Si attende chiarezza dalla FED
Secondo Pierre Olivier Beffy lo scenario base rimane quello di un rialzo dei tassi a dicembre, anche se un aumento (accompagnato da un tono dovish) nella prossima riunione non sarebbe da escludere
di Edoardo Fagnani 20 set 2016 ore 10:03Gli appuntamenti con la FED e la Bank of Japan, che domani comunicheranno le proprie decisioni di politica monetaria, sono i catalizzatori dei mercati azionari di questa settimana.
Pierre Olivier Beffy, Chief Economist di Exane BNP Paribas, si è focalizzato sulla banca centrale statunitense, evidenziando che lo scenario base rimane quello di un rialzo dei tassi a dicembre, anche se un aumento (accompagnato da un tono dovish) nella prossima riunione non sarebbe uno scenario da escludere a priori.
Attualmente il principale timore degli investitori europei, che ho avuto modo di incontrare, nelle scorse due settimane, è che possa avvenire un sell-off simile a quello dello scorso dicembre. Alla fine dell’anno scorso, la BCE e la Bank of Japan non modificarono la propria politica mentre la Fed alzò i tassi in un contesto caratterizzato da deboli dati economici. Per questo motivo, la recente debolezza dei dati ISM sul settore manifatturiero e quello dei servizi, il tono più hawkish di Draghi e la prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Fed stanno alimentando le paure degli investitori.
Sono ancora convinto, però, che oggi la situazione sia leggermente diversa. A differenza dell’anno scorso, infatti, la Cina non rappresenta una minaccia nel breve termine mentre il prezzo del petrolio si è stabilizzato intorno a 45-50 dollari al barile. Inoltre, considerando i costanti flussi di capitale in entrata nei paesi emergenti, il proseguimento del rally nel mercato obbligazionario corporate e la relativa stabilità del mercato valutario, le condizioni finanziarie a livello globale dovrebbero continuare ad essere accomodanti. Senza dimenticare che la politica fiscale è moderatamente espansionista a livello globale nel 2016. Per tutti questi motivi, continuiamo a credere che la debolezza dei recenti dati economici sia solo transitoria. Qualunque sia la nostra view, nelle prossime settimane gli investitori dovrebbero mostrare una maggiore sensibilità alla pubblicazione di dati economici particolarmente deludenti.
Sul fronte delle politiche monetarie, dopo essere rimasti delusi dalla BCE, gli investitori credono che anche la Fed potrebbe sorprenderli negativamente. Il nostro scenario base rimane quello di un rialzo dei tassi a dicembre: a nostro parere, i membri dell’FOMC sono divisi e le attese dei mercati per un aumento dei tassi sono al momento così basse da pensare che un rialzo nella prossima riunione potrebbe rivelarsi una mossa pericolosa per la Fed. Tuttavia, la decisione della Fed sembra molto delicata: nel nostro scenario base la banca centrale statunitense dovrebbe adottare un tono hawkish senza però apportare modifiche alla propria strategia. Tuttavia, un rialzo dei tassi accompagnato da un tono dovish non è uno scenario da escludere.