La riscossa delle small cap (French & Fama, variazioni sul tema - aggiornamento del 9 ottobre 2006)
French e Fama, universalmente conosciuti almeno di nome da un vasto pubblico di investitori, ma magari meno conosciuti nell'applicabilità concreta delle loro teorie. Una lacuna che Paolo Sassetti colma oggi, con una iniziativa che va oltre la semplice teoria. Da non perdere.
di La redazione di Soldionline 18 ott 2006 ore 10:57
Siamo quasi al termine del nostro esperimento di gestione virtuale in tempo reale, giacché siamo prossimi al giro di boa dei 12 mesi di simulazione.
Il rendimento medio Year to Date (al 9 Ottobre 2006) dei 479 fondi azionari America armonizzati (che, per necessaria chiarezza, sono al netto dei costi e, per quanto riguarda i fondi di diritto italiano, anche del prelievo fiscale), è stato +0,1% contro un indice S&P 500 che ha registrato + 8,2%:

Nelle ultime 4 settimane i nostri portafogli 'value' (nr. 1-2-5) hanno sovraperformato l'indice S&P 500 nonostante fossero ampiamente sovra-esposti sul settore energetico, il che significa che le altre selezioni hanno più che compensato le difficoltà del comparto energetico. Solo il portafoglio nr. 3 large cap growth (peraltro molto regolare e poco volatile nel tempo) ha sottoperformato l'indice.
Ciò che ha particolarmente caratterizzato le ultime 4 settimane è stata la forte rimonta del modello nr. 4 small cap (+7,1%), l'unico ad essere stato effettivamente deludente dall'inizio della simulazione.

Nonostante le difficoltà causate principalmente dal sell off sui titoli petroliferi, i portafogli large cap non avrebbero sfigurato rispetto alla maggioranza dei fondi comuni, in virtù della disciplina d'investimento imposta dai modelli. In particolare, il modello nr. 5 che rappresenta un'evoluzione del modello nr. 1.
Si ricorda che il confronto YTD con i fondi del comparto America non è del tutto omogeneo coi nostri modelli non solo per i costi e le imposte ma anche perché il rendimento YTD dei fondi è calcolato con base 30.12.05 mentre il nostro con base 1.1.06, il che fa una differenza di 1,64% a favore dei fondi ed a svantaggio dei nostri modelli (l'apprezzamento dell'indice S&P 500 nella giornata dell'1 gennaio 2006). In altri termini ai nostri modelli andrebbe aggiunto mediamente 1,64% per renderli comparabili coi fondi 'veri' al lordo dei costi. Inoltre, per quanto riguarda i fondi di diritto italiano che rientrano nella classifica di Morningstar, il fatto che molti siano ancora in territorio negativo li favorisce anche sotto il profilo dell'accredito del credito d'imposta, di cui i nostri modelli non fruiscono.
Paolo Sassetti
Socio Aiaf,
In allegato su file Excel, i 5 portafogli aggiornati
Paolo Sassetti
Analista finanziario indipendente, socio Aiaf
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Nelle ultime 4 settimane i nostri portafogli 'value' (nr. 1-2-5) hanno sovraperformato l'indice S&P 500 nonostante fossero ampiamente sovra-esposti sul settore energetico, il che significa che le altre selezioni hanno più che compensato le difficoltà del comparto energetico. Solo il portafoglio nr. 3 large cap growth (peraltro molto regolare e poco volatile nel tempo) ha sottoperformato l'indice.
Ciò che ha particolarmente caratterizzato le ultime 4 settimane è stata la forte rimonta del modello nr. 4 small cap (+7,1%), l'unico ad essere stato effettivamente deludente dall'inizio della simulazione.

Nonostante le difficoltà causate principalmente dal sell off sui titoli petroliferi, i portafogli large cap non avrebbero sfigurato rispetto alla maggioranza dei fondi comuni, in virtù della disciplina d'investimento imposta dai modelli. In particolare, il modello nr. 5 che rappresenta un'evoluzione del modello nr. 1.
Si ricorda che il confronto YTD con i fondi del comparto America non è del tutto omogeneo coi nostri modelli non solo per i costi e le imposte ma anche perché il rendimento YTD dei fondi è calcolato con base 30.12.05 mentre il nostro con base 1.1.06, il che fa una differenza di 1,64% a favore dei fondi ed a svantaggio dei nostri modelli (l'apprezzamento dell'indice S&P 500 nella giornata dell'1 gennaio 2006). In altri termini ai nostri modelli andrebbe aggiunto mediamente 1,64% per renderli comparabili coi fondi 'veri' al lordo dei costi. Inoltre, per quanto riguarda i fondi di diritto italiano che rientrano nella classifica di Morningstar, il fatto che molti siano ancora in territorio negativo li favorisce anche sotto il profilo dell'accredito del credito d'imposta, di cui i nostri modelli non fruiscono.
Paolo Sassetti
Socio Aiaf,
In allegato su file Excel, i 5 portafogli aggiornati
Paolo Sassetti
Analista finanziario indipendente, socio Aiaf
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