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Siamo vicini ad una correzione degli indici azionari

IL Dow Jones ha chiuso al rialzo per l'undicesimo giorno consecutivo mettendo a segno la striscia positiva degli ultimi 30 anni. Ci fu una striscia di 13 risultati consecutivi a Gennaio del 1987

di LombardReport .com 27 feb 2017 ore 12:14

A cura di Virginio Frigieri

IL Dow Jones ha chiuso al rialzo per l'undicesimo giorno consecutivo mettendo a segno la striscia positiva degli ultimi 30 anni. Ci fu una striscia di 13 risultati consecutivi a Gennaio del 1987. Questi eventi non si verificano in modo casuale ma in punti specifici del modello d'onda:

  •     poco dopo l'inizio di un'onda 1 o di un'onda A
  •     in mezzo ad un onda 3
  •     poco prima della fine di un'onda 5 o di un'onda C

dow-jones_3Come accade per ciascun indicatore, il contesto è fondamentale. Una strappata al rialzo dopo un lungo declino o anche un ribasso tagliente è "bullish" in quanto indica che tutti i venditori sono stati soddisfatti o per dirla in altra parole non c'erano più venditori a quei prezzi per cui il mercato può solo salire anche senza motivazioni particolari. Le stesse tirate al rialzo dopo un lungo rally rialzista del mercato sono "bearish" perchè ormai tutti i possibili acquirenti hanno comprato e sono impegnati. Quando però queste tirate accadono in piena onda 3 i rialzi sono in genere accompagnati da forti motivazioni tecniche e da volumi sostenuti (la tirate di gennaio 1987 era nel pieno di un'onda 3 iniziata a settembre '86).
Una strisciata analoga però può verificarsi nella fase terminale di un mercato toro quando gli investitori insistono a cavalcare la tendenza pre-esistente e comprano tutto quello che sale.
Venendo alla situazione attuale  le ultime va notato che quattro delle ultime sei sedute, sono state accompagnate da un advance/decline ratio negativo, ovvero cono più i titoli che hanno chiuso al ribasso che quelli che hanno chiuso al rialzo. Inoltre nelle ultime sei sedute tre hanno visto l'indice di fiducia dei giornaliero salire oltre il 91%. In sostanza, nonostante il rabbioso ottimismo degli investitori, questi massimi si realizzano in un mercato internamente debole e questa situazione è coerente con un'onda 3 di grado minor che se non è al capolinea è molto vicino alla conclusione. Detto questo può darsi che il Dow conrtinui a spingere più in alto ancora qualche giorno fino ai primi di marzo, ma le probabilità ormai favoriscono un correzione di grado mino che andremo ad etichettare come onda 4 di grado minor all'interno di un una (5) di grado intermedio.

dow-jones-grafico

Rendimenti e Prezzi dei T-Bond

Si va definendo meglio l'onda 4 che ha bisogno di qualche suddivisione in più verso l'alto.
Terminata l'onda 4 avremo una 5 che dovrebbe percorrere lo stesso spazio di onda 1.
La scorsa settimana avevamo calcolato il target dando per finita l'onda 4; nel grafico di oggi ipotizziamo che l'onda 4 possa estendere fino a 126,78 e di conseguenza un'onda 5 uguale all'onda 1 porterebbe attorno a 122 il punto di arrivo dell'onda 5. Naturalmente se il quadro evolverà in questa direzione i rendimente dovranno salire di conseguenza.

t-bond

Dollar Index e EUR/USD:

Non cambia nulla sullo scenario tracciato per i due strumenti: Dollaro su, Euro giù. Solo una rottura al ribasso di 99,233 (minimo del 2 febbraio)  rimetterebbe in discussione il quadro tecnico.

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Oro e Argento:

Con la spinta di venerdì l'Oro finalmente conferma il rally dell'Argento e quindi si conferma il nostro quadro rialzista. Target sopra 1300 per l'onda A. Livello da monitore 1200-1205.
Nessuna fretta di alzare lo Stoploss che resta per ora fermo a 1120.

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grafico-argento

 

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lombardreport

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