Solidità azionario riflessa in titoli di stato
Analizzando i grafici azionari di diversi paesi spesso non si comprende pienamente quale sia il più affidabile e solido.
di Redazione Soldionline 31 mar 2016 ore 17:15A cura di TradingRoomRoma
Analizzando i grafici azionari di diversi paesi spesso non si comprende pienamente quale sia il più affidabile e solido. Affiancando all’analisi il grafico dei prezzi dei relativi future dei titoli di stato si ottengono informazioni migliori. Considerando l’andamento di S&P500, Dax e FtseMib40 da agosto 2015 ad oggi è palese come il primo indice abbia recuperato per due volte le discese veloci di mercato dovute ai sell-off legati ai Paesi Emergenti (Cina) verificatisi a Ferragosto 2015 e a inizo dicembre 2015; l’indice tedesco e italiano hanno invece recuperato solo la prima discesa per poi fare a febbraio nuovi minimi più profondi rispetto a quelli di agosto 2015. Come mai?
Forse l’entrata in vigore della normativa sul bail in avrà portato qualche conseguenza anche importante sui mercati europei (Dax ritracciato 50% della discesa di dicembre 2015, FtseMib40 ritracciato di circa il 30%, lo S&P500 ha recuperato l’85% del movimento).
Nella primavera 2015 il Bund tedesco ed il rispettivo Dax toccavano nuovi massimi storici, contro ogni regola di ciclicità settoriale studiata sui manuali di finanza; nel 2016 il Dax è sceso mentre il Bund è ancora salito, riproponendo la teoria riportata sui manuali economici…la volatilità delle correlazioni oggi è molto alta su tutti gli asset. Se consideriamo il grafico di Btp Future, Bund e T-Bond dal 2009 vediamo che il range di variazione massima è stato: Btp 55,6% circa (-22,5%/+23,15%) Bund 35% (0%/35%) T-Bond 16% (-2,5%/+13,5%).
Durante le due discese recenti del mercato azionario, l’obbligazionario statale americano ha subito variazioni minori rispetto a quello europeo. Il Paese con il titolo di stato meno volatile è quello che ha reso di più sull’azionario, non a caso i mercati premiano la stabilità e, uno Stato con stabilità dei prezzi del proprio debito pubblico, è in teoria più affidabile e ciò si riflette anche sul mercato equity. Il tutto senza considerare che il dollaro dal 2014 si è apprezzato molto, se fosse accaduto in Europa sarebbe stata una tragedia. Tutto merito del QE americano iniziato nel 2009? Forse, ma il QE in salsa europea è tutta un’altra cosa.