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Vi ricordate la “Grande Rotazione”?

Nel 2016 il tema sulla bocca di tutti era la Grande Rotazione, ovvero un massiccio spostamento degli investitori, fuori dall’azionario e verso l’obbligazionario. Che fine ha fatto?

di Valter Buffo 24 set 2018 ore 07:48

Commento giornaliero di recce-d.com

 

In vista della riunione Fed di dopodomani, oggi Recce’d vi porterà indietro nel tempo: ma non di molto. Non parliamo infatti di 100 anni fa, ma solo di due anni fa: nel 2016 il tema sulla bocca di tutti era la Grande Rotazione, ovvero un massiccio spostamento degli investitori, fuori dall’azionario e verso l’obbligazionario. La grande Rotazione è un esempio eccellente dei “temi di marketing”, ovvero dei temi che poi tutti discutono ma che non trovano alcuna conferma nella realtà: più di recente, c’è stata la “crescita globale sincronizzata”, argomento molto dibattuto che però non si è mai visto nella realtà dei fatti.

bondsSi tratta di argomenti che vengono scelti, sia dalle Reti che vendono i prodotti finanziari, sia dalle banche di investimento, con il solo scopo di fare muovere i portafogli, mantenendo sempre al tempo stesso il Cliente finale “completamente investito”. Se poi la realtà non corrisponde, non importa: tanto poi i Clienti dimenticano tutto (e purtroppo, in molti casi è proprio vero che l’investitore ha la memoria corta).

Se oggi noi di Recce’d ritiriamo fuori il tema della Grande Rotazione, la ragione è una sola: ci sono i fatti. O perlomeno c’è un fatto, i nuovi massimi dell’anno per il rendimento del Titolo di Stato Usa a 10 anni, che potrebbe (non è detto) segnalare una svolta epocale. Tra quelli che la vedono in questo modo, oggi citeremo Albert Edwards di Société Générale:

 

Albert Edwards, global strategist at Société Générale, this week cautioned that the moment of reckoning for stocks is near and investors should stop buying into the fantasy of a robust economy as a recession is lurking right around the corner. (…) The strategist — who has doggedly warned that the central banks’ easy-money policies since the 2008 financial crisis have created a giant bubble that would eventually plunge the global markets into a financial ice age — believes 2018 is looking a lot like 2007. If history repeats itself, which he seems to think it will, the selloff in stocks will be triggered by rising yields on the back of improving economic data even as expectations for inflation remains muted. (…) And although the famed perma-bear himself declined to predict a specific number that could trigger a market collapse, he cited research from his colleague Stephanie Aymes who projected selling pressure to accelerate when the 10-year Treasury yield nears 3.05%, a level that was recently breached. “The Citi Economic Surprise Index for the U.S. had slumped back towards zero. That convergence of expectations with the data normally means yields should have continued to paddle sideways around 2.8% — and yet we have seen this dramatic rise,” he said. The yield on the 10-year note   moved above the closely watched 3% mark on Monday with upward pressure expected to steadily build as the Fed continues to tighten the monetary policy on a booming economy. The central bank is widely expected to hike the federal-funds rate, currently at 1.75% to 2%, by 25 basis points when the FOMC convenes its two-day meeting on Sept. 25.

 

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Fonte: BofA Merrill Lynch

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 24 settembre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Si apre la settimana della riunione della Fed
  • Giovedì è arrivato fino a 1,1800 il dollaro USA che apre la settimana a 1,1750
  • Il Dow Jones ha fatto segnare giovedì scorso i suoi massimi assoluti
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo dell’elefante nella stanza: le prospettive per i mercati obbligazionari
  • SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana ancora la politica: ci concentriamo, però, sull’Italia

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