Titoli che rendono il 4%?
Oggi vi segnaliamo i rischi di un mercato del risparmio dove chi suggerisce certe operazioni azzardate lo fa guardando non alla redditività dell’investimento quanto a quella del prodotto
di Valter Buffo 20 mar 2017 ore 09:23Commento giornaliero di www.recce-d.com
Affari, affari, affari: ci sono obbligazioni in giro che rendono il 4%, e per chi cerca un rendimento sono la soluzione migliore. Chi lo dice? Noi no di certo: ma (purtroppo) ci tocca di leggere con sempre maggiore frequenza affermazioni semplicione come queste, rivolte ad un pubblico di risparmiatori che è stato cacciato (dalle Banche Centrali) nel vicolo cieco delle “politiche monetarie non convenzionali”. Che fare allora? Ma buttiamoci a pesce sul rischio, no? Comperiamo obbligazioni con la cedola alta, oppure comperiamo azioni con il dividendo alto. Si ma … il prezzo? Il prezzo dove lo metti, dove andrà? Non stara mica fermo! E il cambio, dove lo metti? Chi propone quelle spericolate operazioni non si sofferma certo su un dettaglio come il prezzo: e fa malissimo, perché priva l’investitore di una informazione molto importante, ovvero del fatto che sia la cedola della obbligazione sia il dividendo possono venire azzerati in una settimana, ovvero in cinque sedute, da una discesa dei prezzi. Dopodiché all’investitore resta in mano tanto rischio, e zero rendimento. E buona fortuna! Il nostro suggerimento, a chi legge questi articoli oppure a chi riceve dal consulente questi suggerimenti, è di scappare via veloce, oppure mostrare al consulente il primo grafico qui sotto: quello che vedete qui è un ETF molto diffuso che investe solo su obbligazioni “a cedola elevata”, e quindi di bassa qualità, emesse negli Stati Uniti. Cosa ci dice il grafico: che nell’ultimo anno NON ESISTE LA CEDOLA, perché il calo dei prezzi delle obbligazioni si è mangiato la cedola. In aggiunta, vedete anche che proprio nelle ultime settimana si è registrato un forte calo di questi ETF, che ha riportato il prezzo sulla media mobile a 200 giorni. Passando poi alle azioni “ad alto dividendo2, è proprio sulla base di suggerimenti come quelli di private bankers e promotori, che spingono sempre sui prodotti azionari, che la quota di azionario nei portafogli è salita in questa prima parte del 2017: il secondo grafico si riferisce ai Clienti USA della Banca Merrill Lynch, ma in Italia si sta facendo la stessa cosa. Qualcosa che Recce’d al contrario vi suggerisce di NON fare.
CONCLUSIONE Recce’d oggi vi segnala i rischi di un mercato del risparmio dove chi suggerisce certe operazioni azzardate lo fa guardando non alla redditività dell’investimento quanto a quella del prodotto
Fonte: BtH
Fonte: Merrill Lynch
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 20 marzo 2017, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Il post-Fed non è ancora finito: attenzione al dollaro USA contro yen dopo il G20
- Il petrolio apre la settimana sotto i 50$
- Questa settimana avremo dati molto significativi dal Regno Unito: domani l’inflazione e giovedì le vendite al dettaglio
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana il mercato ci suggerisce di guardare alle valute: si potrà generare performance, nel 2017, come noi abbiamo fatto nel 2016?
- SEZIONE L'ANALISI ci concentriamo, questa settimana, sull’Italia ed i suoi mercati finanziari