Zibaldone Finanziario: Alitalia (in un vicolo cieco?) e Isvap (funziona!)
La mia opinione è che questa volta sarà diverso, che Alitalia non si salverà e che dovrà passare, come minimo, attraverso un processo di amministrazione controllata... L’ISVAP? Risponde sempre agli esposti motivati dei cittadini!
di La redazione di Soldionline 4 giu 2007 ore 12:35
È una convinzione che coltivo da tempo contro l'ottimismo di maniera di chi crede che lo stellone dell'Italietta farà l'ennesimo miracolo. Avverto, specie tra in non addetti ai lavori, l'idea diffusa che, anche questa volta, possa finire a tarallucci e vino, perché permane la convinzione che lo Stato non potrebbe permettersi di far fallire la 'compagnia di bandiera'. Non è più così, i tempi non sono più quelli delle Partecipazioni Statali di Giuseppe Petrilli, il piatto piange e la UE ci sta sul collo sul tema dei contributi alle imprese.
I dati di bilancio 2006 sono pessimi, quelli quadrimestrali non lasciano trasparire barlumi di speranza e trasmettono l'idea di una società agonizzante sotto il profilo economico e finanziario, oltre che allo sbando sotto il profilo delle relazioni sindacali. Infatti, la conflittualità sindacale non si attenua e getta su tutta la vicenda una luce spettrale e surreale, come se i sindacati non sapessero leggere i bilanci e non si rendessero conto che il tempo del redde rationem è giunto ormai senza scampo. Senza voler negare che, probabilmente, in passato sono stati fatti alcuni errori industriali da parte del management, oggi un grave problema risiede nel contrasto tra le aspettative dei sindacati e la situazione reale dell'azienda che impone soluzioni drastiche, in quanto non è più ammissibile l'ennesimo salvataggio con risorse pubbliche.
Il ritiro del fondo statunitense TPG e di Mediobanca dalla gara per la privatizzazione di Alitalia ha fatto suonare a martello le campane: la consideravo l'unica cordata in corsa con un sincero scopo di lucro capitalistico.
L'ISVAP funziona, per questo l'aboliscono?
In un paio di circostanze della mia vita ho avuto dei contrasti con una compagnia di assicurazione (una sola e sempre quella). Ho descritto queste circostanze in un recente articolo pubblicato dall'ADUC e reperibile al link http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=178744. In entrambi i casi ho effettuato degli esposti all'ISVAP, l'Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni.
Ebbene, anche il mio secondo recente esposto è andato a buon fine. L'ISVAP è intervenuta, affermando che avevo pieno diritto a ricevere le informazioni che richiedevo (e che mi erano state negate) ed ha intimato alla compagnia di assicurazioni di attenersi alla normativa. La compagnia, che non aveva risposto ai miei solleciti da privato cittadino, si è attenuta all'intimazione dell'ISVAP e mi ha inviato quanto era mio diritto ricevere.
Noto con compiacimento che l'ISVAP risponde sempre agli esposti motivati dei cittadini. La Consob, no.
Ebbene, fra breve alcune competenze dell'ISVAP verranno ripartite tra Consob e Banca d'Italia: alla Consob spetterà la vigilanza sulla trasparenza assicurativa, a Bankitalia la vigilanza sulla stabilità delle compagnie di assicurazione.
Come evolveranno i rapporti tra la Consob ed i cittadini in merito agli esposti? Il comportamento dell'ISVAP, virtuoso ed al servizio dei cittadini, si trasmetterà alla Consob o la Consob estenderà alla vigilanza sulla trasparenza assicurativa il comportamento di 'benign neglet' che già oggi tiene in merito all'intermediazione ed al risparmio gestito?
In altri termini, succederà che lo 'stile Consob' si estenderà anche alle assicurazioni e, in futuro, i cittadini non riceveranno più alcuna risposta in merito ai loro esposti sulle compagnie di assicurazione? Questo è il grave rischio perché sarà l'ISVAP ad essere inglobata nella Consob e non viceversa e non si veda perché, a quel punto, la Consob debba usare due pesi e due misure per gli esposti in merito a prodotti/operazioni finanziari e prodotti assicurativi.
Si vocifera che il dott. Cardia non si dimetta dalla Presidenza della Consob da cui è scaduto da tempo perché aspetterebbe la nomina a giudice della Corte Costituzionale. Supplico il Parlamento ed il Presidente della Repubblica: nominatelo immediatamente! Lo 'stile Consob' va cambiato, e subito!
Paolo Sassetti
Analista finanziario indipendente
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