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Spread e prospettive italiane: quali sono le fonti di nervosismo?

In queste settimane l'azionario italiano e i titoli del debito sovrano sono rimasti sotto pressione, con uno spread che è tornato sotto i riflettori. Quali le cause di queste tensioni?

di Redazione Soldionline 25 mag 2018 ore 11:00

Da qualche giorno la notizia dell'andamento dello spread tra il Btp decennale italiano e il Bund tedesco di pari scadenza (Cos'è lo spread Btp Bund e perché è importante) è tornata di estrema attualità, diffusa non solo dalla stampa specializzata ma anche da tv e giornali più generalisti. L'andamento del differenziale tra i bond italiani e quelli tedeschi è rientrato a piena forza nel dibattito pubblico a causa del percorso, non senza ostacoli, che sta portando alla nascita del nuovo esecutivo.

Ma quali sono gli effetti dell’attuale situazione politica italiana sui mercati? Quali le cause delle tensioni di questi giorni? E cosa è lecito aspettarsi nell'immediato futuro? Cerca di rispondere a queste domande Adrian Hilton, Responsabile tassi e valute di Columbia Threadneedle Investment.

 

I recenti sviluppi dello scenario politico italiano rappresentano inevitabilmente un rischio per gli attivi italiani e potenzialmente anche per l'Europa. Ma l’intera portata del danno sarà riscontrabile solo quando il fragile contratto tra gli alleati di coalizione di sinistra e di destra si convertirà in politica.

 

italia-bandieraNel caso in cui il nuovo governo si mobilitasse per garantire le sue varie promesse fiscali - tagli fiscali aggressivi, una flat-tax a doppia aliquota ed il reddito di cittadinanza - l'Italia si troverebbe a dover potenzialmente affrontare un marcato deterioramento della sua posizione fiscale, situazione che a sua volta accenderebbe l’ira sia delle autorità della zona euro sia delle agenzie di rating. Mentre il paese attualmente gode di un surplus primario, i mercati temono che l’ambizioso pacchetto proposto, che finora non porta indicazioni sulle fonti di finanziamento, possa erodere rapidamente tale cuscinetto, mettendo a repentaglio la stabilità del rapporto debito / PIL.

 

Al di là dell'incertezza fiscale, i mercati si sono spaventati per alcune delle proposte più allettanti della coalizione, come ad esempio la cancellazione di parte del debito italiano e l'emissione di passività governative trasferibili a breve termine (viste da alcuni come una valuta parallela). Mentre la proposta di cancellazione del debito è stata abbandonata, i mercati penalizzano questo approccio poco ortodosso aumentando il premio richiesto per mantenere il debito italiano.

 

Un'altra fonte di nervosismo è data dal fatto che la terza economia della zona euro potrebbe presto finire nelle mani di partiti ostili ad una permanenza dell’Italia nella moneta unica, e che sembrano avviati in rotta di collisione con Bruxelles: i prezzi degli attivi europei rimangono infatti molto sensibili a qualsiasi aumento del rischio di una rottura.

 

Nel nostro posizionamento obbligazionario, sull’Italia rimaniamo neutrali. Il recente aumento dello Spread è comprensibile e probabilmente continuerà ad aumentare fino a quando la politica non diventerà più ortodossa e prevedibile. Ma l'Italia beneficia di una migliore situazione finanziaria corrente e di una molto minore partecipazione estera al proprio debito pubblico, il che la rende meno vulnerabile alla fuga di capitali rispetto alla crisi del 2012. Rimaniamo comunque meno convinti - per il momento - che esista un rischio esistenziale per l’Eurozona stessa, soprattutto nel momento in cui i controlli costituzionali impedirebbero un'uscita italiana dall’Euro anche se l'opinione pubblica ne fosse favorevole.

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