NAVIGA IL SITO

Sarà la Cina? Le operazioni di M&A? O il rimbalzo del petrolio?

Sono ormai una costante, questi rialzi di inizio settimana: ordini messi dentro prima dell’apertura, e indice Dow Jones che sale “precisamente” fino a 18.000 punti per poi fermarsi lì

di Redazione Soldionline 31 mar 2015 ore 09:23

A cura di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.   Frequenti anomalie intra day. 
Sono ormai una costante, questi rialzi di inizio settimana: ordini messi dentro prima dell’apertura, e indice Dow Jones che sale “precisamente” fino a 18.000 punti per poi fermarsi lì. Gli operatori anche ieri hanno passato la giornata a chiedersi: “sarà la Cina?”, “saranno le operazioni di M&A?” oppure “il rimbalzo del petrolio?”. Da dove arrivano, questi ordini “mirati”, è difficile dirlo. Va osservato anche che negli ultimi mesi, dopo la partenza a razzo, non sempre è arrivata per i mercati USA una conferma nel resto della settimana: nei fatti da metà novembre ad oggi il Dow Jones risulta piatto, come abbiamo visto nel grafico di ieri in prima pagina. A noi questo lunedì esuberante serve per ribadire che soltanto guardando a questi comportamenti intra-day, a queste “anomalie”, possiamo capire che tipo di mercato dobbiamo affrontare ogni giorno e nelle prossime settimane. Negli USA, ma pure in Europa. [importante per: equity e obbligazioni (globale)].

2.   L’economia? E che c’entra? Siamo ancora nella fase monotematica: i mercati vanno dietro come un gregge alle dichiarazioni delle Banche Centrali. E i dati? Va beh … chi se ne importa? Un altro esempio è arrivato ieri: il mercato USA ha del tutto ignorato i dati per la spesa per consumi (verde) che sono davvero preoccupanti negli ultimi tre mesi. Per ora va così: dubitiamo che possa durare. [importante per: obbligazioni (USA)]

3.   E non dimenticate la Grecia.  La questione greca è tutt’altro che vicina allo happy ending: ieri Bloomberg ha riportato che la tensione all’interno della BCE, tra le due principali Divisioni, ovvero la Vigilanza e la politica monetaria, è ai livelli di rottura. In pratica, il Board pretende che la Vigilanza vada troppo per il sottile con le banche greche  [importante per: obbligazioni(Eurozona)].

personal-income


L'OPERATIVITA'
Borsa USA: earnings recession?
Restiamo ancora sul tema della valutazione della Borsa USA: molte delle cose che abbiamo scritto la settimana scorsa in questa sezione, che è dedicata all’operatività (e in particolare al nostro portafoglio modello di consulenza), restano della massima attualità anche in questa settimana, visto che si avvicina la nuova stagione delle trimestrali USA, che si aprirà subito dopo Pasqua e per la quale si prevedono dati molto negativi. Come potete vedere dal grafico in basso, la maggior parte dei settori USA (sei su dieci) riporterà molto probabilmente un calo degli utili nel primo trimestre 2015, e in media il calo per lo S&P 500 sarà del 4% circa rispetto al precedente trimestre. Si tratta di un dato molto significativo, perché proprio venerdì scorso i dati rivisti del GDP USA ci hanno detto che, per la prima volta dal 2009, gli utili delle aziende (tutte, e non solo quelle dello S&P 500) sono scesi nel quarto trimestre 2014: diventa più concreta la prospettiva di una vera e propria “recessione degli utili”. Per inciso, i quattro  settori che nel primo trimestre dovrebbero vedere un aumento degli utili sono: farmaceutico, finanziario e bancario, industriale e beni di consumo “discrezionali”.

q1-2015-earnings-growth


L'ANALISI
Possibile che adesso i fondi comuni obbligazionari siano diventati un rischio per l’intero sistema finanzario? Il Financial Times ha scritto il 23 marzo, sotto il titolo “Bond market fears liquidity crunch repeat”, che il livello di allarme sul problema della liquidità nei mercati obbligazionari oggi è il più alto dal crash di Lehman Brothers. La stessa SEC, l’organo di vigilanza USA, ha fatto notare di recente che  “the corporate bond market may pose a systemic risk to the economy once interest rates start rising. This reflects how the world’s biggest asset managers have experienced pronounced increases in their bond holdings since 2008.” Da qui deriva il dibattito, molto acceso negli ultimo mesi, sul fatto che anche gli asset managers (e non solo le banche) debbano essere sottoposti a Vigilanza diretta come le banche, perché “systemically important” . Il grafico qui sotto spiega la cosa attraverso i numeri. Come già abbiamo detto ieri, banche commerciali (JP Morgan, BofA eccetera) tengono i soldi presso la Fed e non in obbligazioni, che per effetto di una regolamentazione di settore molto più restrittiva, e da qui nasce il rischio per la stabilità: “Now, thanks to tougher capital regulations for banks, which traditionally have acted as middlemen for investors buying and selling bonds, heading for the fixed income exit looms as being a trigger for financial turmoil should current bullish sentiment turn. (…) There is less oil in the system. If everyone wants to redeem at once, there could be a liquidity crunch because without the banks, there won’t be anyone bidding for the bonds.”

largest-bond-funds


recced

Tutte le ultime su: cina , petrolio , macroeconomia usa
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.