NAVIGA IL SITO

Due domande del Signor Giancarlo

di La redazione di Soldionline 10 apr 2006 ore 10:52

Domanda 1:

Gentile Dottor Caranti,
sto seguendo il Corso Swap con molto interesse, purtroppo però non riesco ad aver chiarezza su alcuni aspetti che girano attorno all'argomento del Corso.
Le sarei infinitamente grato, se potesse chiarirmi il significato di "ASSET SWAP SPREAD".
Per farle un esempio di come tale denominazione mi perseguiti, capita a volte di sentirmi dire che quella data obbligazione in asset swap è a -3bps oppure leggo un quotidiano finanziario dove ad es. viene riportata il seguente schema:



in cui l'ultima colonna mi è di difficile lettura, non come dato, ma come significato intrinseco.
Inoltre Le chiedo cosa vuol dire quando in relazione ad un obbligazione emessa (es. btp oppure sovranazionali, comunque a tasso fisso) si sente dire che il titolo in questione si è ALLARGATO o RISTRETTO sul mercato secondario.
Infine dal punto di vista dell'emittente una volta che il titolo (a tasso fisso) è stato collocato sul mercato ed inizia ad essere scambiato sul secondario, è meglio e se si perchè, che il titolo si ALLARGHI o RESTRINGA?
So di metter a dura prova la sua pazienza e disponibilità ma mi creda nonostante i libri letti e una cultura universitaria di base non riesco a venir fuori da questi dubbi.
... comunque grazie

Giancarlo


Risposta:

Gentile Dottor Giancarlo,
cominceremmo col definire cos'è un asset swap spread.
In letteratura esistono vari modi per misurare la propensione al rischio dei mercati: il primo è, per esempio, il differenziale di rendimento tra i tassi fissi sugli swap a 10 anni Usa e i rendimenti dei titoli di Stato a 10 anni Usa (Asset Swap Spread).
La figura allegata le mostra come l'andamento del differenziale Btp-Bund dal 1999 in poi è decisamente positivamente correlato con questa variabile.



Dire che un'obbligazione è in asset swap a -3bps (basis points) significa che tra il rendimento dell'obbligazione e quello di uno swap (IRS) che da una parte paga l'euribor (o libor) e dall'altra paga un tasso fisso (che è proprio il tasso di nostro riferimento) ci sono 3 punti base (0,03%).
Fondamentalmente è un indicatore macroeconomico e di propensione al rischio delle banche.
Il BID è sempre minore dell'ASK. Infatti le banche guadagnano nel cosiddetto bid ask spread:
comprano al bid e vendono all'ask (guadagnando la differenza).
Quindi noi per vendere qualcosa alla banca dobbiamo vendere il bid per comprare l'ask.
L'ultima colonna è la media dell'ASS bid e ASS ask (MID).
In pratica è un indicatore che si guarda per avere un'idea generale del comparto.
Dal momento che in aggregato c'è chi vende e c'è chi compra (ovviamente il 50% vende e il 50% compra), la media aritmetica è una buona soluzione per sapere "grosso modo" il livello
sul quale si aggira il valore.
Prenda per esempio l'euro/dollaro: se lo scopo non è quello di andare lunghi o corti ma solo di sapere il livello del cambio si vede il MID. Se voglio andare lungo (=comprare) vedo l'ask, se vado corto il bid.
Speriamo di essere stati sufficientemente esaustivi.

Cordialmente,

Ralph Sassun - Francesco Caranti

Domanda 2:

Vi ringrazio infinitamente per la cortesia e disponibilità dimostratami.
Purtroppo non avendo interlocutori validi e competenti a cui rivolgermi, diventa un problema quando emergono dubbi e perplessità inerenti l'argomento finanza.
Non ho francamente capito se la risposta agli ultimi due punti è da ricavare dalla vostra risposta alla mia mail,....... o forse non ne potevate più....
Se con molta calma e in un momento tranquillo mi rispondeste anche a questi ultimi due punti ( che riporto di seguito) ve ne sarei grato.
Se esiste un servizio, un sito, un libro particolare, una persona, anche a pagamento al quale potermi rivolgere quando sono nel panico... vi prego di segnalarmelo.

' ... inoltre Le chiedo cosa vuol dire quando in relazione ad un obbligazione emessa (es. btp oppure sovranazionali, comunque a tasso fisso) si sente dire che il titolo in questione si è ALLARGATO o RISTRETTO sul mercato secondario.
Infine dal punto di vista dell'emittente una volta che il titolo (a tasso fisso) è stato collocato sul mercato ed inizia ad essere scambiato sul secondario, è meglio e se si perchè, che il titolo si ALLARGHI o RESTRINGA? "

Un cordiale saluto

Giancarlo


Risposta:

Caro dottor Giancarlo,
ci scusi se le abbiamo risposto 'a rate' ... provvediamo subito.

Per prima cosa vediamo cosa sono i due mercati: il primario è il mercato di collocazione (le aste, le ipo,...) dove intervengono in genere (e specie per le aste delle obbligazioni) solo le banche. Non è quindi accessibile al consumatore.
Il secondario rappresenta tutti gli scambi successivi alla collocazione. Per esempio quando lei compra un'azione in banca: l'azione è già stata emessa e chi l'ha comprata per primo sul primario la vende a lei sul secondario. E' evidente che tutti gli scambi avvengono sul secondario mentre le transazioni di acquisto vero e proprio sono sul primario.
Detto questo la terminologia di allargarsi del titolo o restringersi è molto dubbia; sinceramente è la prima volta che lo sentiamo ed anche altri professori universitari non si sono dimostrati altrettanto decisi nella risposta.
La nostra opinione è la seguente: se un titolo si allarga sul secondario significa che aumentano i volumi (le quantità) di scambi.
In pratica le banche che detenevano titoli comprati sul primario li vendono ora sul secondario, aumentandone lo stock.
In questa visione non esisterebbe però il restringersi, dato che una volta entrato il titolo resta sempre sul secondario.
Quindi pensiamo che l'allargarsi o restringersi sia riferito esclusivamente ai volumi.
Per l'emittente, che il titolo abbia intensi scambi o meno, è di poca importanza. Lo è invece per gli investitori perchè titoli con molti scambi (liquidi) hanno un prezzo di mercato veritiero mentre titoli illiquidi (ricordi l'esempio degli swaps) sono di difficile scambio e quindi il prezzo potrebbe non rispecchiare il suo valore corretto. Chi detiene un bond illiquido (Russia e LTCM docent) ha difficoltà a vendere al prezzo veritiero (che per i bond è sempre ricavabile attualizzando i flussi di cassa) e spesso deve accontentarsi di cederlo ad un prezzo nettamente inferiore.
D'altro canto l'aumentare dei volumi spesso genera movimenti di mercato abbastanza notevoli, anche se questo non è il caso del mercato obbligazionario.

Speriamo di aver interpretato bene il senso del termine.

Molti cordiali saluti.

Ralph Sassun - Francesco Caranti



Esiste anche un "Help Desk" al quale rivolgere le vostre domande, che saranno pubblicate insieme alle risposte dell'Autore, nella rubrica

Indirizzate quindi le vostre domande a:

corso swap... in tandem@soldionline.it
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.