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Visione neutrale sui Btp (e sui bond in generale)

Gli analisti di ANIMA segnalano che, a differenza di quanto accade nel comparto azionario, sulle asset class obbligazionarie gli indici di volatilità hanno raggiunto nuovi minimi storici

di Redazione Soldionline 16 ott 2020 ore 13:30

I rendimenti dei Btp si sono portati ai minimi assoluti, grazie anche all'esito della recente consultazione elettorale e all'azione delle Banche Centrali. In particolare, il rendimento del titolo di stato italiano con scadenza a 10 anni è sceso sotto lo 0,8%, mentre l'emissione della prima tranche del Btp gennaio 2024 (triennale) ha spuntato un rendimento negativo.
Inoltre, gli analisti di ANIMA segnalano che, a differenza di quanto accade nel comparto azionario, sulle asset class obbligazionarie gli indici di volatilità hanno raggiunto nuovi minimi storici.
Tuttavia, gli esperti mantengono una visione neutrale sui bond e nell'analisi seguente spiegano i motivi di questa scelta.


trading-azioniSe sui mercati azionari gli indici di volatilità sono tornati su livelli elevati, sulle asset class obbligazionarie hanno raggiunto nuovi minimi storici, complice l’azione delle Banche Centrali. Lo scenario più probabile è che la fase di consolidamento si estenda; di qui la scelta di impostare strategie volte a sfruttare il tradingrange. Guardando ai singoli comparti, per quanto riguarda le obbligazioni governative e corporate IG in euro (che rientrano nello stesso programma di acquisti della Banca Centrale Europea), il giudizio rimane neutrale. Neutralità anche sui titoli di stato italiani, che mantengono un’intonazione positiva grazie all’esito della consultazione elettorale, che ha allontanato la possi-bilità di una crisi di governo.

Da mesi ormai, lo spread fra Btp e Bund non fa più notizia: il differenziale tra il rendimento del Btp a 10 anni e il Bund tedesco di pari durata è molto lontano dai picchi raggiunti nel mese di aprile/maggio quando, a causa dell’emergenza coronavirus, salì fino a quota 230 punti; oggi si muove in area 130/140 punti, ed è arrivato a sfiorare negli ultimi giorni 125 punti base. Anche il rendimento è sceso toccando i minimi di sempre sotto quota 0,8 per cento (si veda sot-to il Grafico 3). A questi livelli, si ritiene che il potenziale di ulteriore restringimento sia limitato e non sufficiente a giustificare un cambio di view. Cautela sui corporate High Yield, la cui debolezza potrebbe proseguire in concomitanza con la volatilità sui mercati azionari. In merito ai mercati valutari, pur mantenendo un giudizio strategicamente negativo sul dollaro, confermiamo un orientamento più costruttivo nel breve periodo, visto il favore di cui gode nelle fasi di avversione al rischio. Il difficile dialogo tra Regno Unito e UE sulla questione Brexit giustifica il giudizio negativo sulla sterlina.

Il periodo di transizione termina il 31 dicembre, ma la deadline per trovare un accordo su Brexit è più vicina, visti i tempi necessari per l’approvazione parlamentare; il Presidente Britannico Johnson, peraltro, ha riferito che se non si dovesse raggiungere l’accordo commerciale entro il 15 ottobre, si procederà con il “no deal”.

 

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