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Timori di una recessione, cosa aspettarsi nel 2023?

di Redazione Lapenna del Web 3 gen 2023 ore 10:23 Le news sul tuo Smartphone

grande-moderazioneFederico Vetrella - Market Strategist di IG Italia - prevede che il 2023 sarà un anno complicato a causa del mutato scenario macroeconomico che ha stravolto i fondamentali di una crescita sui mercati quasi ininterrotta – dettata dai bassi tassi di interesse e dall’immensa liquidità disponibile – e che proseguiva da quasi un decennio.

A spaventare gli investitori però, spiega Vetrella, ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale, tramite le dichiarazioni del direttore generale Kristalina Georgieva che in un’intervista all’emittente televisiva statunitense CBS ha avvertito come l’anno appena iniziato non sarà scevro da rischi recessivi, in particolare in Europa, ma anzi potrebbe essere “peggiore dell’anno passato”.

 

Secondo Vetrella questo quadro, pur non essendo tra i più rosei, non esclude la possibilità di evitare una pesante recessione nel Vecchio Continente e di scansarla del tutto Oltreoceano.

"Dal nostro punto di vista, i primi mesi del 2023 saranno cruciali per chiarire il trend primario per l’intero anno", ha avvertito lo strategist. Federico Vetrella ritiene che intorno a maggio-giugno le banche centrali potrebbero interrompere le loro politiche monetarie restrittive e mantenere i tassi di interesse al target neutrale per parecchi mesi in modo da riportare l’inflazione a livelli accettabili. Nonostante questo, per lo strategist la vera incognita sarà come reagirà l’economia reale agli sconvolgimenti monetari in atto.

Al momento, Federico Vetrella crede che un soft landing per l’economia americana sia probabile, al netto di eventuali esternalità negative, a causa di un mercato del lavoro ancora forte, di un’autonomia energetica del paese e di una crescita economica sopra le attese. "L’economia del Vecchio Continente, invece, sarà messa a dura prova a causa della crisi energetica/geopolitica che continua a imperversare sebbene sia in leggero miglioramento rispetto ai mesi precedenti", ha aggiunto Federico Vetrella.

In questo senso, conclude Vetrella, in Europa un rallentamento economico più marcato sembra plausibile anche se molto dipenderà dalle dinamiche macroeconomiche e monetarie dei prossimi mesi.

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