciare una linea che unisce il punto da cui la spalla sinistra inizia a formare la testa con il punto in cui si inizia a formare la spalla destra. Se la correzione non si arresterà sulla neckline tracciata, ma la romperà con un notevole incremento dei volumi, la figura del "testa e spalle" sarà completata ed il titolo oggetto della nostra analisi accelererà violentemente al ribasso.

Attenzione però, solitamente il ribasso vero e proprio parte dopo una piccola reazione rialzista da parte dei prezzi, che si riportano nuovamente in prossimità della neckline per “testarne” la validità: questo tipo di movimento è definito “pull back”, ovvero il movimento di ritorno alla neckline, e di solito è caratterizzato da volumi molto bassi. Operativamente il pull back rappresenta l’ultima possibilità per uscire dal mercato; la neckline, trasformatasi in resistenza, infatti, respingerà ogni tentativo rialzista dando quindi origine al vero e proprio movimento ribassista che sarà accompagnato – ovviamente - da volumi molto elevati.

Doppio e triplo massimo/minimo


Anche le figure di inversione del "doppio o triplo massimo" e del "doppio o triplo minimo" rientrano fra quella più riscontrabili nella realtà operativa. Rappresentano, come la figura del testa e spalle, delle figure che possono essere sia ribassiste che rialziste.

In pratica con la definizione di “doppio o triplo massimo” identificheremo quella particolare condizione di mercato in cui il titolo analizzato raggiungerà un determinato prezzo per due o tre volte senza però riuscire mai a superarlo, per poi ridiscendere verso la base del movimento, rompendola al ribasso con volumi forti. Ci troveremo quindi di fronte alla più classica delle “resistenze statiche” caratterizzata da un forte indebolimento della forza rialzista con conseguente ripiegamento verso il basso dei prezzi. Nel tentare di rompere questa resistenza il titolo subirà delle reazioni ribassiste che porteranno alla determinazione, nel caso della figura del doppio massimo, di una configurazione a M, nel caso di un triplo massimo ad una specie di zig-zag laterale. Naturalmente non è necessario che il titolo si fermi proprio sul prezzo del primo massimo, può superarlo leggermente o fermarsi leggermente al di sotto.

Come per il "testa e spalle" vanno tenuti presenti i volumi che in genere in corrispondenza del secondo o terzo massimo sono inferiori rispetto al raggiungimento del primo. Attenzione, anche in questo caso alle necessarie “conferme”: riteniamo opportuno sottolineare come sia prematuro ed erroneo parlare di "doppio o triplo massimo" ogni qualvolta il prezzo si fermi in corrispondenza di un massimo precedente, anche perché questo fenomeno si ripete spesso in un trend rialzista. Sarà invece necessaria la rottura della base della figura (la base della "M") per potere parlare correttamente di formazione di doppio – o triplo – massimo. Anche per questa figura sarà possibile determinare l’obiettivo calcolabile come distanza tra i massimi e i ripiegamenti. Stesso discorso, ma con obiettivo rialzista, varrà per la figura di Doppio – o Triplo – Minimo.

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Gianrocco Mecca
gianrocco.mecca@tiscali.it

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