Il monitoraggio dei titoli finanziari
Una volta selezionati i titoli sui quali investire è bene non finalizzare l’operazione. C’è un’ultima fase che precede l’esecuzione: il monitoraggio
di Giancarlo MarcottiIl monitoraggio delle azioni precede qualsiasi operazione, sia essa acquisto o vendita, sia al rialzo o al ribasso.
La procedura consiste nel seguire l’andamento del titolo sotto esame secondo per secondo, contratto per contratto. Questa fase può durare da qualche ora a qualche giorno, e il più delle volte si conclude con l’esecuzione dell’operazione nel modo prefissato. A volte, tuttavia, dopo la fase di monitoraggio decido di non intervenire sul mercato e rinvio l’operatività.
E’ bene porsi un paio di domande.
1. La fase di monitoraggio è utile per prendere decisioni più vantaggiose?
E’ impossibile rispondere in modo esaustivo ad una simile domanda. La sensazione è che non dia alcun tipo di vantaggio reale avendo la stessa carattere più psicologico che pratico.
2. Quando, dopo la fase di monitoraggio, si deve concludere di non agire?
Nel seguire in maniera spasmodica l’andamento di un titolo io cerco di trarne delle sensazioni. E’ un comportamento di carattere istintivo, attenzione sottolineo istintivo e non irrazionale. Le due cose sono ben distinte. Sovente l’istinto ci conduce in aree che tutt’ora ci sfuggono. Siamo ancora ben lontani dal comprendere a sufficienza il funzionamento del nostro cervello, quindi io ritengo che alcuni comportamenti istintivi siano assolutamente razionali, nel senso etimologico del termine: con una “ratio”, che non conosciamo, ma che esiste.
Se l’istinto quindi non mi dice di rinviare l’operazione, mediamente dopo un giorno, eseguo l’acquisto o la vendita ed inizio o termino il mio investimento. Possiamo, con una metafora, paragonare la fase di monitoraggio a quel lungo respiro che facciamo prima di iniziare un’avventura importante. Probabilmente serve per ossigenare bene il cervello che ha bisogno di funzionare al meglio in determinate situazioni di stress.
L’investimento dura da qualche giorno a qualche mese. Dipende in particolare dall’andamento del mercato ed ovviamente può anche essere liquidato in perdita, ma non viene prefissato nessun limite percentuale di guadagno/perdita che indichi livelli di vendita. Le scelte di disinvestimento, così come quelle di investimento, seguono i criteri esposti nel precedente articolo e sono eseguite dopo la fase di monitoraggio.
Voglio infine rimarcare che la fase di monitoraggio ha il merito principale di ridurre i rimpianti ed i rimorsi, ma non può annullarli perché il dubbio accompagnerà sempre le nostre scelte.
Da questo punto di vista è un’assoluta verità ciò che scriveva il filosofo ed esteta svizzero Henry Frédéric Amiel:
Colui che pretende di vedere tutto,
con perfetta chiarezza,
prima di decidere…
…non decide mai.
Giancarlo Marcotti
giancarlo.marcotti@finanzainchiaro.it