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Qual è il principale criterio da adottare per effettuare le scelte di investimento?

Risposta: occorre privilegiare innanzitutto le aziende guidate da persone che godono della nostra stima. Quando acquistiamo un titolo diventiamo soci dell’azienda, certo, di minoranza ma comunque soci. Quindi…

di Giancarlo Marcotti

Ho colto in più occasioni una sorta di stupore sui volti dei miei interlocutori. Capita che tutto questo venga espressamente manifestato e che la sorpresa vada aumentando man mano vado argomentando il mio pensiero.

Sostanzialmente quando acquistiamo un titolo diventiamo soci dell’azienda, certo non di maggioranza visto che la nostra possibilità di influire su una qualsiasi scelta aziendale è pressoché nulla. Restiamo in ogni caso soci. Ora ditemi:”Se doveste costituire una società con altre persone quale sarebbe il requisito che riterreste essenziale?” Fuori da ogni dubbio la vostra scelta cadrebbe su persone che godono della vostra stima. In caso contrario certamente non vi andreste ad imbarcare in una iniziativa che, senza questo presupposto, avrebbe ben poche possibilità di avere un benché minimo successo.

Di conseguenza, per quale ragione investire in aziende delle quali non si conosce chi ne è a capo?

Anticipo già l’ovvia obiezione: “Qualora fossimo intenzionati ad acquistare azioni Microsoft dovremmo prendere il primo volo per Redmond, chiedere un colloquio con Bill Gates, ed al termine, se rimasti ben impressionati dal magnate americano, procedere all’investimento?”

Poco pratico, forse. E soprattutto, facilmente realizzabile!

A parte la facile ironia, ovviamente, quando parlo di conoscenza dei massimi dirigenti non intendo una conoscenza diretta (fosse possibile, naturalmente, sarebbe auspicabile), ma ciò che si può apprendere dalla lettura di interviste giornalistiche o nelle apparizioni sui media.

Se prestiamo attenzione le persone ci trasmettono sensazioni, a volte positive, altre meno, ed è in base a questo che possiamo attribuire la nostra fiducia ad alcuni e non ad altri.

Ciò che mi preme sottolineare è che la stima che andate manifestando deve essere assolutamente spontanea e personale, non condizionata da altri o dal sentire comune.

Non lasciatevi influenzare se un certo manager gode di grande considerazione all’interno della comunità finanziaria o se è ritenuto un piccolo genio. La sola opinione che deve valere è la vostra, indipendentemente dal contesto in cui è maturata.

Ciò non vi metterà al riparo da errori (la fallibilità è di questo mondo).  Vi eviterà in ogni caso, il più delle volte, rimpianti e rimorsi che vista l’estrema difficoltà di questa attività è da considerare di per sé un primo successo.

Prima di effettuare un investimento ponetevi sempre la domanda: “A chi sto dando i miei soldi?”.  Non è un suggerimento banale.


Giancarlo Marcotti
giancarlo.marcotti@finanzainchiaro.it

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