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Ribassi di Borsa e Draghi

Con i ribassi di ieri, in Eurozona l’indice di Borsa ha cancellato il rialzo provocato da Draghi un mese fa, alla riunione BCE di Malta. Si trattava di effetti di breve periodo, ed è una cosa su cui riflettere in chiave 2016

di Redazione Soldionline 25 nov 2015 ore 09:50

Commento giornaliero di www.recce-d.com

I TEMI DEL GIORNO
1.     Ribassi di Borsa e Dragh.
Con i ribassi di ieri, in Eurozona l’indice di Borsa ha cancellato il rialzo provocato da Draghi un mese fa, alla riunione BCE di Malta. Avevamo scritto, nei giorni successivi, che si trattava di effetti “di breve periodo”, ed è una cosa su cui riflettere in chiave 2016. Altra cosa da notare: le obbligazioni non salgono più quando sale la tensione militare internazionale. [importante per: equity , obbligazioni e valute (globale)].

2.     Petrolio e rischio geopolitico . La reazione del petrolio ieri è una delle ragioni per cui nei nostri portafogli siamo LONG di materie prime: il recupero di 43$ in serata ha sostenuto anche l’indice S&P 500. Sempre a proposito di materie prime, nel grafico qui sotto potete vedere quanto ha pesato, nel corso del 2015, il rafforzamento del dollaro USA: la nostra visione sul dollaro USA sostiene  la posizione sulle materie prime [importante per: equity, obbligazioni e valute  (globale)].

3.     Eurozona ed indici anticipatori. Anche lo IFO, ieri, ha fatto segnare un miglioramento (dopo il PMI di lunedì): ci sembra che questi indici riflettano sempre di più le dichiarazioni di Draghi, e non l’andamento dell’economia.  Sul fronte dei dati, al contrario, anche ieri è arrivato un dato quanto meno moderato, ovvero il GDP finale per la Germania nel terzo trimestre [importante per: equity, obbligazioni e valute  (Eurozona)].

4.     Ieri GDP degli USA, oggi beni durevoli e consumi PCE.  Tutti i dati, in modo unanime, ci dicono che l’economia USA si trova in una fase di crescita moderata. Al tempo stesso, in modo unanime, il mercato sconta un aumento dei Fed Funds tra 20 giorni. Un contrasto dal quale ogni investitore dovrebbe partire, per decidere come posizionarsi nel 2016  [importante per:  equity, valute ed obbligazioni (USA

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L’OPERATIVITA'
Parliamo di fondi hedge.
Avete visto ieri, in un grafico, come si sono comportate le varie categorie di Fondi HEDGE in questo 2015: oggi vi offriamo un ulteriore approfondimento, con un grafico che vi dettaglia i risultati raggiunti da una serie di Fondi HEDGE, tutti di dimensioni grandi o medie, al 6 novembre scorso. Questi dati ci servono per documentare che la dispersione dei rendimenti è significativa, per non dire molto grande, anche tra i Fondi HEDGE di grandi dimensioni; e soprattutto che la categoria HEDGE continua ad offrire all’investitore un profilo tra rendimento e rischio che prevede oscillazioni di una ampiezza notevole. Che cosa ci dice questo? Che anche se la media di performance del settore è piatta da anni, all’interno del settore trovate, come si vede nel grafico, situazioni in cui le perdite toccano il 15% in soli 10 mesi. Continueremo domani

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L'ANALISI
Petrolio e materie prime.
Mentre si susseguono sedute tutte ad elevata volatilità per il petrolio greggio, noi oggi vogliamo documentarvi due degli argomenti che abbiamo toccato ieri in questa sezione (L’analisi). Nel primo dei due grafici, in alto, vedete le due rette che documentano la domanda (in giallo) e l’offerta (in verde) di petrolio dal 2009 ad oggi. La distanza tra le due linee come vedete bene cresce nel corso degli anni, e qui ci servono le barre in blu che ci dicono quale è stata la variazione delle scorte che ne è risultata. La medesima informazione la potete vedere nel secondo grafico, dove (linea in blu) è ancora più evidente la clamorosa impennata delle scorte di greggio USA nella prima parte del 2015: in questa seconda grafica, l’area in grigio rappresenta la media delle scorte a 5 anni, ed è quindi molto evidente l’anomalia del dato 2015 rispetto al passato.

domanda-in-giallo-e-l-offerta-in-verde-di-petrolio-dal-2009

impennata-delle-scorte-di-greggio-usa


recced

 

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