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Trump, Draghi e lo Stoxx50

I mercati finanziari in Eurozona ad oggi non riflettono alcun rischio politico derivante dalle posizioni di Trump: è un atteggiamento positivo, oppure solo un rischio mal calcolato?

di Valter Buffo 23 gen 2017 ore 09:05

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Molti tra i nostri lettori avranno a noia i commenti su Trump: ed è pienamente giustificato, dato l’eccesso dell’ultima settimana. Tuttavia, va sottolineato che la grande abilità di Donald J. Trump fino ad oggi è stata proprio quella di fare parlare di sé, nel bene o nel male non importa, tutti. Ovvio che da venerdì 20 contano, però, solo più i fatti, e non i tweet: neppure lui, esperto di comunicazione alle masse, potrà riuscire nel miracolo di “parlare da oppositore” seduto dalla Studio ovale. Ed a proposito dei fatti, noi abbiamo elaborato un (ulteriore) contributo su Trump, che però si sofferma sul tema che ci tocca più da vicino come cittadini, ovvero il suo rapporto con la Eurozona. Partiamo da uno spunto di venerdì scorso, nel giorno dell’Insediamento: proprio quel giorno l’agenzia Reuters pubblicava il contenuto di una lettera di Draghi in risposta a due parlamentari europei, nella quale Draghi precisava che “un Paese che intenda uscire dalla Unione Monetaria dovrà prima pagare il conto”. Leggiamo il testo come lo riporta Reuters

Any country leaving the euro zone would need to settle its claims or debts with the bloc's payments system before severing ties, European Central Bank President Mario Draghi said. The comment - a rare reference by Draghi to the possibility of the currency zone losing members - came in a letter to two Italian lawmakers in the European Parliament released on Friday. "If a country were to leave the Eurosystem, its national central bank's claims on or liabilities to the ECB would need to be settled in full," Draghi said in the letter. Based on data to end-November from the Target 2 payment system, that would leave Italy with a 358.6 billion euro ($383.1 billion) bill. The system records flows of payments between euro zone countries. The threat of defaults on cross-border debts has often been credited as one element keeping the euro zone together throughout the financial crisis. As these payments are not generally settled, weaker economies including Italy, Spain and Greece have accumulated huge liabilities towards Target 2 while Germany stands out as the biggest creditor with net claims of 754.1 billion euros. (…) In the letter, Draghi reiterated that the imbalances were due to the ECB's own bond buying-program, where many of the sellers are foreign investors with accounts in Germany, and ensuing portfolio rebalancing.

Dunque Draghi ha preso in considerazione, in pubblico, le modalità con le quali un Paese potrebbe chiedere di uscire dalla Unione Monetaria. Trump entra in questo gioco, ed in modo esplicito e pesante, non solo per le sue dichiarazioni sull’Eurozona e su Merkel (le vedremo domani in dettaglio) ma pure per il fatto che appoggia anche qui in modo esplicito la mossa del Regno Unito che vuole uscire dalla UE. Noi siamo toccati da questi fatti come cittadini, ma allo stesso tempo come investitori: perché (lo avevate notato?) le Borse in Eurozona sono salite più della Borsa USA dopo l’elezione di Trump (primo grafico sotto): ed è proprio questo il momento di chiedersi se la cosa ha un fondamento, se ha senso, oppure se è soltanto una reazione meccanica e non destinata a durare. 

CONCLUSIONE   I mercati finanziari in Eurozona ad oggi non riflettono alcun rischio politico derivante dalle posizioni di Trump: è un atteggiamento positivo, oppure solo un rischio mal calcolato?

borse-in-eurozona-sono-salite-piu-della-borsa-usa-dopo-l-elezione-di-trump

europa-vs-usa

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 23 gennaio 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:

 

  1.     Dollaro anche stamattina a 1,0700 in Asia contro USD
  2.     Il 4% che Trump ha promesso, per la crescita degli Stati uniti, modifica rischi e rendimenti attesi?
  3.     In settimana vedremo i dati trimestrali di tutti i grandi nomi della Tecnologia USA
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    Per una volta noi di Recce’d sul piano operativo prendiamo in esame il lungo Termine
  5.     SEZIONE L'ANALISI  Questa settimana ci dedichiamo alla Cina, in ragione dei dati pubblicati la settimana scorsa, ed anche di Trump

 

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