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Un Referendum sui tassi negativi?

Brexit non sarà il solo Referendum importante per i vostri investimenti: ci sarà ovviamente quello italiano di ottobre e poi forse ci sarà un Referendum globale sui tassi negativi di interesse, dove si voterà con gli investimenti, e non con la scheda elettorale

di Redazione Soldionline 21 giu 2016 ore 09:04

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Abbiamo scritto, molto e forse anche troppo, che Brexit non un fattore per le vostre performances 2016: e per non fuggire di fronte alle responsabilità verso i lettori di SoldiOnline, vogliamo oggi metter in luce quello che a nostro parere è invece uno dei fattori più importanti. Ne abbiamo scritto, con dettaglio, anche nel nostro Blog: la politica dei tassi negativi di interesse è sotto accusa, è stata del tutto screditata dai mercati finanziari (basterà vedere lo yen fortissimo a 104 contro dollaro USA, oppure le Borse europee negli ultimi 12 mesi, per rendersene conto: e molti investitori hanno purtroppo per loro toccato con mano). Ora stiamo entrando in una fase nuova, che potrebbe anche aumentare di importanza da venerdì in avanti: ed è per questo che ci siamo chiesti se non ci sia un altro Referendum, ben più importante di Brexit, che attende gli investitori italiani: è il Referendum sui tassi negativi di interesse, che non si farebbe con le schede elettorali ma con le vendite sui mercati finanziari.

Ripetiamo qui, per vostra comodità, alcuni dati aggiornati a ieri, prendendoli dal Financial Times:

·       the stock of Japanese government bonds trading with negative yield reached $6.1tr. This brought the proportion of JGBs trading at negative yields to 78% of the total outstanding amount
·       in the Euro area, $2.4tr of government bonds trade with negative yields, or around 36% of all Euro area government bonds. Within the Euro area, the proportion of bonds trading at negative yields is the highest in Germany, or 77%. Further, we find that $682bn of Euro area government bonds with maturities greater than 2 years trade at yields below -40bp, making these bonds ineligible for ECB purchases

A questi dati corrispondono almeno quattro conflitti (politici ed economici) aperti, che potrebbero portarci verso quel nuovo, e pericoloso, Referendum di cui si diceva:
1.     i risparmiatori tedeschi contro la BCE: da oltre un anno i risparmiatori tedeschi si sono organizzati per contrastare, anche a livello politico, una politica monetaria che “penalizza chi risparmia”, e questo diffuso malcontento due mesi fa è stato ripreso anche da autorevoli esponenti della maggioranza parlamentare tedesca
2.     le compagnie di assicurazione contro le Banche Centrali: ha detto Warren Buffett alla recente assemblea di Berkshire Hathaway: "bonds are unattractive, if not terrible, for reinsurers"; i tassi negativi creano forte tensione per Compagnie di Assicurazione e Fondi Pensione
3.     il conflitto inter-generazionale: ieri mattina Citigroup ha pubblicato una ricerca ed il grafico (molto divertente) che trovate qui sotto e ha scritto: With low rates eating into portfolios, retirees are left with few options to maintain their expected standards of life after ending work. Savers – the old – are likely to recoup their losses due to negative interest rates from younger generations. We are likely to see a continuation of this pattern of intergenerational conflict as the old gear up to defend their standard of living in the face of secularly low rates of return on saving.
4.     le banche commerciali contro la BCE: la Santa Alleanza 2013-2014 si è ormai rotta, e nel 2016 molte grandi banche (a partire per paradosso proprio da  Deutsche Bank) hanno preso una posizione pubblica critica verso la BCE e le sue politiche monetarie; la ragione la vedete nella tabella qui sotto, che vi aggiorna sul calo del “margine di interesse” per le banche commerciali di Eurozona.
 
Per chiudere oggi, utilizzeremo la conclusione a cui arriva il lavoro di Citigroup che abbiamo citato qui sopra:

Few would argue that the solution to geriatric economics is for central banks to raise rates — that risks prompting a recession and curtailing economic growth to everyone's disadvantage — but neither can the shifting burden of negative rates and lower returns be ignored.

CONCLUSIONE    Recce’d vi anticipa che Brexit non sarà il solo Referendum importante per i vostri investimenti: ci sarà ovviamente quello italiano di ottobre e poi forse ci sarà un Referendum globale sui tassi negativi di interesse, dove si voterà con gli investimenti, e non con la scheda elettorale.

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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 7,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1.     Ieri tutto è cambiato: e questa sera Yellen potrà cambiare tutto una seconda volta   Alla chiusura degli SHORT che ieri ha determinato un forte recupero delle Borse, potrebbe seguire un nuovo shock tra poche ore se Yellen decidesse di annunciare un rialzo a luglio
2.     Brexit è dopodomani: che fare venerdì?      Il rialzo del 2,1% della sterlina ieri contro USD è lontanissimo dai dati medi per le variazioni giornaliere: si tratta di un estremo, e qui torniamo al tema della gestione della volatilità trattato nella sezione L’operatività  
3.     Yen: la nota stonata  La nota di contrasto non manca mai: ed anche nella seduta di ieri, che definire euforica è poco, lo yen è rimasto fermo a 104,50, fatto che conferma che il rafforzamento dello yen non era spiegato da Brexit
4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    utilizzare in modo meccanico i dati per la volatilità, come l’indice VIX, per decidere come muovere le posizioni è un errore, e lo avete visto bene negli ultimi otto gionri; ma è un errore molto diffuso, visto che tutti i modelli di risk-management basati sul valore VAR funzionano proprio così
5.     SEZIONE L'ANALISI      Pochi nelle ultime settimane hanno ricordato che il Regno Unito non fa parte dell’Eurozona, fa parte solo del Mercato Unico: l’Eurozona costituisce proprio un “secondo passo”, rispetto al Mercato Unico, ovvero una premessa ad una integrazione politica, ad una Federazione.

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