Storie di rimbalzi di gatti morti
Questi rimbalzi, subito seguiti da una nuova fase di ribasso, sono da interpretare come un segnale di debolezza, e non di forza, dell'indice di mercato in questione
di Valter Buffo 26 ott 2018 ore 08:49Commento giornaliero di recce-d.com
Il lavoro che Recce’d si propone di fare ogni giorno per i lettori di SoldiOnline.it che sono anche investitori è soprattutto quello di fornire a chi ci legge utili elementi giudizio, che lo aiutino a separare i fatti reali e concreti dai titoli dei giornali e dai servizi delle tv specializzate come CNBC.
Ieri, su SoldiOnline.it, ne abbiamo offerto un esempio molto concreto (Alla ricerca dell'effetto-Trump), mentre oggi proveremo a segnalare una anomalia del mondo della comunicazione finanziaria. I media che si occupano di finanza raccontano sempre con toni del tutti diversi i rialzi ed i cali delle Borse: l’entusiasmo che accompagna ogni rialzo fa il paio con il tono sommesso che commenta i cali, quasi come se televisioni e quotidiani fossero posizionati, loro stessi, LONG sui mercati.
Ed in un certo senso è proprio così, visto che i loro Clienti, che sono poi gli inserzionisti della pubblicità, loro sono effettivamente tutti LONG. Ed eccovi spiegato perché i rialzi sono sempre tutti “bene” ed i ribassi tutti “male”.
Più volte, via abbiamo scritto che un ribasso di prezzi non è “male” se i prezzi prima del ribasso erano eccessivi: lo SHORT è un bene, se i mercati sono “gonfiati”. Invece oggi vogliamo mettere alla vostra evidenza il fatto che ci sono rialzi e rialzi: ad esempio, i cosiddetti rialzi del gatto morto” non sono necessariamente un buon segnale.
Nel grafico qui sotto, i piccoli disegni di colore nero sono, appunto gatti morti, utilizzati qui per commentare la recente fase di discesa dell’indice della Borsa di New York. Vedete come sono numerosi i rimbalzi? Eppure proprio questi rimbalzi, subito seguiti da una nuova fase di ribasso, sono da interpretare come un segnale di debolezza, e non di forza, dell’indice di mercato in questione.
Troppo rapidi e troppo ampi, sempre su volumi bassissimi, sono semplicemente riflessi condizionati, che ci ricordano ancora una volta che nella gestione di portafoglio l’idea di “comperare perché il prezzo è sceso” non è sempre una buona idea.
Tutto infatti dipende dal comportamento futuro del prezzo, che è sceso ma potrebbe... ancora scendere. Non vogliamo qui ripetere l’ovvio, vogliamo invece consigliare quei lettori che si saranno sentiti dire di “comperare sui ribassi”: valutate attentamente se potrebbero per caso esserci poi ulteriori ribassi.
Fonte: ZeroHedge
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 26 ottobre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Il dollaro scende sotto 1,1400 contro euro, in attesa di vedere i dati di oggi
- Le trimestrali di Amazon, Google, Intel
- L’Italia non cede e fa un vero e proprio test all’Europa
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo della stagione USA delle trimestrali
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la Legge Finanziaria … non in Italia, ma nel Regno Unito