La pensione ai parasubordinati? La paga la Gestione Separata
Istituita nel 1996, la Gestione Separata dell’Inps va crescendo ogni anno d’importanza, dato che in essa vengono iscritti quei lavoratori “parasubordinati” la cui attività non consente un’iscrizione alle altre gestioni previste per lavoratori dipendenti o autonomi. Dai Co.co.co. ai venditori porta a porta, si tratta di un esercito che le recenti trasformazioni del mercato del lavoro hanno contribuito ad ampliare sempre più.
di La redazione di Soldionline 5 dic 2006 ore 09:54
Per questa gestione vale il principio di cassa, dunque i contributi vengono versati con riferimento all'anno nel quale il reddito viene effettivamente percepito, anche se si riferisce ad attività svolte in anni solari precedenti. I soggetti tenuti al versamento del contributo alla gestione separata hanno diritto all'accredito di tutti i contributi mensili relativi a ciascun anno solare cui si riferise il versamento, purchè abbiano corrisposto un contributo non inferiore a quello calcolato sul reddito minimo stabilito per commercianti e artigiani (che per il 2006, ad esempio, è pari a 13.345 euro). Gli iscritti alla gestione separata hanno diritto alla pensione di vecchiaia e di inabilità, all'assegno di invalidità, alla pensione ai superstiti, secondo le disposizioni già previste per gli esercenti attività commerciali. I trattamenti pensionistici sono liquidati in base al sistema contributivo.
La pensione stessa viene calcolata in base al sistema contributivo, ossia basandosi sul montante contributivo e sul coefficiente di trasformazione relativo all'età posseduta al momento dell'entrata in pensione. Il montante contributivo è pari alla somma dei contributi versati o accreditati, rivalutati il 31 dicembre di ogni anno (salvo la contribuzione dell'anno corrente) al tasso di capitalizzazione determinato dall'Istat, sulla base della variazione media del Pil nominale nel quinquennio precedente l'anno di rivalutazione. Il che per inciso significa che fasi di espansione economica comportano una maggiore rivalutazione delle pensioni, mentre fasi di ristagno dell'economia si riflettono in minori rivalutazioni del montante contributivo.
Attenzione però: la domanda d'iscrizione alla gestione separata, obbligatoria anche per i lavoratori occasionali solo nel caso in cui il reddito annuo derivante da tale attività sia superiore ai 5 mila euro (mentre è obbligatoria per tutti i 'professionisti privi di cassa'), deve essere presentata dal beneficiario del trattamento. Dunque non sarà il vostro datore di lavoro ad inviare la vostra pratica all'Inps, ma dovrete pensarci voi stessi, utilizzando i modelli in distribuzione presso tutte le sedi Inps, specificando i propri dati anagrafici, il codice fiscale, il proprio domicilio, il tipo di attività svolta, l'inizio dell'attività ed i dati del committente. In alternativa potete richiedere l'iscrizione anche telefonando al Contact Center Inps, ossia al numero verde 803.164, ovvero compliando il modulo online nella sezione servizio online al cittadino del sito istituzionale www.inps.it, differente a seconda che siate un professionista, un Co.co.co. o un venditore porta a porta. Ovviamente se avete svolto occasionalmente una qualche attività a titolo gratuito non esiste alcun obbligo di iscrizione, dato che non avendo percepito nulla non avrete neppure diritto ad un contributo previdenziale.
Analista finanziario, Amministratore di 6 In Rete Consulting
Chi è Luca Spoldi
Leggi tutti gli Articoli