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Lo speculatore e i suoi nemici

Da un punto di vista economico, la speculazione consiste nel prendere "oggi" delle decisioni sulla base di quella che pensiamo sarà una situazione futura. Significa comprare o vendere prevedendo che il prezzo si evolverà procurandoci un guadagno

di Giancarlo Marcotti

La speculazione è un'attività umana che consiste nell'immaginare, nel prevedere ed anticipare le azioni e le reazioni di altre persone. Quasi tutte le attività dell'uomo sono speculative:

  1. la decisione d'intraprendere certi studi (perché si spera di avere soddisfazione o tornaconto economico);
  2. la decisione di produrre (perché si spera di poter vendere);
  3. la decisione di acquistare azioni o un immobile (perché si spera in un aumento di valore nel futuro);
  4. la scelta di un'argomentazione (perché si spera di interessare i lettori);
  5. e così via.

La speculazione accompagna l'uomo dalla preistoria, quando diveniva vitale la capacità di prevedere, perché questo permetteva la sopravvivenza e ai "migliori" di assicurarsi la discendenza.

Da un punto di vista economico, la speculazione consiste nel prendere "oggi" delle decisioni sulla base di quella che pensiamo sarà una situazione futura dell'economia: significa comprare o vendere prevedendo che il prezzo si evolverà procurandoci un guadagno.

È intrinseco a quanto detto l'accettazione del rischio da  parte dello speculatore di perdere denaro nel caso l'andamento dell'operazione sia contraria alle proprie previsioni.

È dunque l'aspetto " rischio" il fondamento della speculazione.

Senza "rischio" l'operazione speculativa dovrebbe più correttamente denominarsi "arbitraggio".

L'arbitraggista è in ogni caso una figura importante nel panorama finanziario. Egli ricerca operazioni che, senza rischio, possano produrre un utile, magari infinitesimale, ma certo! In ogni caso la sua azione ha una funzione benefica sul mercato in quanto lo rende efficiente, e l'efficienza, ben sappiamo, permette l'applicazione in modo corretto di analisi statistiche e revisionali.

La speculazione finanziaria è indispensabile per il mercato.

L'accettazione da parte dello speculatore della "presa di rischio" permette ad altri di coprire i propri rischi facendo l'operazione inversa. La liquidità immessa è altresì di fondamentale importanza per il mercato borsistico.

Senza questa le attività di copertura realizzate dagli altri operatori sarebbero più difficili e costose. Inoltre gli speculatori permettono di ridurre le distorsioni sui mercati.

Ora la domanda è semplice,  semplice: "Perché lo speculatore ha tanti nemici? E chi sono questi nemici?"

In primo luogo i nemici del mercato... coloro che per i propri interessi personali o corporativi intendono imbavagliarlo, sapendo o ignorando che ciò è possibile solo per periodi brevi e che in ogni caso le condizioni iniziali riprendono poi il sopravvento.

Il ripristino delle condizioni di mercato avviene con l'effetto "elastico" cioè con una violenza proporzionale a quella impiegata per "tirarlo" in precedenza.

Ciò accade con certezza non perché il mercato è infallibile, semplicemente perché è logico.

Sono innumerevoli gli esempi di veri e propri disastri economici dovuti all'imposizione di vincoli al mercato.

Il livello del valore di cambio di una moneta, ad esempio, deve essere un obiettivo di politica monetaria, non può essere fissato per legge! Qualora non fosse raggiungibile, non sarebbe la speculazione ad accanirsi sulla valuta, ma la logica!

Una annotazione quasi superflua, naturalmente noi non dobbiamo confondere (come a volte ho sentito fare ai media) la speculazione con pratiche delinquenziali come aggiotaggio od insider trading, queste ultime  sono perseguite penalmente, i loschi figuri implicati in casi del genere non "rischiano" nulla  come invece fanno giornalmente i "nobili" speculatori.


Giancarlo Marcotti
giancarlo.marcotti@finanzainchiaro.it 


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