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Non solo grafici

Domanda da un milione di dollari: in base a quali criteri dovremmo scegliere le azioni sulle quali investire il nostro capitale? Sui grafici storici, certo, ma non solo

di Giancarlo Marcotti

Innanzitutto cerchiamo di non incorrere nell'errore più comune: possiamo far cadere la nostra scelta sul titolo analizzando il grafico? La risposta è no. Ma, attenzione, dopo aver selezionato un titolo, prima di procedere all'acquisto, non possiamo non analizzare il grafico.

Non c'è contraddizione in questo. Solo una lieve differenza.

Il grafico di un titolo è di gran lunga il più grande concentrato di informazioni di cui disponiamo ma, senza volerne sminuire l'importanza, è pur sempre bene ricordare che esso rappresenta esclusivamente il passato.

E' questa la ragione che deve indurre l'investitore ad utilizzare l'analisi grafica solo ed esclusivamente come conferma di una scelta fondata su basi logiche e non come un mezzo per determinare gli indirizzi d' investimento.

Occorre quindi cercare di capire chi si avvantaggerà dei cambiamenti di carattere economico, tecnologico, legislativo che giornalmente avvengono.

Alcuni esempi, al solito, serviranno a chiarire maggiormente il concetto.

L'introduzione della tecnologia della fotografia digitale ha portato ad un cambiamento nelle quote di mercato detenute dalle varie aziende del settore. Il monopolio giapponese (perlomeno nella fascia bassa di prezzo) non esiste più, ed alcune nuove marche si sono affacciate sul mercato con quote sempre più significative. Occorreva privilegiare, quindi, chi, prima di altri, aveva creduto ed investito nella nuova tecnologia.

Se il nostro governo decidesse, per limitare il numero impressionante di morti sulle strade, di reintrodurre limiti di velocità drasticamente più bassi, probabilmente diminuirebbe la gravità degli incidenti e l'entità dei loro indennizzi. A beneficiarne quindi sarebbero le compagnie di assicurazione, ma non in ugual misura, quelle più esposte sul ramo auto.

Gli esempi, come sempre, hanno limiti e non sempre sono esaustivi. Il loro impiego serve per rendere meno astratto il concetto.

Ognuno di noi quindi deve captare fra tutte le notizie di cui giornalmente viene a conoscenza quelle che "faranno muovere i mercati". E qui vorrei smitizzare un altro luogo comune. Non esistono i "grandi" che fanno salire o scendere i prezzi a loro piacimento. Certo, per brevi periodi e per titoli sottili, questo può anche accadere. E' del tutto evidente che i "grandi", proprio perché tali sono divenuti, non sono degli sprovveduti e sanno perfettamente che andare contro il mercato è pericolosissimo.

Ribadisco per l'ennesima volta  che il mercato va assecondato, non controbattuto ne' anticipato.

E' destinata al fallimento la ricerca di un metodo che prescinda dall'utilizzo dell'intelletto e della logica e che abbia caratteristiche esclusivamente oggettive tipiche dell'analisi statistico/matematica. Il ragionamento che sta alla base delle nostre scelte deve necessariamente essere "logico", e non c'è, né ci potrà mai essere, un metodo che possa surrogare la mente umana.

Il prossimo articolo servirà proprio a dimostrare l'impossibilità della sola analisi grafica a fornire indicazioni plausibili sulla scelta dei titoli sui quali investire.


Giancarlo Marcotti

giancarlo.marcotti@finanzainchiaro.it

 

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