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Usa: tra fiducia e consumi

Di tutti i dati che sono stati pubblicati venerdì 27 aprile, quello che a nostro avviso aveva il peso maggiore, per i nostri e vostri investimenti, è il deludente, anzi deludentissimo dato per i consumi

di Valter Buffo 30 apr 2018 ore 09:20

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Di tutti i dati che sono stati pubblicati venerdì 27 aprile, quello che a nostro avviso aveva il peso maggiore, per i nostri e vostri investimenti, è il deludente, anzi deludentissimo dato per i consumi: in buona sostanza, il GDP degli Stati Uniti è cresciuto nel primo trimestre 2018 del 2,3% annualizzato, ma solo grazie all’aumento delle scorte; se si fosse trattato solo dei consumi, la crescita sarebbe scivolata molto più in basso.
usa_13Allo 1% annualizzato. Stranissimo, vedere un dato così fiacco, subito dopo un taglio alle tasse USA che il Presidente Trump aveva presentato come epocale, ovvero come un “grande regalo di Natale”. I consumatori USA nei fatti non la pensano così: o per dire meglio, non si comportano così, perché se invece guardiamo a come la pensano, sfruttando il diluvio di indici di fiducia che leggiamo ogni settimana, sembra proprio che il modo di pensare dei consumatori USA sia ben diverso dal loro comportamento effettivo, dalla loro pratica. Vediamo qui sotto nei grafici due esempi:

 

  1.     Il Consumer Sentiment della Università di Chicago
  2.     L’indice nazionale di Fiducia dei Consumatori


Ci sembra utile fare osservare ai lettori che in entrambi i casi gli indici sono sotto i loro massimi assoluti, e sono invece a livelli già toccati di recente (quindi: senza Trump, e senza tagli alle tasse). Nel primo dei due grafici, l’indice calcolato dalla Università di Chicago, che vedete seguendo la linea in rosso, si trova oggi a 98,8 punti, il medesimo livello del 2005, mentre alla fine del Millennio precedente è rimasto per più di un anno intorno a 110. L’indice della fiducia dei consumatori invece sta oggi a 127,8 punti, e si trova quindi a livelli più elevati rispetto agli anni 2005-2007, ma sta molto al di sotto dei massimi della fine dello scorso Millennio (144,5). Per entrambi gli indici, abbiamo preso in esame i valori aggiornati proprio durante la scorsa settimana. Tornando quindi allo spunto inziale: esaminando i dati, sembrerebbe che i consumatori negli Stati Uniti agiscono in un modo, e poi rispondono ai sondaggi in tutt’altro modo. A noi investitori tocca il difficilissimo compito di scegliere … da che parte stare.

 

consumer-sentiment-universita-di-chicago

Fonte: ZH

indice-nazionale-fiducia-dei-consumatori

Fonte: MW

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 30 aprile 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     L’indice S&P 500 della Borsa di New York rimane senza direzione anche dopo i dati dei Big Tech. Domani vedremo Apple
  2.     Si scrive e si discute ogni giorno di quali saranno le implicazioni, anche psicologiche, di un rendimento del decennale USA stabilmente sopra il 3%
  3.     Questa settimana si attendo in dati per l’occupazione negli Stati Uniti
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo delle nuove opportunità che si presentano oggi operando sulle Borse in Europa
  5.     SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà la fine della fase chiamata  “buy the dip”in Borsa

 

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