Tutti lunghi euro?
Nel 2017 sul mercato dei cambi ha vinto chi è andato contro la BCE e oggi sono tutti, o quasi, LONG euro. Operativamente, questa è una opportunità? Ed in che direzione?
di Valter Buffo 17 ott 2017 ore 10:13Commento giornaliero di www.recce-d.com
Solo nove mesi fa, per le Reti e le banche di investimento era “obbligatorio” andare lunghi di dollari USA: oggi, alcuni dati sembrano indicare il contrario. Prendete il primo grafico qui sotto: la differenza tra i rendimenti delle obbligazioni a due anni USA e tedesche ha toccato di recente i massimi da 12 mesi a questa parte, come ci fa vedere la linea bianca, eppure sul mercato dei futures sui cambi il mercato oggi è decisamente a favore dell’euro (le barre di colore azzurro). Sembra una contraddizione, specie se associamo a tutto questo anche le recenti dichiarazioni di Yellen da una parte e di Draghi dall’altra sui tassi ufficiali (nel weekend). Se ce ne era bisogno, questa è una ennesima dimostrazione del fatto che “Don’t fight the Fed” è una frase da bar e non una indicazione operativa: come vedete anche nel grafico sotto, nel 2017 sul mercato dei cambi ha vinto chi è andato contro la BCE e oggi sono tutti, o quasi, LONG euro. Operativamente, questa è una opportunità? Ed in che direzione? Il nostro parere è questo:
- L’Eurozona è “di gran moda”, ma solo perché a questi livelli di valutazione vendere la Borsa USA ai Fondi Comuni è impossibile
- Allora le banche di investimento “pompano e pompano2 sulla crescita economica in Eurozona, che si è spostata di due decimi di punto ma di cui si scrive come se fosse raddoppiata
- A Draghi fa comodo così: lui può dire, nella stessa frase, che la crescita è buona ma che i tassi NON devono salire; e nessuno, ma proprio nessuno, che gli abbia mai chiesto come stanno insieme le due cose, nelle conferenze stampa
- Nel mercato “sotto steroidi2 del 2017 la politica è finita in soffitta: dopo lo shock di Brexit (ricordate un anno fa i toni del Mondo intero, secondo i quali la Borsa andava VENDUTA in tutto il Mondo?) ora siamo all’eccesso esattamente opposto
- Ma per noi i fatti recenti di Germania, Spagna e Austria confermano che la stabilità politica in Eurozona resta un miraggio (nonostante Macron sia stato “ipercomperato” dai mercati finanziari)
CONCLUSIONE Recce’d oggi fa il punto sull’euro contro dollaro: e noi Non la vediamo come la vede, adesso, il “consenso”
Fonte: BBG
Fonte: BBG
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 17 ottobre 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Molto importante oggi il dato per la produzione industriale negli Stati Uniti
- Petrolio anche stamattina forte in Asia, vicino ai 52$
- La riunione del FMI nel weekend non ha prodotto significative novità: una serie di messaggi “rassicuranti”, come ormai d’abitudine. Non potrebbe andare meglio, si dice a Washington.
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo ancora di utili, in coincidenza con i primi dati della nuova stagione delle trimestrali
- SEZIONE L'ANALISI questa settimana il tema del nostro approfondimento è il settore bancario, a seguito delle recenti notizie sulle banche in Italia ed i NPL, ma pure sullo spunto dei risultati trimestrali delle banche USA