Compratori e venditori di Opzioni
Il compratore di Opzioni rischia, al massimo, tutto il Premio pagato ma il venditore rischia all’infinito
di Francesco CarantiLa volta scorsa abbiamo seguito i pensieri e le aspirazioni di Mario Rossi che, nel nostro racconto, si è presentato sul Mercato come compratore di Opzione Call.
Il Panel© e la grafica collegata ci hanno permesso di prendere confidenza col Rischio Finanziario connesso a questo tipo di strategia rialzista.
Per introdurre il Panel© gradatamente avevamo omesso due dati importanti che oggi andranno a completare l’esatto quadro contabile.
Riprendiamo dunque la posizione di Rossi inserendo queste informazioni:
- Il premio pagato per l’acquisto dell’opzione (520 punti)
- La commissione pagata alla SIM per l’esecuzione della transazione (6 Euro):
E anche il grafico risulterà modificato di conseguenza:
La prima cosa da notare è che la contabilità di Rossi andrà “in pareggio” solo se il 17 dicembre alle 9,09 il Sottostante toccherà un valore appena superiore a 28500: per l’esattezza 28.522.
Ma che strano numero! E perché proprio 28.522?
Vediamo: Rossi ha pagato 520 punti equivalenti a 520 x 2,5 = 1300€ oltre 6€ di commissioni.
Totale: 1306€.
Per poter recuperare le spese occorrerà che si verifichi questa condizione:
(x – 28000) * 2,5 = 1306.
La soluzione di questa semplice equazione è proprio 28.522,4 che, decimale più decimale meno, risolve il problema contabile di Rossi.
Se volete, posso inviarvi il foglio Excel di questo calcolo di cui vediamo la versione copia-incolla all’indirizzo di posta del Sito.
Ricapitolando:
- se il 17 dicembre il Sottostante risulterà minore di 28523, il premio pagato da Rossi andrà completamente perso.
- in caso contrario, tutto dipenderà dal livello raggiunto dall’ S&P/MIB.
Per dar ragione all’ipotesi di Rossi, supponiamo che il Sottostante del 17 dicembre alle 9,09 sia: 31.526. Quanto avrà guadagnato Rossi?
Sarà la differenza tra S&P/MIB e lo Strike senza dimenticare tutti gli altri elementi: Capital Gain (cioè il prelievo fiscale), Commissioni e Premio pagato.
Il calcolo è il seguente:
(31526 – 28000) x 2,5 – 12,50 % - 6 - (520 x 2,5)
Ecco l’Excel corrispondente:
Niente male la situazione di Rossi: i suoi 1306€ dell’8 settembre gli hanno reso 6407,13€, più o meno CINQUE volte tanto.
Certamente Rossi ha avuto molta intuizione (o altrettanta fortuna) a pronosticare il rialzo e, pensandoci bene, difficilmente esistono forme di investimento tanto redditizie!
Meno gloriosa è stata la sorte di Verdi che nella nostra storia è l’esatta controparte di Rossi.
Giulio Verdi l’8 settembre ha incassato da Mario Rossi 1294€ (1300 meno 6 di commissioni) e, trionfante, ha esultato per il Premio incassato.
Pian piano però il sogno gli è scivolato di mano e si è trasformato in un vero e proprio incubo: ma quanto realmente ha perso Verdi?
Ha perso esattamente quanto ha guadagnato Rossi: il profitto e la perdita delle controparti si compensano sempre.
N.B. A voler essere pignoli, nella pratica corrente i fatti cambiano per via della componente Capital Gain: a Rossi (che ha guadagnato) la tassazione viene calcolata all’istante, a Verdi (che ha subito una perdita) si applicherà una procedura di compensazione sui futuri utili … ma questo è argomento di ragioneria pura e così come l’abbiamo rapidamente accennato per dovere didattico, con la stessa velocità lo abbandoniamo.
Attenzione ora alle definizioni a cui bisogna fare riferimento ogni volta che si impartisce un ordine telefonico di Opzioni o si effettua una transazione sulla Piattaforma di Trading on Line.
Rifacciamoci a un esempio di tutti i giorni: l’assicurazione della nostra macchina.
· noi che paghiamo il Premio all’Assicurazione ci ritroviamo nelle vesti di Rossi.
In gergo: Rossi compra l’ Opzione.
· l’Assicurazione, nostra controparte, ricopre il ruolo di Verdi.
In gergo: Verdi vende l’Opzione.
Tutti i signori Rossi che comprano un’Opzione si definiscono compratori.
Tutti i signori Verdi che vendono un’Opzione (senza averla, cioè allo scoperto) si definiscono venditori.
Il compratore rischia, al massimo, tutto il premio pagato ma il venditore rischia all’infinito.
Dovremo sempre tenere ben presente questo assunto per evitare errori irreparabili.
… ma i venditori di opzioni sono il più delle volte allettati dalla prospettiva di un guadagno immediato: si dovranno però continuamente cautelare e dovranno sopportare altissime prove di tenuta nervosa.
Un esempio tratto dal grande rialzo dell’inverno 1999/2000 ci porta a meditare.
Ecco i dati di Borsa Italiana del 27 ottobre 1999.
Sottostante MIB30: 32.037.
DATA |
CODICE |
|
SCAD |
PRIMO |
ULTIMO |
MIN |
MAX |
MED |
VOL |
UFF |
O.I. |
19991027 |
IT0001872487 |
MIBC0CAL38000 |
20000317 |
174 |
210 |
174 |
220 |
199 |
105 |
215 |
1347 |
La codifica MIBC0CAL38000 significa:
MIB Opzione MIBO
C Marzo
0 2000
CAL38000 CALL 38000
Quindi: call marzo 38000 scadenza al terzo venerdì: 17/03/2000.
Il prezzo medio dell’opzione è di 199 punti pari a 497,50€.
· Rossi ha comperato una Call a 497,50€
· Verdi ha venduto a Rossi la stessa Call.
Vediamo cosa è successo il 17/3/2000.
MIB30 apre a 49.632, questo è stato il prezzo di regolamento
Facciamo un po’ di conti con Excel:
Benissimo per Rossi: i suoi 497,50€ si sono trasformati in 24.941,50€ netti, più di 50 volte il valore investito … ma lascio a voi tutte le considerazioni sulla sorte di Verdi.
In guardia dunque dai facili entusiasmi !
Ci rivediamo molto presto per nuove e importanti congetture.
Francesco Caranti
fc@francescocaranti.net
www.francescocaranti.net