Titoli di stato e tassi
|
Continua il rialzo dei tassi di interesse su entrambe le sponde dell'Atlantico: negli Usa, in un mese, i rendimenti dei titoli governativi a dieci anni sono risaliti di quasi mezzo punto, mentre nella zona Euro l'aumento è stato minore, dell'ordine di trenta centesimi.
Sono ancora le parole pronunciate qualche giorno fa da Alan Greenspan, il Presidente della Fed, a spingere gli operatori a ridurre le posizioni in obbligazioni a tasso fisso. Anche il Vice-Presidente Bernanke ha confermato che, a parere della Banca Centrale americana, la crescita del Pil statunitense, ormai confermata su livelli prossimi al 4%, non è compatibile con uno scenario di tassi inusualmente bassi. |
|
|
|
Obbligazioni corporate
|
Lafarge, il produttore di cemento e materiale per l'edilizia francese, sta lanciando un nuovo bond in questi giorni. Si tratta di un'obbligazione a 15 anni con cedola fissa, che dovrebbe offrire un rendimento superiore di circa 65 centesimi rispetto a quello dei nostri BTP (pertanto attorno al 4,75% lordo). Il rating dell'azienda è Baa2/BBB. Il rendimento, vista la scadenza ed il rating, non è elevatissimo.
Abertis infraestructuras sa, il principale concessionario di autostrade in Spagna, si appresta ad emettere un bond da 540 milioni di euro, ma non ha svelato i dettagli dell'operazione. Visto l'elevato rating (AA-), si può immaginare che lo spread rispetto ai titoli di stato in euro sarà molto ridotto. |
|
High Yield
|
Il comparto delle nuove emissioni non mostra grande vivacità, almeno in Europa, dove pochi deal sono in arrivo. In questa relativa calma, tra le società che potrebbero rivolgersi al mercato in questo mese, segnalo solo Amadeus, la società che gestisce il poderoso network di comunicazione utilizzato dalle agenzie di viaggio per comunicare con gli operatori del turismo e dei trasporti. Essendo stata oggetto di un'acquisizione da parte di alcuni operatori di private equity, potrebbe, a breve, avere bisogno di emettere bond sul mercato. |
|
|
Paesi emergenti
|
Ieri il presidente argentino, Kirchner, si è lanciato in dichiarazioni populistiche e anticapitaliste, invitando gli argentini a boicottare la Shell, tra le maggiori reti di distributori di benzina anche nel paese sudamericano, in quanto la società sarebbe 'colpevole' di avere aumentato i prezzi della benzina (magari perché il prezzo del petrolio è salito). Siccome il tono e la sostanza delle dichiarazioni è sembrato molto radicale e demagogico, gli investitori (argentini in primis) si sono spaventati e hanno venduto a piene mani azioni e, in parte minore, obbligazioni, tanto che il Merval, l'indice azionario più significativo della Borsa di Buenos Aires, ha perso il 4% in un giorno.
Si sono viste vendite anche sui nuovi bond post-ristrutturazione i cui prezzi restano, ad ogni modo, attorno a 90, nel caso dei discount bond (i risparmiatori che hanno aderito allo scambio hanno ricevuto discount in misura pari al 33,7% del nominale di vecchi bond detenuti maggiorato degli interessi impagati al 31 dicembre 2001). Che la vittoria ottenuta sugli investitori internazionali (diciamo le cose come stanno) non gli abbia dato alla testa? |
|
|
|
Archivio articoli