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Antidoti per i finti fondi flessibili (Siate politicamente scorretti ma analiticamente astuti)

Verso metà del 2004 la mia attenzione fu attirata dall’articolo d’un noto giornalista economico free lance che commentava alcune novità nei prodotti del risparmio gestito. L’articolo era improntato ad una complessiva generosità di giudizio sui fondi e le Sicav presentati ai lettori.

di La redazione di Soldionline 5 ott 2005 ore 08:50
Tra i giudizi più entusiasti vi era quello su una Sicav lussemburghese che aveva avviato la sua operatività pochi mesi prima, il 30 Marzo 2003. La Sicav era specializzata in società europee, aveva una filosofia flessibile d'investimento (potendo portare a zero la percentuale azionaria) e - con il nome accattivante e sintomatico di XYZ Absolute Return - dichiarava di perseguire l'obiettivo d'un rendimento positivo, indipendentemente dall'orientamento del mercato. La Sicav veniva presentata, dunque, come un prodotto moderno, efficiente e di ultima generazione. I primi mesi d'operatività della Sicav XYZ parevano accreditare il giudizio del giornalista: la curva del Net Asset Value del fondo era progredita con una certa regolarità ed una contenuta volatilità (grafico 1).

Grafico 1

    Decisi di approfondire le caratteristiche della Sicav, incuriosito dalla coincidenza che condividevo la mia data di nascita con la data di lancio della Sicav stessa. Rilevai, innanzitutto, che i mercati azionari del mondo avevano toccato i loro minimi intorno al 15-16 Marzo 2003. Il lancio della Sicav a fine Marzo, tutto sommato, aveva avuto la fortuna di cogliere l'ondata rialzista dei mercati quasi dal loro inizio.

    Quello che il giornalista non aveva rilevato è che la Sicav di nuova generazione altro non era che una vecchia Sicav che aveva cambiato denominazione e politica di gestione in data 30 Marzo 2003.

    Quando un fondo (od una Sicav) cambia politica di gestione, può legittimamente far tabula rasa della sua storia passata, cioè cancellarla. Di fatto, se la politica di gestione della Sicav in questione fosse effettivamente e significativamente mutata, è come se si fosse trattato di una Sicav del tutto nuova e, quindi, il confronto con il precedente track record si sarebbe potuto persino considerare metodologicamente scorretto.

    Tuttavia, può avvenire che questa discontinuità col passato talvolta venga decisa un po' artificiosamente per una deliberata scelta di marketing, quando la storia gestionale del fondo non è particolarmente brillante e diventa imbarazzante ai fini del suo collocamento. Giudicare ex ante il grado di reale discontinuità gestionale d'un fondo rispetto al passato non è davvero cosa facile. È un processo che deve passare attraverso una lunga analisi sul campo.

    Per fare un confronto che gioca sulla coincidenza tra la mia data di nascita ed il lancio del fondo, è come se io mi fossi abbassato l'età di qualche anno ed avessi cancellato dal mio curriculum qualche investimento non propriamente brillante ('Cucù, non c'è più').

    In effetti, ricostruendo la storia della vecchia Sicav e dell'Araba Fenice risorta dalle sue ceneri, il quadro che veniva fuori era quello d'una Sicav che aveva pagato duramente il ritracciamento dei mercati negli anni 2000-2002 (grafico 2).

    Grafico 2
    Ma l'analisi poteva farsi ancora più incisiva. Poiché la strategia dichiarata della Sicav era quella d'investire in società europee, il confronto con un benchmark come il MSCI Europe appariva più che ragionevole (grafico nero del grafico 3). Se è vero che i fondi flessibili non hanno l'obbligo di dichiarare il benchmark e le Sicav non lo hanno mai, nessuno vieta all'analista-risparmiatore-investitore 'astuto' di sovrapporre ad una Sicav o ad un fondo flessibile un benchmark giudicato coerente con la sua politica ed i suoi mercati geografici d'investimento. Ovviamente esiste una scuola di pensiero che si oppone a questo confronto perché ritiene che questo confronto sia 'politicamente scorretto'. È una scuola di pensiero che rispetto ma preferisco restare 'politicamente scorretto' quando la scorrettezza politica mi offre spunti d'indagine utili ad una scelta razionale.

    Realizzando questo confronto su un ciclo completo di mercato bull & bear, esso ci suggerisce se sarebbe stato meglio perseguire una strategia d'indicizzazione al benchmark piuttosto che una politica d'investimento flessibile. Ci offre, in definitiva, informazioni utilissime sulle capacità gestionali del gestore e/o, come vedremo oltre, sulla veridicità della strategia di gestione dichiarata nel Prospetto Informativo del fondo.

    Grafico 3
    Nel nostro caso appare evidente che la vecchia Sicav 'pensionata' aveva sofferto più o meno come l'indice MSCI Europe ma con un volatilità persino maggiore dell'indice stesso e che aveva colto la ripresa sui mercati per presentarsi agli investitori con una nuova verginità. Appare anche evidente che la nuova Sicav presenta una volatilità minore di quella vecchia ma al prezzo di non riuscire a star dietro al benchmark nei mercati rialzisti. Tutto sommato, bisognerebbe almeno verificare in un ciclo di mercato orso come il lifting gestionale abbia modificato la capacità del fondo di contenere le perdite. Per questa ragione è una Sicav che può anche essere messa sotto osservazione ma di certo non sottoscritta oggi. Sul mercato esistono prodotti nettamente migliori e più trasparenti.

    L'esercizio di confrontare un fondo (dichiarato) flessibile con un benchmark idoneo offre degli utili spunti di riflessione sul suo effettivo grado di flessibilità, ovverosia su quanto questa flessibilità venga effettivamente sfruttata.

    Il grafico 4, ad esempio, ci dà la rappresentazione d'un fondo flessibile specializzato sul mercato azionario italiano.

    Grafico 4

    Ma il grafico 5, che lo confronta con l'indice MSCI Italy, ci rivela che questo fondo flessibile è un realtà un 'semiflessibile' che si comporta, purtroppo, peggio d'un indicizzato puro ma con un livello commissionale nettamente superiore (il che è una delle cause delle sue peggiori performance)

    Grafico 5


    Questa tecnica del confronto tra un fondo flessibile ed il suo benchmark 'politicamente scorretto' può diventare la bestia nera di molti gestori ma anche l'angelo custode di molti investitori, in quanto offre informazioni d'eccezionale interesse ed utilità per evitare errori grossolani nella selezione dei fondi. Infatti, esiste un radicato filone di pensiero che giudica che l'imposizione del benchmark nei prospetti informativi dei fondi abbia alimentato il dilagante processo di indicizzazione dei fondi stessi. Io la penso diversamente ma, ovviamente, chi abbraccia questo diverso filone di pensiero vede come fumo negli occhi che si possa sovrapporre un benchmark 'idoneo' addirittura ad un fondo flessibile che, per regolamento, non è tenuto a questo accostamento. Eppure, proprio questo accostamento 'contro natura' offre molte più informazioni di quanto non si sospetti a prima vista, prima fra tutte quella sull'effettivo grado di sfruttamento dei gradi di libertà concessi ai gestori dei fondi flessibili. Torneremo su questo argomento nelle prossime settimane.

    Come dite? Volete conoscere i nomi della Sicav e del fondo in questione? Li trovate in 'Judo finanziario' in vendita su www.educopolis.com .



Paolo Sassetti




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