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Depressione: un malessere rimborsabile

Disturbi mentali e patologie psichiatriche: l’assistenza pubblica su questo versante è da sempre caratterizzata da un raggio di prestazioni assai limitato e il presente non autorizza ottimismi di sorta.

di La redazione di Soldionline 1 dic 2006 ore 11:13
Nonostante l'incidenza del disagio psichico sulla qualità della vita, nonostante le sue innegabili ricadute sulle microeconomie familiari e sul macrocosmo lavorativo, dunque, la salute mentale resta, di questi tempi e almeno in Italia, ghettizzata alla periferia di un welfare che al contrario interviene col Sistema Sanitario Nazionale a sostegno del cittadino in tutte le altre manifestazioni della malattia quando essa sia manifestamente organica.
A rincarare la dose, si aggiunga che, quando l'equilibrio mentale comincia a perdere colpi, affrontare una terapia comporta tempi lunghi e spese ingenti a fronte di una disponibilità di tempo e denaro che purtroppo è appannaggio di una minoranza ristretta di cittadini abbienti. E neanche l'industria assicurativa nazionale, che, grazie ad un'ampia offerta di polizze salute, assolve abitualmente, dietro adeguata contropartita, un ruolo gregario di fondamentale importanza sul fronte dell'assistenza sanitaria, è esente da rilievi di negligenza: i prodotti delle compagnie, infatti, spesso non contemplano l'opportunità di garantire trattamenti psicoterapici.

E' per questo motivo che colpisce l'iniziativa abbastanza isolata, varata un paio di anni fa e firmata congiuntamente dal gruppo Unipol e dal Mopi (Movimento psicologi indipendenti), ambedue operativamente alleati nel concepire e creare per la prima volta in Italia un prodotto mirato al trattamento psichiatrico convenzionato. Viene così parzialmente recuperato il gap tra il panorama assicurativo di casa nostra e quelli di altri paesi occidentali come gli Stati Uniti nei quali la copertura sulle problematiche psicologiche ha stessa dignità di cittadinanza di quella sulle patologie organiche. La polizza, lanciata da una società operante sotto il cappello Unipol e specializzata nel settore sanitario, offre naturalmente le garanzie tradizionali di un'assistenza sanitaria a 360 gradi (day hospital, ospedalizzazione, operazioni chirurgiche, diagnostica etc), ma si propone anche come presidio affidabile del disagio mentale: compito che viene assolto grazie all'impegno, come si è detto, dei 2.700 psicoterapeuti medici/psicologi, iscritti al Mopi.

La disponibilità, numericamente cospicua e professionalmente qualificata, del sodalizio di psicologi rende possibile la copertura ad ampio raggio delle patologie da trattare e la previsione di costi certi per le prestazioni. Si tratta, insomma, di un vecchio sogno, quello coltivato da tanti cittadini e spesso caldeggiato anche da associazioni professionali in sede legislativa, che è diventato realtà: il rimborso spese per cure psicoterapiche rappresenta davvero un salvagente provvidenziale alla portata di quanti non saprebbero altrimenti come tutelarsi dal flagello del malessere psichico. All'assicurato non resta che interpellare il call center per reperire lo specialista più idoneo al bisogno (psicoterapia individuale, di coppia, di gruppo, per adulti, etc.) e geograficamente più reperibile.

'Per la prima volta - dichiarano i promotori - si ribalta una logica. Anziché essere il medico che valuta ed eventualmente invia l'assicurato da uno psicoterapeuta, è invece lo stesso psicoterapeuta che effettua le prime considerazioni e decide se tenersi in carico il paziente. Qualora invece egli ritenga utile un supporto farmacologico, può inviare l'assicurato da uno psichiatra per una visita'. Ed in quest'ultimo caso è sempre la compagnia a soddisfare l'onorario dello specialista, mentre non paga le spese delle medicine. In compenso, eventuali ricoveri effettuati su indicazione dello psicologo vengono rimborsati con una congrua diaria giornaliera per un massimo di tre mesi. Ma non basta: l'assicurazione non procede neanche ad accertare il 'curriculum mentale' del paziente, essendo sufficiente che il malanno accusato insorga dopo la sottoscrizione della polizza. La premessa perché si inneschi la garanzia assicurativa, in ogni caso, è che si tratti di un problema alla portata dell'azione psicoterapica (ansia, depressione, bulimia, manifestazioni psicosomatiche etc.): esulano infatti dalla prestazione assicurativa patologie più gravi (demenza, schizofrenia, paranoia, ossessioni compulsive etc.) che richiedono ben altri impegni curativi.


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