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Tsunami franco svizzero, la SNB spiazza i mercati e abolisce il cambio minimo franco/euro

La Suisse Nationale Banque ha spiazzato i mercati abortendo all’improvviso la propria strategia di difesa del livello di cambio contro Euro fermo tra 1,20 e 1,25 da oltre tre anni

di Redazione Soldionline 16 gen 2015 ore 10:09

a cura di JCI Capital Ltd

La Suisse Nationale Banque (SNB) ha spiazzato i mercati giovedì mattina, abortendo all’improvviso la propria strategia di difesa del livello di cambio contro Euro fermo tra 1,20 e 1,25 da oltre tre anni. In soli dieci minuti il cambio Eur/Chf è passato da 1,20 a 0,85 con un’oscillazione pari al 30%, provocando una reazione a catena che ha bruscamente investito le altre divise ed i listini azionari internazionali. Con il passare delle ore la situazione ha riacquistato una certa stabilità, anche se a fine giornata la borsa elvetica ha chiuso con una perdita nell’ordine del 10% e per ora il cambio si è stabilizzato poco sopra la parità. Vista la portata delle oscillazioni è ragionevole ipotizzare che la SNB non si aspettasse un movimento di tale ampiezza.

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Fonte: Bloomberg. Cambio Euro Chf dal 2011

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Pochi giorni fa i dati provenienti dalla SNB denunciavano chiaramente una netta risalita delle riserve in valuta estera dopo la stabilizzazione dei trimestri precedenti, risalita che aveva lasciato intuire nuove rilevanti pressioni in acquisto di franchi da parte degli investitori esteri, nonostante i tassi sempre più bassi. Le riserve in divisa straniera, di cui possiamo vedere l’andamento nel grafico sottostante, sono risultate a dicembre pari a 495 miliardi, ben al di sopra della media dell’anno intorno ai 450 miliardi e molto al di sopra del livello di novembre a 462 miliardi.

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Fonte: Bloomberg. Riserve in valuta estera della SNB dal 2005

E’ probabile inoltre che l’avvicinarsi della data del 22 gennaio, giorno in cui la BCE terrà il suo comitato di politica monetaria, abbia rappresentato un fattore di grande rilevanza.
E’ sensato ipotizzare che la banca centrale svizzera si aspetti molto in termini di QE da parte della Bce, tanto da tirarsi fuori dal difficile compito di dover arginare il cambio in una situazione particolarmente pesante. In un certo senso è dunque ipotizzabile che la SNB sia stata costretta a ritirarsi prima che la battaglia divenisse troppo sanguinosa.

Se l’Euro sembra dunque destinata a deprezzarsi ulteriormente, i massicci acquisti da parte della SNB potrebbero rilevarsi particolarmente dannosi per i bilanci della banca, oltre a risultare probabilmente inefficaci.
Secondo il consensus di mercato un fair value del cambio euro/franco dovrebbe trovarsi in area 1,10, anche se l’elevata volatilità potrebbe condurre il cambio anche nei prossimi giorni forse nuovamente al di sotto della parità.

Senza dubbio l’impatto sull’economia elvetica sarà rilevante, con effetti particolarmente dannosi sulle esportazioni pesantemente danneggiate dal nuovo livello di cambio. A livello di mercati finanziari un altro elemento di volatilità va dunque ad aggiungersi ad un quadro già abbastanza complesso.

La decisione della SNB secondo molti osservatori, oltre ad aver causato rilevanti costi finanziari, potrebbe anche presentare un conto in termini di credibilità e reputazione della banca stessa a livello internazionale, vista la totale impreparazione con cui i mercati sono stati colti in un’epoca in cui tutte le banche centrali del pianeta vanno alla ricerca di sempre maggior trasparenza.

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