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Come investire in America coi fondi comuni

La filosofia di Judo Finanziario risponde all’esigenza di quei risparmiatori - che sono la stragrande maggioranza - che vogliono gestire in maniera attenta e selettiva i loro capitali senza, tuttavia, fare della gestione del denaro un secondo mestiere, anche in termini di tempo da dedicarvi

di La redazione di Soldionline 16 ago 2006 ore 13:48
A Settembre il corso verrà integrato con un ampio capitolo intitolato 'Asset Allocation Pratica', una guida metodologica per allocare i capitali senza cadere nella trappola del trading on line ossessivo e giornaliero, utilizzando prevalentemente i siti web che distribuiscono fondi e sicav on line. Le linee guida dell''Asset Allocation Pratica' che predico in Judo Finanziario sono:

- gestire per macroclassi geografiche (fondi pan-continentali, no singole azioni)
- gestire con metodologie euristiche, logiche e semplici
- gestire in maniera attiva/dinamica
- gestire nel medio-lungo termine
- mai anticipare i trend in formazione
- seguire i trend

Un assaggio semplificato di queste linee guida è offerto dal 'disegno' di una gpf dedicata esclusivamente al mercato azionario statunitense. Perché partire proprio dal mercato azionario statunitense? Perché è il mercato azionario più efficiente e difficile al mondo e perché esiste un'estrema povertà di prodotti a gestione attiva di qualità dedicati quel mercato. Se una metodologia regge la prova del mercato statunitense, a maggior ragione può reggere prove meno impegnative.

La filosofia di gestione di 'Active America'

La gpf 'Active America' intende abbinare (1) la selezione di gestori azionari attivi, rivelatisi in grado di generare un Alpha di portafoglio positivo sia a breve, sia a medio termine, a (2) politiche di copertura attivate in occasione di inversioni dei trend primari del mercato azionario di riferimento (l'indice S&P 500).

La caratteristica saliente di questa gestione è il compromesso estremamente favorevole tra semplicità (bassa complessità) operativa ed efficacia tentativamente perseguita nei risultati.

La gpf persegue l'obiettivo di battere il benchmark statunitense nei mercato toro e di limitare le perdite in quelli orso e quindi, di battere 'doppiamente' l'indice in un ciclo completo di borsa, tramite le due tecniche accoppiate di (a) selezione attiva di gestori attivi e di (b) market timing.

L'attuale selezione

La scelta congiunta di almeno 4-5 fondi di qualità (anche perché di più non se ne trovano ...) ed il loro avvicendamento in portafoglio secondo logiche di selezione basate sulla persistenza di Alpha positivi dei fondi nel tempo ha l'obiettivo di generare un Alpha totale di portafoglio mediamente positivo, stabile e regolare, prescindendo dalle alterne ed imprevedibili fortune dei singoli gestori. La diversificazione tra fondi, in questo caso, ha l'obiettivo di diversificare il 'rischio gestore', che è un rischio sempre presente quando si investe in gestori attivi. Pertanto, la selezione si concentra sui gestori che, in sostanza, sono in grado di offrire una regolare generazione di Alpha positivo con un R quadro non troppo elevato, indice di gestione effettivamente attiva.

La selezione della gpf Active America al 30 Giugno 2006 contemplava i seguenti fondi large cap:



In linea di principio, la selezione deve preferibilmente concentrarsi su fondi large cap per ottenere un Beta medio di portafoglio tendenzialmente vicino al valore di 1. In effetti, il portafoglio in questione presenta un Beta sostanzialmente pari a 1. Il valore del Beta del portafoglio può essere, comunque, aggiustato verso il valore desiderato di 1 anche tramite marginali modifiche nei pesi relativi dei diversi fondi e/o con l'inserimento marginale nel portafoglio di attività con Beta pari a zero (obbligazioni a breve termine) e/o l'utilizzo marginale di leva finanziaria.

Per realizzare questo tipo estrazione è necessario far uso del data base di Morningstar a pagamento.

Timing

Fatto salvo l'avvicendamento periodico tra fondi che possono uscire dal portafoglio e fondi che vi possono entrare in sostituzione dei primi, il portafoglio fondi rappresenta, dunque, una posizione long stabile e duratura della gpf, sia pure mutevole nel suo mix.

Quando viene identificata una possibile correzione primaria del mercato di riferimento (in questo caso l'indice S&P 500), la gestione prevede una copertura della posizione long attraverso la vendita di futures oppure la vendita allo scoperto di Etf legati all'indice benchmark.

La ragione principale per cui si predilige la copertura della posizione al riscatto dei fondi, a parte la semplificazione amministrativa e il mancato pagamento di possibili commissioni di ingresso/uscita, è che, se i fondi preservano ragionevolmente un Alpha positivo anche con mercato orso, la copertura consente di realizzare un arbitraggio positivo tra i fondi e l'indice e, conseguentemente, consente di guadagnare anche nella fase di ribasso soggetta a copertura. In condizione di copertura perfetta e di stabilità dell'Alpha, tale guadagno (lordo) è, appunto, pari a valore di Alpha, nel nostro caso circa 5% in ragione d'anno. Con un Beta di portafoglio di 1, questo Alpha corrisponde sostanzialmente a battere il benchmark del 5% all'anno.

Il segnale di copertura è offerto da una combinazione di particolari medie mobili.

Com'è noto, le medie mobili sono indicatori trend following che, come dice il nome, seguono i trend dei mercati, assecondandoli senza prevederli. Il principale difetto delle medie mobili è che presentano un trade off tra ritardo con cui segnalano i mutamenti di trend e numero di falsi segnali cui sono soggette: minore è il numero dei falsi segnali, maggiore è il loro ritardo e, quindi, minore la loro utilità nel segnalare le inversioni di trend.

Ad esempio, nel grafico che segue è rappresentato l'indice SP500 con la classica media mobile a 40 settimane (200 giorni). Questo indicatore, coglie abbastanza bene il ribasso degli anni 2000-2003, ma presenta anche molti falsi segnali, sia nelle fasi precedenti sia in quelle successive al bear market, che possono mettere a dura prova la fiducia nel sistema e, quindi il suo pratico utilizzo.



Una ragionevole soluzione a questo problema consiste nell'usare la media mobile semplice a 40 settimane (il medio-lungo termine della mia filosofia di gestione) non contro la serie storica originale dell'indice (che è molto erratica), ma contro una particolare trasformata della serie storica originale.

Tale trasformata (gialla) rappresenta una specie di interpolante della serie storica originale ma con molta meno erraticità di questa.

Questa trasformata non consente di cogliere le correzioni intermedie dei trend rialzisti che vengono subite dall'indice, ma consente di limitare i danni nelle inversioni primarie dei trend, in altri termini questa soluzione gestisce quello che potremmo definire, sia pur impropriamente ma con il beneficio dell'efficacia della definizione, il 'rischio di rovina' derivante dall'inversione dei trend primari.



Quindi, la gpf resterà long con il portafoglio di fondi fintanto che non si riterrà di aver individuato l'inversione di un trend primario sul mercato di riferimento, momento in cui si coprirà. Ovviamente questa è una peculiarità che si verifica solo eccezionalmente ma, quando si verifica, ha effetti devastanti sui portafogli. Pertanto, il market timing svolge il ruolo di 'assicurazione' contro il rischio di perdite rovinose.

Conclusione

Questa gpf, mentre persegue l'obiettivo prioritario di battere il benchmark di riferimento senza ricorrere a scelte d'investimento particolarmente speculative ed arrischiate (Beta = 1) ma, semplicemente, scegliendo gestori di qualità, al tempo stesso si ripropone di salvaguardare i capitali gestiti da perdite connesse a trend primari ribassisti.

La metodologia descritta può estendersi ad altri mercati continentali. Anzi, la sua implementazione sul mercato USA è particolarmente difficile per la carenza di fondi azionari armonizzati di qualità presenti su quel mercato.

Chi necessiti di assistenza per implementare questa strategia, può contattarmi all'indirizzo
paolo_sassetti@yahoo.it




Paolo Sassetti
Analista finanziario indipendente, socio Aiaf



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