Opzioni Call: l’effetto leva
... la volatilità è l’attitudine del Sottostante a rimanere ancorato a valori poco distanti ...
di Francesco CarantiNello scorso numero del corso opzioni Vi abbiamo annunciato che Francesco Caranti tornerà con una nuova opera editoriale ("Guida al trading con le opzioni"), un testo che conterrà nuovi software e contenuti.
L'autore ci informa inoltre che vedrà la luce un altro libro, dal titolo "Scacchiere di Opzioni – Un Run in pratica".
Entrambi i titoli saranno venduti sul sito dell'autore (www.francescocaranti.net) e saranno editi dalla Francesco Caranti Editore.
Soldionline.it Vi terrà informati appena i libri saranno pronti e in distribuzione.
La volta scorsa ci siamo lasciati mentre i nostri amici Rossi, Neri e Violi prendevano posizione in Borsa mediante l’acquisto di tre Call con caratteristiche diverse.
Per quanto tutti e tre avessero pronosticato un imminente Rialzo, le ‘puntate’ erano state dosate in modo diverso e anche i prezzi pagati erano stati valutati di conseguenza.
Dai ragionamenti dei nostri amici ci siamo fatti un’idea solo approssimativa di come siano realmente calcolati i premi delle Opzioni e abbiamo potuto concludere che gli elementi che determinano il prezzo sono: il tempo e la distanza dal Sottostante, ossia il salto che l’Indice dovrà spiccare da quel momento fino alla scadenza stabilita.
Le operazioni concluse dai nostri protagonisti sono avvenute esattamente alle ore 15 dell’8 settembre 2004 quando il sottostante S&P/MIB segnava 27.572.
Il movimento dell’Indice di una qualsiasi giornata di Borsa dipende da fattori difficilmente pronosticabili poiché gli elementi in gioco sono tanti e imprevedibili: eventi politici, sociali, micro e macro economici di difficile interpretazione e più volte sovrapposti.
Il Sottostante oscilla di giorno in giorno in misura diversa attraversando periodi di congestione alternati a periodi di maggior escursione.
Le definizioni ufficiali assegnano:
• ai primi la dizione di: bassa volatilità
• ai secondi il termine: alta volatilità.
La volatilità è dunque l’attitudine del Sottostante a rimanere o non rimanere ancorato (nell’arco di tempo preso a campione -nel nostro esempio: una seduta di Borsa-) a valori percentualmente poco distanti tra loro.
A condizionare la volatilità contribuiscono componenti e problematiche di natura endogena ed esogena alla Borsa: i grandi movimenti di Mercato sono sempre il risultato di forti aspettative macro-economiche oppure di violente scosse geopolitiche.
Il periodo che ha contraddistinto gli anni 2004-2005 è stato di stabilizzazione conseguente a un iniziale Boom Epocale dei Tecnologici (1999-2000) seguito da una pronunciata instabilità internazionale (2001-2003).
L’altalena dei prezzi corrisponde di solito a un aumento di volatilità per il semplice fatto che maggiori sono le aspettative e più ampio è il numero dei partecipanti e di conseguenza l’escursione dei valori.
La tabella che vediamo mostra l’andamento del Sottostante dell’ 8 settembre 2004, una Seduta ‘incolore’ tipica di quel periodo.
Notiamo che:
• L’apertura (27605) è quasi identica alla chiusura (27610)
• L’escursione giornaliera è contenuta entro pochissimi punti: 115 (da 27532 a 27647).
E ora vediamo il grafico a 5 minuti:
Per ottenere una misura dell’escursione dell’Indice valida ed inequivocabile è sufficiente rapportare in termini percentuali la differenza tra il Massimo e il Minimo della giornata con l’elemento di partenza della Seduta, cioè col valore di Apertura.
Con questo semplice calcolo si ottiene un’indicazione valida e quantificabile dello scostamento giornaliero dei prezzi.
Per quanto riguarda l’8 settembre 2004 il calcolo è il seguente:
Escursione: 27.647 – 27.532 = 115 punti
Apertura: 27.605
Confronto percentuale: 115 perc. 27605 = 0,42%
Il valore ottenuto (0,42) è un valore basso: siamo subito portati a pensare che in quel giorno gli Operatori non abbiano preso iniziative particolari e che siano rimasti più o meno fermi sulle loro posizioni.
Per amore di Statistica, può essere utile dare uno sguardo alle giornate più Volatili: tra queste spicca, come si poteva immaginare, l’ 11 settembre 2001.
La Tabella evidenzia un lento ma altrettanto chiaro appiattimento della Volatilità nel tempo a tutto vantaggio dell’equilibrio nervoso degli Operatori.
Ora però ci dobbiamo domandare in che misura la variazione della volatilità del Sottostante possa influire sulla variazione dei prezzi delle Opzioni.
La Call, come sappiamo, è una scommessa sul Sottostante e quindi si dovrà muovere di conseguenza:
• Più l’Indice si apprezza e più la Call dovrà aumentare
• Più l’Indice si deprezza e più la Call dovrà diminuire.
Questa osservazione è vera ma fin troppo semplicistica: non ci lascia soddisfatti, vogliamo saperne di più.
Volendo approfondire, ci dobbiamo domandare, per esempio, in che misura un’improvvisa accelerazione dell’Indice (dovuta a una buona notizia economica) si ripercuote sulle 3 diverse Call di Rossi, Neri e Violi. Sarà un aumento proporzionale o dipenderà dai rispettivi livelli di rischio?
In altre parole vogliamo poter ‘misurare’ l’apprezzamento (o il deprezzamento) delle Opzioni al variare del Sottostante.
In definitiva ci stiamo chiedendo se un improvviso aumento di un Punto Percentuale dell’S&P/MIB può o no provocare lo stesso aumento alle Call di Rossi, di Neri e di Violi.
… domande lecite a cui si può dare risposta valutando i prezzi ufficiali di Borsa.
Ma, prima ancora, possiamo tentare di ragionare in termini di probabilità partendo dal fatto che la scommessa Call, per come l’abbiamo definita, rappresenta la speranza che un certo evento si possa (o non si possa) verificare in futuro.
Se ci pensiamo attentamente, la Call di Rossi (28000 dicembre) non ha alcun valore intrinseco nel senso che, di per sé, non vale un bel niente. Infatti Rossi ha comperato il giorno 8 settembre con S&P/MIB a 27.572, un valore inferiore allo Strike sul quale è stata programmata, cioè 28.000.
Se improvvisamente e magicamente venissero cancellati i mesi mancanti alla scadenza (settembre, ottobre, novembre e una parte di dicembre), la scommessa di Rossi non varrebbe proprio nulla: Rossi ha comperato solo una speranza, nient’altro che una speranza.
Ma la speranza comprata da Rossi, come ricorderete, è comunque più ragionevole di quella di Neri ma anche altrettanto più rischiosa di quella di Violi.
E’ così possibile, senza per ora ricorrere a studi specifici, arrivare a queste conclusioni:
1. Più la scommessa è azzardata in termini di obiettivi di prezzo (strike da raggiungere) e obiettivi temporali (scadenza), più si rivaluterà nei rialzi (e più si deprezzerà nei ribassi).
2. Meno la scommessa è azzardata e meno sarà reattiva.
E prima ancora di guardare i prezzi reali delle Opzioni, possiamo giungere in anticipo a questa conclusione:
a) Le Opzioni con Strike lontano e Scadenza vicina accelerano (o decelerano) in modo più che proporzionale rispetto alla variazione del Sottostante.
b) Le Opzioni con Strike vicino e Scadenza lontana accelerano (o decelerano) in modo molto più ridotto.
E quindi:
• Neri (call dicembre 30000) gioirà in modo speciale per un rialzo improvviso
• Rossi (call dicembre 28000) sarà comunque gratificato dal rialzo
• Violi (call marzo 28000) sarà il più indifferente dei tre.
… e le semplici leggi della meccanica ci portano ad eleggere la ‘leva’ come esempio della Volatilità Finanziaria.
Il cosiddetto Effetto Leva esprime la variazione del prezzo delle Opzioni rispetto a quello del Sottostante: una piccola forza impressa all’Indice comporta spostamenti ben più significativi.
… una semplice pedalata in bicicletta consente di muoversi per qualche metro … ma non solo: tutto dipende dai rapporti del “cambio” ovvero dalle diverse Leve (rocchetti e moltipliche) utilizzate da Rossi, Neri e Violi.
Vi lascio immersi tra queste fantasie meccaniche a verificare e a interpretare la teor delle Opzioni.
Vedremo presto come realmente si possano sviluppare e concretizzare le forze in gioco nelle leggi del Rischio Finanziario.
Vi attendo con le vostre osservazioni e vi ricordo che sono sempre disponibili gli archivi e i programmi Excel delle lezioni precedenti.
Francesco Caranti: fc@francescocaranti.net
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