Valore, crescita, e la scelta dello struzzo
Se l’investitore si accoda alla massa, e va dietro a “quello che si dice in giro”, potrebbe poi ritrovarsi solo e con il cerino acceso in mano che scotta le dita
di Valter Buffo 22 set 2020 ore 10:18Commento di recce-d.com
Il tema che Recce’d vi ha proposto in febbraio, e che poi ha analizzato ed approfondito fino ad oggi in 24 interventi, è diventato con il passare delle settimane un tema centrale per i mercati di borsa di tutto il mondo e ha trovato spazio amplissimo nei media di ogni tipo. Persino la stampa quotidiana in Italia se ne è occupata. Ciò che colpisce noi, e non solo noi, di quanto viene scritto e detto in Italia dal cosiddetto mainstream è che si tratta di un messaggio univoco e corale, che punta a minimizzare. In estrema sintesi, tutti gli interventi di cui abbiamo notizia dicono ai lettori (più o meno) ciò che segue: “non preoccupatevi, tranquilli, tutto presto o tardi tornerà come prima: alla buona e vecchia maniera”.
Chi afferma queste cose, chi lancia questo tipo di messaggio, si assume una grande responsabilità, che noi in Recce’d non vogliamo assolutamente assumerci. Dire agli investitori, in questo 2020, che “tutto tornerà come era una volta” a noi sembra non solo sbagliato e miope, ma pure irresponsabile, tanto sono i dati di fatto che autorizzano una serie di dubbi al proposito. Un investitore che si affidasse a questo tipo di valutazione, e di impostazione nella costruzione del proprio portafoglio titoli, potrebbe subire danni molto gravi: è possibile, e deve come minimo essere valutato con attenzione. E’ possibile, e lo dicono i fatti: chi avesse seguito questo tipo di indicazione 12 mesi fa oggi si troverebbe in difficoltà profonde, come Recce’d vi ha già illustrato, e documentato, nei 24 episodi precedenti.
L’immagine qui sopra, che proviene da Twitter, afferma una cosa vera, e persino facile da intuire: quando si manifestano anomalie come quella del grafico, si presentano anche “le opportunità di una vita”. Verissimo: ma per completezza, sarà dovere di quei commentatori che non vogliono passare per irresponsabili aggiungere che si presentano anche “i rischi di una vita”. Se l’investitore si accoda alla massa, e va dietro a “quello che si dice in giro”, potrebbe poi ritrovarsi solo e con il cerino acceso in mano che scotta le dita.
Come Recce’d scriveva sette giorni fa, eccessi documentati, come quello qui sopra, ci dicono, in modo non equivocabile, che qualche cosa è in atto, che qualche cosa sta succedendo. Presentarsi al pubblico degli investitori con il tono paternalistico di chi dice “tranquilli ragazzi, non sta succedendo nulla”, è un atteggiamento come già detto poco o per nulla responsabile. E’ il tipico atteggiamento di uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia, pensando in quel modo di nascondersi al predatore. Voi vorreste fare la fine di quello struzzo?
Per evitare quella fine, si dovrebbe invece analizzare (e Recce’d lo sta facendo per i lettori) che cosa sta succedendo e perché, per poi arrivare a quali sono le opportunità e come si può raggiungerle. Non si può fare in quattro e quattro otto, con atteggiamenti faciloni e con la bilancia del droghiere: occorrono strumenti più sofisticati e precisi degli strumenti di cui dispone un venditore medio. Questo perché è necessario prendere con attenzione in esame tutte le varie alternative: se è meglio “value”, se è meglio “growth”, oppure se è meglio farla finita, e liberarsi del tutto di concetti che ormai non ci aiutano più e ci creano confusione. E poi: se una enormità come quella del grafico sopra offre indicazioni soltanto nel ristretto campo degli investimenti in azioni, oppure se da quel grafico è obbligatori ricavare indicazioni anche su tutti gli altri investimento del nostro portafoglio, dalle valute alle materie prime alle obbligazioni. Ed infine: quanto è ragionevole, quanto è sensato, affidare i propri soldi in gestione agli algoritmi che basano i loro orini di acquisto e vendita (coi vostri soldi) a regolarità storiche e statistiche del medesimo tipo, regolarità che il grafico qui sopra ci porta a domandarci “quali regolarità hanno visto, questi signori?”.
L’attualità di questi temi non vi è semplicemente documentata dagli articoli che leggete sulla stampa in Italia: sono proprio gli stessi mercati finanziari a riproporvi ogni mattina queste problematiche, e non deve sfuggirvi vi qualche segnale di urgenza. Recce’d dal febbraio 2020 vi ha proposto un problema che tocca l’impostazione, i criteri alla base delle vostre scelte di investimento: potrebbe però accadere, come spiega il brano che abbiamo selezionato oggi e che chiude il contributo, che voi investitori non abbiate un tempo lunghissimo per riflettere su questi temi, ad esempio se consideriamo il calo dell’indice Nasdaq delle ultime tre settimane. Del brano che segue, noi vogliamo mettere alla vostra attenzione in particolare la chiusura, e l’accenno all’inflazione. Ma che cosa c’entra, qui, l’inflazione? Come vedete, è necessario adottare una visuale più ampia (se parliamo di inflazione, la mente corre al dollaro, all’oro, e ad altro) e noi lo faremo con voi su Soldionline.it nelle prossime settimane.
Another day, another set of market takes, warning that the recent advent of helicopter money - which resulted in the worst September for the Nasdaq since Q4 2018: "A lot of pain has been inflected, the bulls will try and buy the dips into quarter-end, September 30th. We see a crash by October 10th, sell EVERY rally." That may be a bit extreme, because the muscle memory of traders is still buzzing with the expectation that a market crash will merely prompt the Fed to go back to its monetary stimulus roots, and as such instead of selling traders may well resume buying having already priced in the necessary step of Fed intervention (which however requires another market crash). So the sequence of events, especially with Trump desperate to demonstrate a strong stock market into the election, is not quite so clear to us. However, one thing that is clear is that the market remains solidly in the deflation camp, which in turn reveals what the Bear Traps report contends is the story of the month, namely "the growth to value tremors have been revisiting with intensity, the 'quake' is coming." This can be seen in the chart of Russell growth to value below, where said tremors have seen the ratio peak at an all time high in early September, and then quickly reversing to three month lows in what may be the start of an epic mean reversion. So is long Value/short Growth the trade of a lifetime? According to McDonald as long as the RLG Russel Growth vs. RLV Russell Value ratio stays under 1.85, "the long value trade is a home-run" as more and more investing legends - Druckenmiller, Einhorn, Melkman, Greenspan, Sherman/Gundlach, and co - publicly talk-up inflation risk: "The natives are restless, real money asset managers are listening. Capital is starting to exit growth, nearly $1T last 10 days."